Helda meaning.

Helda /ˈɦeld̪a/: antico nome germanico che significa "guerriera".

sabato 23 febbraio 2013

Appunti di produzione #5.

E se fossi anche io una bimbaminkia?
Per tutto il periodo immediatamente successivo al concerto degli About Wayne questa domanda non ha fatto altro che perseguitarmi... Proprio io, abituata a stare su palchi importanti e a contatto con persone famose, ho abbandonato in parte la mia solita professionalità fuori al Caos Rock Club e mi sono sentita di nuovo una tredicenne in preda ad uno tsunami di emozioni.
Okay, forse è un po' esagerato, però gli About Wayne hanno tirato fuori il mio lato più "adolescenziale".
Il che è un bene, perchè questo mi ha dato l'ispirazione per un nuovo video...
L'idea di parlare un po' delle ragazzine e dei nuovi "idoli" ce l'avevo già da un po', ma appunto non sapevo come parlarne... Poi l'idea è venuta, grazie a numerose pippe mentali fatte con Valentina, l'amica con cui sono andata al concerto e che è stata fondamentale per lo sviluppo del "copione"; tutto quello che avevamo detto - sia per scherzo che non -, alla fine è stato rielaborato, sarcastizzato e poi è finito su Youtube.
Eccomi quindi al quinto video, mi sembra quasi un traguardo, insomma cinque video! Ed io che pensavo che ne avrei fatto solo uno che avrei cancellato poco dopo per la mia solita ed alquanto fastidiosa timidezza. Invece no, ho continuato ed adesso sono finita nel tunnel tipico (o almeno credo) degli Youtubers. Dopo aver caricato un video, penso subito al successivo, a cosa fare, di cosa parlare e soprattutto come migliorarmi.
Ecco, come migliorarmi. In questo video ho cercato di lavorare un po' di più sull'aspetto tecnico ed ho cercato di non lasciare nulla al caso. Per questo mi sono impegnata a trovare - per quanto possibile - le luci adatte, ho dato abbastanza importanza al montaggio (che è tutta un'altra cosa usando un Mac ed iMovie, che per quanto non sia il programma migliore è decisamente un livello molto superiore rispetto ad Moviemaker) e poi mi sono sperimentata nell'effetto chromakey con il green screen. Apparte il fatto che ho cercato un telo verde adatto per tutta Bologna (per due settimane!) e che poi ho scoperto che mia nonna ne aveva uno che per un livello così amatoriale di video, potrei definire perfetto ed apparte che non è venuto proprio bene, sono soddisfatta del risultato... Almeno ho dato quasi l'impressione di trovarmi ad un concerto e non nella mia camera!
Insomma, mi sono divertita parecchio a fare questo video, in primis perchè mi sono impegnata parecchio ed ho cercato di perfezionare - per quanto possibile - il livello tecnico e poi perchè le cosiddette "bimbeminkia" mi fanno molto sorridere, in fondo tutti siamo stati un po' "bimbiminkia" in un periodo della nostra vita, insomma, io dicevo di essere la moglie di Duncan James e quando ho avuto la possibilità di incontrarlo al FestivalBar del 2006, ho chiesto a mia madre di prestarmi il suo abito da sposa... Solo che quando io ero ragazzina, non c'erano ancora tutti i Social e quindi la mia "bimbaminkiaggine", come quella di molti altri, era molto più nascosta.
Insomma, se è vero che il 5 è il mio numero fortunato, allora spero che questo video mi porti fortuna...

domenica 17 febbraio 2013

Impulsiva, irrazionale, ironica.

È tardi, è stata una giornata intensa che ha concluso una settimana intensa all'università e ho deciso di scrivere un post, probabilmente delirante vista l'ora e la stanchezza. Come al solito scrivo di sabato sera. Evidentemente il sabato sera bolognese mi dà l'ispirazione. O forse non ho niente di meglio da fare.
Sì... Il titolo mi rispecchia molto. Probabilmente se mi chiedessero tre aggettivi che mi descrivono, sceglierei questi. Impulsiva, irrazionale, ironica.
Non sono mai stata una persona che si perde in lunghe riflessioni, che medita tanto prima di fare o dire qualcosa. Anzi, di solito la mia bocca o il mio corpo si mettono in funzione ancora prima della mia mente. Parlo a vanvera, dico cose fastidiose e prendo decisioni con la stessa velocità in cui viaggia il Bosone di Higgs. Non che ci sia molto da esserne fieri, però non mi riesce proprio di perder tempo a pensare, di farmi infinite pippe mentali chiedendomi se sia giusto o sbagliato fare una determinata cosa. La faccio e basta. Di solito però le migliori decisioni che ho preso sono state quelle meno riflettute, quelle prese impulsivamente. Sesto senso? Istinto? Mah, chi può dirlo. In fondo se sbaglio sono io a prendermene le conseguenze, non è mai successo che pagasserò per me.
Per questo non riesco a pentirmi di essermi svegliata stamattina con la voglia di una piada alla Nutella e la voglia di andare a Milano... e di averle soddisfatte entrambe. Nel giro di due ore e mezza mi sono svegliata, ho fatto colazione, prenotato i biglietti del treno e sono andata a Milano. Per tre ore. Però è stato un pomeriggio degno di nota.
L'irrazionalità credo sia molto legata all'impulsività. Non si può dire che passare tre ore a Milano così, giusto perchè mi andava, sia razionale, così come non si può definire razionale la scelta di andare a vivere da sola a diciotto anni, in un'altra città, lontana da tutti, per studiare al DAMS ed inseguire un qualcosa che molti definirebbero solo fumo. Non ho deciso di voler diventare un avvocato, un medico, un economista, insomma qualcosa di utile e serio. No, ho deciso di consacrarmi in tutto e per tutto all'arte, alla musica, allo spettacolo... Fumo, insomma.
Eppure l'ho fatto. Perchè sono irrazionale, sì e perchè sono una sognatrice, il che è più o meno lo stesso. Ma il mondo è pieno di gente che decide di fare qualcosa perchè conviene e non perchè piace. A me la gente così annoia. Trovo molto più affascinante una persona che a cinque anni diceva di voler fare la cantante, così come a dieci e a quindici anni... E a venti non solo continua a dire di voler fare la cantante, ma di voler essere il più completa possibile nell'ambito dell'arte e dello spettacolo e di voler fare anche la speaker... Ma non così per gioco, no. A Radio Deejay, mica l'ultima robetta?
E proprio a Radio Deejay che oggi ho vissuto un momento intenso, di quelli che di sicuro ricorderò per tutta la vita. Un momento come l'operazione alle adenoidi, i lunedì allo Zoo di Napoli con mio padre, la prima volta su un palco, la ninna nanna che mi cantava mia madre, l'iscrizione al DAMS... Sì, essere lì. in Via Massena 2, davanti la sede di Radio Deejay è stato uno di quei momenti che se la vita fosse un tweet, aggiungerei di sicuro ai preferiti.
E poi sono ironica... Molto ironica. La mia professoressa di lettere del liceo me lo diceva spesso quando facevo gli articoli di giornale per i compiti d'italiano. È insita in me, non posso farci niente.
Ed è proprio con "grande ironia e sempre con la massima umiltà" che in questi cinque giorni ho commentato il Festival Di Sanremo, parteggiando soprattutto per la vittoria della musica, quella vera, bella, quella che non è legata a sporchi giochi di sottofondo.
Un Sanremo differente dagli ultimi e di sicuro molto migliore di un Festival in cui si è parlato più della farfalla di Belen che della musica; un Sanremo volto alle sfide, non solo quelle delle canzoni in gara... Un Sanremo che da aspirante partecipante del panorama della musica italiana, non ha deluso, ma ha solo sorpreso... Un Sanremo in cui esce vincitore - a mio parere con grandissimo merito - Marco Mengoni e non i Modà (e Suraci); in cui escono vincitori gli Elio E Le Storie Tese che con la loro ironia e la loro immensa bravura non solo hanno vinto i premi della critica e del miglior arrangiamento, ma sono anche arrivati in finale; un Sanremo in cui escono vincitori soprattutto Fabio Fazio e Luciana Littizzetto che l'hanno portato avanti per cinque giorni egregiamente... [Un Sanremo in cui, in qualche modo, ne esce vincitrice un po' anche Radio Deejay, se proprio vogliamo dirla tutta.]
Insomma bello.
E ora sono le due, sono così stanca che appena salirò sul mio letto a castello mi addormenterò in un secondo ed è una buona prospettiva per una che ci mette in media un quarto d'ora prima di riuscire sul serio a prendere sonno.
Ed è un buon momento per concludere questa giornata, questo quarto weekend iperattivo, dopo il mio compleanno a Napoli, il bellissimo concerto degli About Wayne e il Carnevale a Venezia.
Poi inizio a prepararmi per tener fede ad una promessa: all'inizio del Festival ho detto che se avesse vinto Marco Mengoni, avrei cantato a squarcia gola un pezzo di "Credimi Ancora" sotto la statua del Nettuno in Piazza Maggiore. Bene. Io tengo sempre fede alle mie promesse, quindi a breve caricherò sulla mia pagina Facebook, Curlyaitch, il video della mia esibizione. 
Per il resto... buona notte, buona domenica... Insomma, buon tutto.


sabato 2 febbraio 2013

C'è un momento per tutto.

Ultimamente trovo l'ispirazione per scrivere quando sono da sola, cosa che da quando sono diventata una studentessa fuori sede a tutti gli effetti, capita spesso; così mi ritrovo qui, seduta nel silenzio della mia camera a Bologna e cerco di riordinare i pensieri e a volte, ammetto, è più complicato che riordinare la mia stanza. Non perchè abbia chissà quali preoccupazioni o pensieri gravi, ma perchè ho troppi pensieri, talvolta stupidi, che potrei - o meglio vorrei - fare a meno di pensare. Ma ancora non ho imparato a spegnere il cervello.
A scandire il flusso di pensieri che affollano la mia testa nelle ultime ore c'è lo scrosciare continuo e snervante della pioggia che ci sta allietando con la sua presenza da troppe ore, prendendo quasi con prepotenza il posto della nebbia degli ultimi giorni che rendeva la Rossa surreale, quasi lunare, ma che era probabilmente più piacevole della pioggia.
Non potevo trovare un momento migliore per scrivere dopo questi giorni così intensi e spero di riuscire a filtrare il flusso incessante dei miei pensieri e a scrivere cose sensate prima che la stanchezza accumulata mi annebbi definitivamente la mente.
Di solito non sono così prolissa e non faccio preamboli così ampi, ma evidentemente l'aumentare dell'età mi rende particolarmente loquace. O noiosa. Ai posteri l'ardua sentenza.
Dunque... a proposito dell'aumentare dell'età, posso dire ufficialmente di non avere più un'età che in inglese verrebbe definita "teen". Infatti, esattamente una settimana fa a quest'ora ero in un locale a Napoli con le persone a me più care e mi accingevo a soffiare ben venti candeline sulla mia crostata di crema pasticcera. Vent'anni. Wow. Sarà che sono affetta dalla Sindrome di Peter Pan, ma mi sembrano arrivati sul serio troppo presto, come se la ragazzina che sette anni fa saliva timorosa per la prima volta su un palco, fosse solo un ricordo remoto, uno scherzo della mia mente.
E proprio perchè di crescere non ne ho proprio fretta, ho deciso di fare una cosa molto da teenager, forse una delle ultime cose pazze da "adolescenti"... Per chi è appassionato di youtubers e che quindi conosce Freaks! The Series, probabilmente conoscerà di conseguenza le band che ne fanno parte, ovvero gli Electric Diorama e gli About Wayne. Per me non è proprio così, nel senso che non sono una che tende ad appassionarsi a qualcosa perchè fa parte di qualcos altro, quindi inevitabilmente ho sentito le loro canzoni, in particolare la colonna sonora della web series e poi incuriosita sono andata a cercarmi le altre canzoni e mi sono piaciute molto, soprattutto quelle degli About Wayne che fanno un tipo di musica che io amo particolarmente; così, dato che avevo letto che venivano a Bologna per aprire il loro tour 2013, ho convinto una mia amica di Milano ad andare insieme a vederli e così nel giro di una settimana ci siamo ritrovate dal fantasticare sul concerto al trovarci sul serio insieme al Caos Rock Club, il locale dove ieri sera hanno suonato. Un finale quasi da film.
Nonostante l'attesa al freddo, un po' di difficoltà per raggiungere il posto e le due band di apertura che non erano proprio il massimo, posso affermare che ne è valsa la pena. Assolutamente.
Sebbene abbiano un repertorio abbastanza ridotto di appena tredici canzoni, gli About Wayne hanno fatto un concerto incredibile che mi ha molto emozionata e li ho apprezzati ancora di più vedendoli dal vivo perchè hanno superato di gran lunga le mie aspettative. E per dirlo io che non amo perdermi in encomi vari, direi che loro sono bravi sul serio. Dei grandi musicisti, il cui cantante ha una voce pazzesca e i cui testi sono molto coinvolgenti... e poi sanno tenere il palco molto bene, sebbene siano abbastanza giovani e purtroppo non ancora molto famosi.
Insomma, un gran bel concerto che secondo me vale la pena vedere perchè si passa una piacevole ora in compagnia di buona musica e, dato che anche l'occhio vuole la sua parte, oltre alla bravura, alle ragazze meno in fissa per l'aspetto tecnico, farà piacere sapere che sono anche molto carini. Inutile che dica che il cantante è per eccellenza il leader della band anche sotto questo aspetto, perchè sicuramente chi conosce gli About Wayne, lo sa già da sè.
E nel frattempo posso iniziare a fare un segno sulla lista interminabile di concerti che quest'anno vorrei proprio vedere, senza però depennare completamente gli About Wayne, perchè non disdegnerei un'altra serata come quella di ieri sera e che cercherò di rifare il prima possibile, esami ed impegni vari permettendo.
Beh, adesso, a ventiquattro ore quasi esatte dal concerto degli About Wayne, con la stanchezza che si fa sentire e il rumore della pioggia che lentamente sta diventando una ninna nanna non dico piacevole, ma abbastanza efficace dal farmi restare con fatica ad occhi aperti, direi che c'è un buon momento per tutto... c'è un momento per decidere di voler vedere una band venerata soprattutto da ragazzine in pieno tsunami ormonale e fregarsene per questo, c'è un momento per scrivere un po' e c'è un momento per andare a dormire quando le emozioni accumulate in una settimana sono così soddisfacenti che va bene anche concluderla così, con un piovoso sabato sera in casa da soli.