Pocahontas è sempre stata una delle favole della Disney che più amo e da piccola era probabilmente la mia preferita in assoluto insieme a La Bella E La Bestia. Forse perché Pocahontas e Belle non sono le solite biondine svampite, più o meno ricche, con fate per amiche e il lieto fine assicurato; insomma, Belle è una che ama leggere, una sognatrice e per salvare il padre si ritrova prigioniera nel castello della Bestia. Certo, si potrebbe obiettare che alla fine la Bestia si trasforma in un bellissimo e ricchissimo principe, ma questo accade solo perché lei riesce a tirare fuori il suo lato migliore - l'amore - ma prima che questo accada, lei rischia parecchio.
Pocahontas è invece una ragazza determinata, una vera eroina, un capo, capace di far capire all'uomo bianco - John Smith - che "selvaggio" non è necessariamente sinonimo di "ignorante" o "cattivo", che le differenze sono proprietà intrinseche della natura e, pertanto, non devono essere modificate. Pocahontas riesce a far capire a John quanto sia importante la natura e la vita di qualsiasi specie va rispettata. Alla fine però Pocahontas si innamora di John Smith, se fosse stato un bianco presuntuoso convinto di essere superiore, ovviamente non sarebbe successo, ma John è intelligente e cambia. Purtroppo il caso vuole che lei sia un'indiana d'America e lui venga da Londra e, alla fine, nonostante il loro enorme amore che li porta a rischiare la vita, sono costretti a lasciarsi perché la distanza è troppa.
Forse Pocahontas è la principessa a cui va peggio, non c'è nessun "e vissero felici e contenti" per lei, c'è solo un amore enorme ed una distanza troppo grande da superare.
Dunque avrei dovuto capire tutto già da piccola quando il mio cartone preferito era Pocahontas che è l'unico che finisce male...
Ma la letteratura e ancora di più il cinema, hanno fornito numerosi esempi di amori a distanza.
I protagonisti di "Amore A 1000 Miglia", Erin e Garret, nonostante la distanza, i problemi e tutto il resto, alla fine riescono a a far continuare la loro storia.
E Allie e Noah? Questa l'adoro! Loro si conoscono d'estate e si innamorano, la loro è una storia impossibile: sono distanti, di diversi ceti sociali e la mamma di Allie non è d'accordo quindi nasconde le 365 lettere che Noah invia a sua figlia ogni giorno da quando si lasciano... Ma alla fine, nonostante tutto, l'amore vince.
Un'altra storia di amore a distanza praticamente impossibile è quella tra Thor - il Dio del Tuono, figlio di Odino Re di Asgard - che si innamora della terrestre Jane Foster. Qui non si parla di una distanza da una città all'altra e nemmeno da un paese all'altro, qui si parla di due mondi diversi, altro che problemi con la Easyjet che non fa più voli per quella tratta! Eppure quando Thor è costretto a distruggere il Ponte di Bifrost, Jane non si arrende, ma continua a cercarlo.
Fino ad arrivare alla storia che preferisco in assoluto.
Lui ha una trascurabile libreria di libri da viaggio in un quartiere di Londra, lei è un'attrice di Hollywood di fama mondiale. E, proprio in quella libreria a Notting Hill, Anna Scott e William Thacker si incontrano ed è quasi amore a prima vista. Le difficoltà sono tante, lei è eccentrica come qualsiasi celebrità, c'è e non c'è di continuo, inoltre vive in America; lui invece è insicuro, per certi aspetti è il tipico londinese. Ma alla fine William corre nella sala della conferenza stampa e, spacciandosi ancora una volta per un giornalista della rivista Cavalli&Segugi e le chiede: «Se il signor Thacker capisse di essere stato un cazzone avariato e si mettesse in ginocchio e la supplicasse di ripensarci potrebbe lei, in questo caso, ripensarci?»
«Sì, penso che potrei...»
«È una bellissima notizia! I lettori di Cavalli&Segugi ne saranno deliziati!»
«Bene, Dominique, potresti riformulare di nuovo la tua domanda?»
«Certo... Anna, quanto tempo intende restare qui in Inghilterra?»
«Indefinitamente.»
Pocahontas è invece una ragazza determinata, una vera eroina, un capo, capace di far capire all'uomo bianco - John Smith - che "selvaggio" non è necessariamente sinonimo di "ignorante" o "cattivo", che le differenze sono proprietà intrinseche della natura e, pertanto, non devono essere modificate. Pocahontas riesce a far capire a John quanto sia importante la natura e la vita di qualsiasi specie va rispettata. Alla fine però Pocahontas si innamora di John Smith, se fosse stato un bianco presuntuoso convinto di essere superiore, ovviamente non sarebbe successo, ma John è intelligente e cambia. Purtroppo il caso vuole che lei sia un'indiana d'America e lui venga da Londra e, alla fine, nonostante il loro enorme amore che li porta a rischiare la vita, sono costretti a lasciarsi perché la distanza è troppa.
Forse Pocahontas è la principessa a cui va peggio, non c'è nessun "e vissero felici e contenti" per lei, c'è solo un amore enorme ed una distanza troppo grande da superare.
Dunque avrei dovuto capire tutto già da piccola quando il mio cartone preferito era Pocahontas che è l'unico che finisce male...
Ma la letteratura e ancora di più il cinema, hanno fornito numerosi esempi di amori a distanza.
I protagonisti di "Amore A 1000 Miglia", Erin e Garret, nonostante la distanza, i problemi e tutto il resto, alla fine riescono a a far continuare la loro storia.
E Allie e Noah? Questa l'adoro! Loro si conoscono d'estate e si innamorano, la loro è una storia impossibile: sono distanti, di diversi ceti sociali e la mamma di Allie non è d'accordo quindi nasconde le 365 lettere che Noah invia a sua figlia ogni giorno da quando si lasciano... Ma alla fine, nonostante tutto, l'amore vince.
Un'altra storia di amore a distanza praticamente impossibile è quella tra Thor - il Dio del Tuono, figlio di Odino Re di Asgard - che si innamora della terrestre Jane Foster. Qui non si parla di una distanza da una città all'altra e nemmeno da un paese all'altro, qui si parla di due mondi diversi, altro che problemi con la Easyjet che non fa più voli per quella tratta! Eppure quando Thor è costretto a distruggere il Ponte di Bifrost, Jane non si arrende, ma continua a cercarlo.
Fino ad arrivare alla storia che preferisco in assoluto.
Lui ha una trascurabile libreria di libri da viaggio in un quartiere di Londra, lei è un'attrice di Hollywood di fama mondiale. E, proprio in quella libreria a Notting Hill, Anna Scott e William Thacker si incontrano ed è quasi amore a prima vista. Le difficoltà sono tante, lei è eccentrica come qualsiasi celebrità, c'è e non c'è di continuo, inoltre vive in America; lui invece è insicuro, per certi aspetti è il tipico londinese. Ma alla fine William corre nella sala della conferenza stampa e, spacciandosi ancora una volta per un giornalista della rivista Cavalli&Segugi e le chiede: «Se il signor Thacker capisse di essere stato un cazzone avariato e si mettesse in ginocchio e la supplicasse di ripensarci potrebbe lei, in questo caso, ripensarci?»
«Sì, penso che potrei...»
«È una bellissima notizia! I lettori di Cavalli&Segugi ne saranno deliziati!»
«Bene, Dominique, potresti riformulare di nuovo la tua domanda?»
«Certo... Anna, quanto tempo intende restare qui in Inghilterra?»
«Indefinitamente.»
E lo so che forse è più realistica la fine di Pocahontas, che vede partire John consapevole che probabilmente non lo vedrà più e che, anche andando nella sua Londra, alla fine le cose cambiano, ma perché non sperare che anche la fine che spetta ad Anna, possa realizzarsi? In fondo, ogni volta che riguardo Pocahontas, continuo a sperare che lei si tuffi e raggiunga la nave a nuoto per non lasciare John.
Io sono stata Pocahontas, sono andata fino a "Londra", ma al contrario di lei non mi sono innamorata di un altro ragazzo, ho solo aumentato l'amore che provavo per il mio John Smith dagli occhi acquamarina.
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