Helda meaning.

Helda /ˈɦeld̪a/: antico nome germanico che significa "guerriera".

lunedì 12 febbraio 2018

Il cavallo di Caligola

Io che parlo di politica sul mio blog è surreale quanto la vittoria di Trump alle elezioni americane, ma tant'è... Trump è da due anni che siede nello Studio Ovale alla Casa Bianca e io sto sul serio scrivendo un post ironico (perché è meglio prenderla a ridere, va!) sulla politica e proprio a due giorni dalla fine del Festival di Sanremo su cui avrei un'infinità di cose da dire! Anche se, ad essere sincera, di Sanremo ne ho parlato abbastanza su Twitter con i miei interventi ironici, tuttavia quest'anno ho imparato la lezione ed ho cercato di essere il più neutrale possibile riguardo gli artisti e le loro canzoni e infatti... mai stata così buona durante un live-twitting sanremese... questo significa chiaramente che ho compiuto venticinque anni da due settimane ed ormai ho perso la mia verve e Paddy Jones può tranquillamente dichiararsi più giovane di me.
Però, mentre scrivo questo post, sto ascoltando "Una Vita In Vacanza" de Lo Stato Sociale che è chiaramente ciò che fanno i politici, quindi vedete che alla fine tutto torna?
Ma passiamo all'argomento che mi premeva trattare ora perché credo che un tweet sarcastico in questo caso non possa bastare ad esprimere con chiarezza tutto ciò che voglio dire. Ed avrei veramente TANTE cose da dire.
Come tutti sapete, il 4 Marzo di quest'anno non verrà ricordato solo per l'anniversario della nascita di Lucio Dalla durante il quale a Bologna - come ogni anno da quando lui non c'è più - verrà diffusa la sua musica per tutte le strade del centro, MA ci saranno anche le elezioni. Se sentite le celebri battute iniziali della Quinta Sinfonia di Beethoven, amici, vi capisco e pertanto vi informo che - volendo - avete ancora venti giorni esatti per cambiare paese, residenza, identità e sollevarvi dall'onere di dover scegliere chi ci governerà; dal canto mio, mi stavo già informando sul Portogallo che mi sembra tranquillo, nessun capo di Stato di cui abbia sentito parlare al telegiornale in toni particolarmente accesi, si sta bene, c'è il mare, un bel clima, un bel paese, quest'anno ospitano pure l'Eurovision e insomma, mi sembrava una buona alternativa... Ma dato che il 1 Febbraio 1945 delle donne molto cazzute hanno fatto sì che io oggi possa votare, mi impegnerò a non vanificare i loro sforzi (costo dei treni permettendo) e allora, dato che sostanzialmente non è che io ne capisca poi moltissimo di politica, sto cercando di informarmi e devo ammettere che per la prima volta l'informazione non ha affatto giovato ma ha aumentato le mie perplessità (termine davvero polite in questo contesto) e infatti sono arrivata persino a fare il test sul sito di SkyTg24 (ve lo allego, che non si sa mai: http://tg24.sky.it/speciale_elezioni/per-chi-votare.html) per scoprire chi votare ed è uscito che dovrei scegliere gli Egualitari... Chi? Allora il sito, previdente, ha messo a disposizione anche una freccetta che ti indica quali sarebbero i partiti "egualitari", ovvero Liberi E Uguali e PD e ti dice persino quelli più lontani da questi, ovvero Forza Italia e Fratelli d'Italia. E già qui inizio a sudare freddo, innanzitutto perché Egualitari è già un termine che necessita di un attestato di pronuncia esatta, la leggenda narra infatti che anche i migliori linguisti non riescano a dire la parola "egualitari" senza farne la divisione in sillabe come un bambino all'elementari che deve parlare dell'australopiteco... Ma vi spiego in breve quello che ho capito di questi partiti: loro dicono di accettare gli immigrati e che questi hanno gli stessi diritti degli italiani, dicono che per loro gli omosessuali sono persone normali, dicono un sacco di belle cose e insomma sembra il Paese delle Meraviglie che Lewis Carroll levate. Qual è quindi il problema, vi starete chiedendo? Il problema è che dicono. Infatti la Sinistra italiana negli ultimi anni ha dimostrato di avere una conoscenza magistrale dell'Ars Oratoria e Cirerone sarebbe davvero fiero di loro perché sono bravissimi con le parole, i fatti invece si perdono nel vento (il signor Robert Allen Zimmerman mi perdonerà per questa licenza poetica che gli ho preso in prestito).
Poi c'è il Movimento 5 Stelle, i cosiddetti grillini... e già questo soprannome a me fa venire un po' di ansia vista la mia incurabile entomofobia (è definita "entomofobia" la paura persistente, anormale e ingiustificata degli insetti [NdR]). Ma, volendo ignorare questo dettaglio, non mi resta molto di cui parlare se non dire non ho capito come quando la prof di matematica al liceo spiegava la trigonometria. Non che non ci abbia provato eh, ma quando parla Di Maio al telegiornale, c'è bisogno se non proprio della Stele di Rosetta, almeno della canzone di Lorenzo Baglioni appena uscito dal Festival di Sanremo per poterlo capire e, cercando il loro programma elettorale su Google, la prima pagina che esce è: «Elezioni, il programma politico del Movimento 5 Stelle copiato da Wikipedia. Plagio, non solo Sanremo: intere pagine del programma del M5s sono risultate copiate da Wikipedia, da articoli di giornale e anche da testi del PD.»
Reticenza...
Cioè, mi sembra chiaro che a questo punto non ci sia altro da aggiungere, non so nemmeno come continuare il post senza usare l'escamotage dello svenimento tanto caro a Dante nella Divina Commedia per passare da un Girone all'altro, per cui...


«La terra lagrimosa diede vento, 
che balenò una luce vermiglia
la qual mi vinse ciascun sentimento;
e caddi come l'uom cui sonno piglia.»


Quindi facciamo che sono svenuta, che Virgilio con una santa pazienza mi ha rianimata e che ora abbiamo saltato svariati Gironi e ci troviamo direttamente faccia a faccia con Lucifero a testa in giù.
La Destra è chiaramente un'allegoria del Girone peggiore dell'Inferno dantesco e, almeno su questo, non ci sono dubbi perché un gentiluomo che vaga per le strade di Macerata avvolto dal Tricolore sparando alle persone di colore che incontra sul suo cammino e giustificando il suo gesto come "giustizia" per la ragazza che è stata uccisa alcuni giorni prima del suddetto evento, per poi fare il saluto romano è già di per sé uno scenario infernale che nemmeno nei migliori film apocalittici lo si può ritrovare. Tuttavia si potrebbe parlare di caso isolato.
(«Potrebbe. Terza persona, Condizionale presente. L'uso del Condizionale si adatta principalmente a descrivere situazioni ed abitudini subordinate ad una certa condizione | può essere anche usato quando si desidera indicare un avvenimento irreale» [NdR])
Ma purtroppo non è così. Citando sempre i titoli di alcuni articoli di giornale, vi propongo alcune perle.
«"Sanremo, Favino penoso", l'accusa choc di Gasparri dopo monologo sugli immigrati
«Torino, Meloni polemizza sul Museo Egizio e il Direttore scende in strada a parlare.» e ancora «Torino, Fratelli d'Italia avverte il Direttore del Museo Egizio: "Se vinceremo le elezioni, andrà via"
E potrei davvero star qui a trascriverne un'infinità, ma volevo soffermarmi un attimo su questi due episodi. Il primo, si commenta praticamente da solo perché il monologo che Pierfrancesco Favino ha fatto durante la finale del Festival di Sanremo è stato di un'intensità e di una forza che l'ha consacrato non solo come un attore magistrale ma anche come quel genere di persona bella che purtroppo in Italia sembra scarseggiare; inoltre ha fatto commuovere e riflettere tutta l'Italia, perciò chiaramente se Gasparri è dell'idea che è stato "penoso", possiamo appurare che ha un metro di giudizio alquanto sbagliato.
In secondo luogo c'è la simpatica Giorgia Meloni - e quando dico "simpatica" è chiaramente un'antifrasi (figura retorica per cui il significato di una parola, di un sintagma o di una frase risulta opposto a quello che assume normalmente [NdR]) - che tra le varie baggianate che ha detto negli ultimi mesi, ha sicuramente raggiunto il suo nuovo livello massimo con la sua personale "condanna" al Direttore del Museo Egizio di Torino. Se non ne avete sentito parlare, vi spiego in breve: il Museo Egizio di Torino ha promosso un'iniziativa della durata di tre mesi per cui le persone di lingua araba possono usufruire di uno sconto sul biglietto d'ingresso - questo genere di iniziative non è estraneo alla politica del museo - e la Meloni ha accusato il giovane e preparatissimo Direttore Christian Greco di essere razzista nei confronti degli italiani, ha poi fatto confusione tra religione ed etnia (arrivando a dire "io da cristiana mi sento offesa di dover pagare mentre i musulmani possono entrare gratis"; cara Giorgia, non tutti gli arabi sono musulmani e non tutti i musulmani sono terroristi!) e alla fine non sapeva più su che specchi arrampicarsi mentre il Direttore egregiamente riusciva a zittire ogni sua accusa argomentando le sue risposte e facendole fare una meravigliosa figuraccia. Ma lei - e il suo partito infernale -, non contenta, ha minacciato di far licenziare il Direttore Christian Greco se vince le elezioni... altra gaffe dato che l'eventuale rimozione del Direttore dalla Fondazione del Museo Egizio non è di competenza governativa ma è garantita da un bando pubblico e lei, pur nella terribile ipotesi che venga davvero eletta, non potrebbe far niente.
Altra reticenza perché una tale saccenteria ed ignoranza a me, sinceramente, spaventano.
Non mi cimento proprio a parlare degli altri due leader dei partiti di Destra perché non sono mai stata brava a raccontare le barzellette e perché di entrambi si può dire «avea del cul fatto trombetta» sempre citando Dante e, parafrasando, "cul" sta per "bocca" che tanto in questo caso la differenza è davvero poca.
Quindi se dopo questo post stracolmo di ironia anche voi come me pensate che se sulla scheda elettorale ci fosse il cavallo di Caligola sareste ben felici di poter votare lui anziché tutti gli egregi (sì, è un'altra antifrasi, bravi!) signori sopracitati, allora siamo nella stessa barca ed è chiaro che davanti a noi c'è l'iceberg che affondò il Titanic e al timone Schettino.

«Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave senza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!»
     


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