Helda meaning.

Helda /ˈɦeld̪a/: antico nome germanico che significa "guerriera".

giovedì 15 dicembre 2016

Quantico (sì, anche io sono in fissa per una serie!)

Che non mi sia appassionata realmente a nessun'altra serie dopo Buffy The Vampire Slayer (correva l'anno 2005 quando l'hanno trasmesso per la prima volta - credo! - su ItaliaUno), è già un indizio abbastanza chiaro di quanto "triste" sia la mia vita ora che tutti i miei coetanei sono in fissa per almeno cinque serie TV diverse e io mi senta sempre esclusa da argomenti riguardanti i Targaryen o i Lannister - giusto per citare quelli più ricorrenti tra i miei amici (i quali mi assicurano che Game Of Thrones è una serie spettacolare).
La verità è che a me non piace aspettare, per cui la serie può essere anche fantastica ma io non riesco mai ad attaccarmi, soprattutto se la trama prevede un seguito sensato nel corso delle altre puntate; Glee, che è stata l'ultima serie che ho guardato con interesse - almeno fino alla quarta stagione -, non aveva un vero e proprio senso continuo, per cui non mi cambiava niente perdere o meno un episodio o magari non guardarla per molto tempo, mi interessava solo che i personaggi cantassero. Più o meno l'approccio di una cinquenne guardando i cartoni animati, me ne rendo conto.
Per questo le serie TV non hanno mai sortito una grande attrattiva su di me, anzi, ho sempre pensato che gli ossessionati a varie serie TV che fanno maratone lunghissime, aspettano con ansia un nuovo episodio, guardano episodi in lingua con sottotitoli in sloveno, siano un po' fuori di testa.
Un altro motivo per cui non sono una grande appassionata di "serialità" - come direbbe la simpatica professoressa di Storia Della Radio E Della Televisione del DAMS in uno dei mille libri (scritti da lei!) da studiare per il suo esame -, è che mi scoccio di restare ferma e concentrata davanti ad uno schermo; riesco a fare lo sforzo per un film avvincente (e per avvincente non intendo necessariamente 2001: Odissea Nello Spazio, ma anche La Bella E La Bestia va benissimo), ma capire la trama "in pillole" è un po' snervante per me, infatti tollero le saghe semplicemente perché ho letto precedentemente i libri e so cosa succede e, per quanto riguarda i libri, è snervante ugualmente aspettare, ma leggere è un'attività che preferisco di gran lunga al guardare una sequenza di immagini in movimento su uno schermo.
Almeno tutto questo era vero fino ad un paio di settimane fa.
Poi una domenica pomeriggio, per scappare alla noia, ho fatto un po' di zapping alla ricerca di qualcosa di accettabile da guardare in TV oltre a tutto il trash solito della televisione italiana e, su Paramount Channel, mi sono imbattuta per caso in Quantico, di cui avevo visto già alcune pubblicità perché è un canale che guardo spesso e, dato che c'è un'attrice che a mio dire è bellissima, ho deciso di guardarlo un po', ma più per invidiare Priyanka Chopra che per una reale curiosità.
(Amo gli uomini al punto da essere estremamente oggettiva nel dire che questa donna è stupenda)

Dieci minuti dopo ero inchiodata allo schermo del televisore sebbene fosse la quartultima puntata della prima stagione e io non avessi capito nulla, ovviamente, di quello che stava succedendo. Un'ora dopo sono andata alla ricerca di siti di streaming (illegali... SHHH!) che avessero riaperto dopo la "censura" e BAM! Ho trovato tutta la prima stagione in italiano e la seconda in inglese fino all'ultimo episodio uscito in America a metà Novembre, prodotto dalla ABC. La sera successiva avevo già visto tutti gli episodi di entrambe le stagioni ed ero totalmente in fissa. E lo sono tuttora perché Quantico è una serie che prende tantissimo e lo dico con tutta l'oggettività del caso perché, ripeto, io non mi attacco facilmente alle serie TV perché mi annoio molto velocemente.

Tutto quello che scriverò ora potrebbe essere un potenziale spoiler. Per cui se non avete ancora visto Quantico e volete vederlo (e io vi consiglio di farlo!), siete avvisati!

La storia è un continuo alternarsi di flashback e flashforward e proietta subito lo spettatore in un'eclatante strage terroristica senza però far capire come sia successa, d'altra parte invece nel passato c'è l'inizio dell'addestramento di una classe di potenziali agenti speciali dell'FBI. Questo continuo alternarsi tra passato e futuro è, secondo me, l'elemento che conferisce al racconto maggiore dinamismo, perché non solo le vicende di entrambi i tempi sono veloci e continuamente sorprendenti, ma per capire bene cosa succede nel passato è necessario avere una visuale anche del futuro, e viceversa.
Insomma, lo spettatore non può indovinare mai come si evolverà la storia anche se ha una chiara prospettiva di quello che è già il finale. Ogni puntata è ricca di colpi di scena e di capovolgimenti eclatanti in cui tutto è il contrario di tutto. Tutti i protagonisti di Quantico - il centro di addestramento degli agenti dell'FBI (da ora ogni volta che parlo di Quantico mi riferisco all'addestramento e non al titolo della serie) - hanno dei segreti, tutti sono il potenziale terrorista che fa esplodere la bomba alla Grand Central Station di New York nella scena iniziale che però avviene dopo Quantico. La frase chiave della stagione, ma a mio dire decisamente efficace anche nelle prime puntate della seconda, è non ci si può fidare di nessuno. Questo instaura quindi una serie di rapporti contemporaneamente solidi e precari all'interno del gruppo e soprattutto numerosi dubbi nello spettatore.
I due fuochi principali della serie sono le varie bombe che esplodono nel futuro e l'addestramento degli agenti nel passato, ma attorno a questi due poli si intersecano una serie di altre storie secondarie sempre legate ai vari personaggi - storie d'amore, d'amicizia, di sesso, di lealtà... - che sono necessarie non solo per entrare nella testa di ciascuno di loro, ma anche per fare delle congetture su chi possa essere quella che nella serie è chiamata La Voce. Ogni volta gli indizi cambiano, nel corso di una sola puntata moltissimi sono i segni che portano al vero terrorista, ma è quasi impossibile capirlo fino agli ultimi venti minuti dell'ultima puntata; nel frattempo è facile "incolpare" prima uno e poi un altro personaggio, tutti che sembrano coinvolti e che poi in un modo o nell'altro si dimostrano solo pedine del gioco de La Voce.
G E N I A L  E !
E, come ogni finale di stagione che si rispetti, quello della prima mi ha lasciata annegare in un mare di lacrime, non ha chiarificato tutte le domande e soprattutto mi ha sconvolta.
La seconda stagione parte come un treno, esattamente come la prima e, sebbene non la trovi avvincente agli stessi livelli (ma c'è da dire che otto puntate su ventidue sono poche per giudicare), è ancora piena di tutte queste fantastiche caratteristiche che rendono l'intera serie una droga (lo so, ora mi direte che ogni serie che si rispetti ha questa caratteristica, ma lasciate da parte Jon Snow e date una chance ad Alex Parrish per un po').
L'unica nota negativa? La seconda stagione in Italia non è ancora uscita ufficialmente - credo che sarà trasmessa sempre su Paramount Channel - e, nonostante online si trovino già quasi tutte le puntate tradotte o con i sottotitoli, il problema è che anche in America non è ancora uscita tutta, quindi se come me siete in fissa con Quantico, dovrete aspettare fino al 23 Gennaio (o al 24 se volete almeno i sottotitoli) per capire cosa cazzo sta succedendo!
[Nel frattempo io sarei quasi tentata di andare a Washington D.C. alla sede di Quantico (che ho scoperto esistere davvero) ed iniziare l'addestramento per diventare agente speciale dell'FBI, ma forse è meglio che continui a provare nel mondo della musica prima di prendere decisioni così drastiche.]