Helda meaning.

Helda /ˈɦeld̪a/: antico nome germanico che significa "guerriera".

sabato 27 febbraio 2016

È questa la vita che sognavo da bambina

Che poi forse sono ancora una bambina.
Un mese fa ho compiuto 23 anni, numero che a Napoli è associato a "o' scem" ma che a me piace scomporre dicendo che ho 2+3 anni, cioè cinque, il mio numero.  In fondo non mi sento poi tanto diversa da quella bambina con i boccoli castani ed il sorriso furbetto, curiosa e con tanta voglia di fare già allora. Sono solo un po' più alta - nemmeno poi tanto - ma mi riconosco tantissimo nella piccola Helda che ero, forse è per questo che spesso sogno di portarla per mano all'Edenlandia invidiando la sua felicità.
Adesso però sono felice anche io, è un po' che questo sogno non mi inquieta come prima, forse le luci, le canzoncine e le giostre dell'Edenlandia iniziano ad avere un aspetto più florido rispetto a quello inquietante da parcogiochi abbandonato tipico dei film Horror di serie B; l'Edenlandia nei miei sogni sta tornando al suo vecchio splendore, quello che induceva la piccola Helda a voler andare lì di continuo. [E dubito che questo abbia a che fare con la riapertura dell'Edenlandia ad Aprile]
Esiste un video da qualche parte in cui avevo appena ricevuto per regalo una radio con un microfono giocattolo e penso che quello sia stato uno dei regali meglio riusciti della storia: adoravo quel microfono colorato! Nel video qualcuno mi chiede che cosa volevo fare da grande e io rispondevo - risoluta come sempre - che sarei diventata una cantante, come il mio papà (anche se il mio papà non è esattamente un cantante, ma penso che intendessi che volevo fare più o meno il suo lavoro). Beh, da allora ho smesso di storpiare "My Heart Will Go On" cantata sulla cassetta consumata della colonna sonora del Titanic ed ho leggermente modificato le mie aspettative, ma la musica è sempre la sola ed unica protagonista che voglio nella mia vita.
Ho continuato a volerla studiando il violino e poi il canto, quando la musica era la mia marcia in più per scrivere articoli di giornale da otto e mezzo per i compiti in classe di italiano, e poi al DAMS quando tutti dicevano che era un'università inutile e si aspettavano da me che crescessi. La musica è la mia migliore amica, la mia più fedele compagna, quasi un mio alterego.
Quando il 26 Ottobre 2015 mi è arrivata la mail in cui mi dicevano che ero stata ammessa al Master in Comunicazione Musicale presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, la prima cosa che ho fatto è stata chiamare mia madre ed insieme abbiamo pianto a telefono. Ma la verità è che quattro mesi fa non avevo idea di quanto questo Master mi avrebbe resa davvero felice, non immaginavo nemmeno il bagaglio di esperienze che mi avrebbe dato la possibilità di vivere, per questo credo che le lacrime di felicità di quel giorno non siano state abbastanza.
Sembra che tutti i desideri espressi soffiando le candeline ad ogni mio compleanno si stiano avverando ora: andare a Sanremo, lavorare su progetti musicali, essere circondata da persone che amano la musica quanto me e con cui posso tranquillamente parlare per venti minuti dell'halftime del Super Bowl esaltandomi senza essere presa per pazza. Il Master è una delle cose migliori che potesse capitarmi, insomma.
Ieri sono stata agli studi di MTV Italia e mi sembrava di vivere un sogno. MTV è uno dei motivi principali per cui io sono qui, perché quando avevo 12 anni guardavo Giorgia Surina sul palco di TRL e pensavo che un giorno avrei voluto essere al suo posto o condurre Hitlist Italia, gli MTV Awards o qualsiasi altro programma su quel canale di musica che ha accompagnato le mie giornate dalla fine delle elementari ad oggi. MTV è stata la propulsione che mi ha spinta a sognare sempre di più il magico ed ossimorico mondo della musica, essere lì ieri a creare la playlist della settimana prossima è stato pazzesco, non saprei come definirlo in altro modo.
Non so da qui ad un anno dove sarò, forse devo rinunciare all'idea di lavorare per MTV Italia - anche se sono un'Acquario e la perseveranza è una mia caratteristica -, so solo che è questa la vita che sognavo da bambina e che in un modo o nell'altro mi sento di dire che il meglio deve ancora venire e io per la prima volta sono pronta.