Helda meaning.

Helda /ˈɦeld̪a/: antico nome germanico che significa "guerriera".

mercoledì 27 agosto 2014

Sunshine

Quando a fine luglio mia madre ed io siamo andate in agenzia a prenotare la vacanza, eravamo disperate e credevamo che non avremmo trovato nulla di interessante. La proposta di un villaggio sulla costa di Atene era fantastica, anche solo perchè avevamo una delle città più belle ed antiche del mondo ad un'ora e mezza di autobus, per questo abbiamo accettato. L'arte, la storia e la cultura dell'Antica Grecia sono tra le mie preferite in assoluto e sarebbe già andato bene così, anche solo avendo la possibilità di visitare Atene.
Non avrei immaginato - sebbene avessi visto le foto sul sito - che ad Eretria mi sarei trovata in un villaggio bellissimo, molto più delle aspettative, con un'equipe di animazione incredibile.
Potrei cercare dei difetti per questa vacanza, come il cibo, i 42 gradi quasi costanti o il mare con le alghe, ma in realtà non riesco a definirli davvero difetti. Queste due settimane hanno rasentato la perfezione, stop.
E io non mi sono risparmiata, volevo essere felice e lo sono stata, senza forzature e anche da sola senza le persone con cui ho condiviso circa venti estati della mia vita.
Quest'estate mi ha dato tanto, sotto svariati punti di vista: mi ha permesso di parlare quasi sempre in inglese, all'inizio ho fatto fatica dato che non lo parlavo più da secoli, poi ho ripreso ad essere abbastanza fluente e a riuscire a fare e capire anche discorsi più difficili; ho avuto la possibilità di conoscere - anche se poco - altre lingue, di imparare almeno le frasi principali, di entrare in contatto con persone di altri paesi e di scoprire che in Grecia, sebbene abbiano una situazione economica e politica peggiore di quella italiana, sono molto più avanti di noi culturalmente, organizzativamente ed umanamente e che in Serbia ci sono delle persone fantastiche, almeno quelle che ho conosciuto lì nello staff, le quali mi hanno dato tanto e che, per un motivo o per un altro, porterò sempre nel cuore tanto da desiderare di andare al più presto in Serbia per ritrovarle (e comunque questo viaggio è in programma); mi sono sentita desiderata, voluta bene, importante ed ho avuto esperienze ed emozioni nuove e belle.
E poi ho fatto tutto. Ogni attività al villaggio, sono stata coinvolta in molti spettacoli serali, ho bruciato tutte le mie energie sempre con un "banana smile" ed ho vissuto questa vacanza intensamente.
E questa è solo una parte dei motivi per cui questa è stata la più bella vacanza di sempre.
Per cui, dopo quattordici giorni che l'ho sentito dire a voi dopo ogni attività, lasciate che ora sia io a ripeterlo perchè lo meritate:
Efharisto para poli, thank you so much, merci beaucoup, danke, spasibo, dziękuję, hvala. Grazie mille!
One, two, three... SUNSHINE!

giovedì 7 agosto 2014

La ceretta.

Noi Occidentali siamo dei gran bugiardi.
Avremo pure il diritto di manifestare liberamente il pensiero attraverso la parola, lo scritto e qualsiasi altro mezzo di diffusione (e ad alcuni dovrebbe essere revocato!), abbiamo smesso di andare in giro con pelle di pecora quando fa freddo (reticenza per quelle che ancora comprano le pellicce) e diciamo di essere lontani dagli estremismi di alcune culture orientali. 
QUESTA. È. UNA. BUGIA!
Magari non ci sarà più il supplizio della ruota, ma ci sottoponiamo volontariamente alla ceretta e direi che è più o meno la stessa cosa. 
Tutte le ragazze fanno la ceretta, diffidate di coloro che negano di farla e sono glabre come una bambina di sei anni perchè: 
mentono
• usano il rasoio una volta a settimana, perciò hanno i peli doppi come quelli di Lucio Dalla
Anche le bionde si depilano, magari di meno rispetto alle more, ma comunque lo fanno perchè può darsi pure che i peli biondi si notino poco, ma passare una mano su una gamba ed avere la sensazione di accarezzare un Cocker Spaniel Inglese potrebbe non essere piacevole.
Andare dall'estetista significa sofferenza, diffidate pure di quelle che dicono che loro non sentono nulla e che fare la ceretta è piacevole. Sono subdole e mentono spudoratamente.
Già entrando in un centro estetico si avverte quell'odore tipico della paura, probabilmente lo stesso che si sente in posti come Alcatraz, Guantanamo... Azkaban! E poi vedi loro, una schiera di estetiste con le sopracciglia perfette, i capelli lisci che manco Yuko Yamashita e le unghie con l'immancabile ricostruzione, di solito troppo lunga, con un'accozzaglia di colori che farebbero vergognare persino Arlecchino.
Il primo step dall'estetista è la consegna di quell'imbarazzante slip di carta, deformato, troppo più grande per un sedere che non sia quello di Nicki Minaj e nel frattempo su un piccolo tavolo mobile c'è quel fornellino rotondo dove una sostanza color gelato alla vaniglia andato a male si sta riscaldando. Quando ci si stende sul lettino coperto di carta, l'estetista prende un utensile che generalmente si trova in fondo al cassetto della cucina e le mamme lo usano per stendere la glassa sulle torte, sì la spatola e sì, quando lei - l'arpia - stenderà sui vostri stinchi la cera calda, si avrà per un attimo la sensazione di essere diventata una creazione del Boss Delle Torte, poi si percepisce il calore e dopo lo sfregamento della mano sul pezzo di carta rettangolare e poi... ZAC. Al primo strappo si vorrebbe già andare via piangendo per il dolore, ma noi - imperterrite - restiamo lì, con espressione stoica e se lei domanda «Hai sentito dolore?», noi sfoggiamo sempre un sorriso incerto ed ostentato rispondendo di no.
Il supplizio continua, gli strappi risuonano nella stanza e i rettangoli di carta pieni di peli che non pensavate di avere - manco foste lo Yeti! - si ammucchiano in un angolo del lettino e allora l'arpia inizia a fare conversazione perchè nel frattempo ha superato il ginocchio e si avvicina il momento che farebbe invidia ai migliori film Horror.
Generalmente le conversazioni dall'estetista sono molto frivole, qualche volta capiterà di vederla sudare davanti a un congiuntivo e di certo non vi chiederà che cosa ne pensate riguardo il Bosone di Higgs. Di solito inizia con la domanda tipica «Sei fidanzata?» e non importa se tu sia single, fidanzata o se la tua storia da Pretty Woman sia finita il giorno prima, quella domanda arriverà sempre, durante ogni seduta, anche se ormai l'arpia dovrebbe sapere la risposta, continuerà a chiederlo come se l'essere fidanzata fosse una questione di primaria importanza al pari dell'argomento del giorno durante l'assemblea delle Nazioni Unite.
Poi candidamente vi chiederà di allargare la gamba - e lì l'inutilità dello slip di carta raggiungerà il suo culmine - ed inizierà a spalmare la cera (ormai bollente) sul vostro inguine. I muscoli si tendono allo spasmo, si inizia a pregare Dio, Zeus, Tutankhamon, Sailor Moon e i 649 Pokemon mentre già la cera calda in quella zona diventa peggio delle torture medievali, ma non è niente in confronto allo strappo che è così doloroso da farvi desiderare di imparare seduta stante l'aramaico antico solo per poter bestemmiare nella lingua di Gesù, così che abbia più effetto.
Ma lei non sarà contenta finchè anche l'ultimo pelo non sarà stato estirpato, così vi chiederà di mettervi in posizioni assurde (la posizione ginecologica al confronto vi sembrerà una passeggiata) ed improbabili (manco Carla Fracci riusciva ad allargare le gambe in quel modo!); vi aprirà in modo osceno come se voi foste il miglior tacchino da imbottire per il Giorno del Ringraziamento e vi conoscerà meglio di qualsiasi ragazzo al mondo, fosse pure Christian Grey!
[Questa, mie care, si chiama ceretta brasiliana ed è il peggio del peggio. Pensate solo che Naomi Campbell dice di farla ed addirittura di non poterne fare a meno! Adesso capite perchè si distrugge di droghe pesanti?]
Inizierete a chiedervi perchè siete andate lì, in fondo le vostre mamme non la facevano la ceretta, ve la ricordate bene quella foto di lei da giovane, seduta sul lettino in spiaggia con le braccia dietro la testa mentre esponeva orgogliosamente la marmotta che aveva sotto le ascelle. Eppure noi NO, la ceretta la dobbiamo fare perchè mica Belen se ne andrebbe mai in giro con un ciuffetto di morbidi peli che escono dal suo costume sgambatissimo che solo lei può permettersi?
Alla fine del supplizio - la ceretta brasiliana, intendo - l'arpia vi chiederà di girarvi e, imbrattate come siete delle ramasuglie di cera, vi porterete dietro mezza rivestitura di carta.
Lei si accanirà contro quell'ultimo ed unico pelo rimasto in un angolo remoto della vostra gamba che nessuno noterebbe, inizierà a passarci mille volte la cera e comunque non riuscirà a tirarlo via, sarebbe infatti più facile se usasse una semplice pinzetta anzichè fare della vostra pelle una riproduzione fedele della superficie lunare!
Dopo un'ora, avrete le gambe doloranti, la cera che vi attacca spiacevolmente posti dove non batte il sole e sembrerete delle fragole giganti perchè nel frattempo saranno comparsi infiniti puntini rossi a delineare ogni pelo tirato via!
Eppure continuiamo ad andare una volta al mese (almeno) dall'estetista e a sottoporci per un'ora a queste sevizie ripetendoci che chi bella vuole apparire un poco deve soffrire.