Helda meaning.

Helda /ˈɦeld̪a/: antico nome germanico che significa "guerriera".

lunedì 21 novembre 2016

Animali Fantastici E Dove Trovarli


O meglio: she's back.
J.K. Rowling and her magic world are back.
Se anche voi, come me, avete pianto più di Mirtilla Malcontenta in tutta la sua esistenza quando Harry Potter è finito, allora di sicuro l'espressione di Cornelius Caramell nella gif qui sopra rispecchierà la vostra quando finirete o avete finito di guardare Animali Fantastici E Dove Trovarli e sono altrettanto sicura che salterete (o siete saltati) dalla sedia quando sullo schermo comparirà di nuovo il logo della Warner Bros con l'Hedwig's Theme in sottofondo.
Con la frase "All was well", la Rowling aveva reso orfana un'intera generazione di persone che sono rimaste con Harry fin proprio alla fine, e non bastava colmare l'assenza del magico mondo in cui la Rowling ci ha insegnato a rifugiarci rileggendo ogni estate tutti i libri della saga e riguardando i film ogni volta possibile; diciamolo, senza Harry Potter sembrava un po' come se tutta la felicità fosse sparita dal mondo. Ma dato che zia Jo ci ha insegnato che la felicità può essere ritrovata anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce, dopo i racconti "di estensione" su Pottermore, ha reso il 2016 un anno di nuovo magico.
Ammetto che ho reagito all'ottavo libro della saga - Harry Potter And The Cursed Child - con parecchio scetticismo, quasi con rancore nei confronti di questa immensa scrittrice che mi ha fatto sognare tanto; infatti ho provato a leggerlo in inglese, ma poi, un po' sdegnata, ho interrotto la lettura per poi riprenderla in italiano solo quando il libro è arrivato anche qui in Italia e, sebbene abbia trovato il libro/sceneggiatura un po' forzato, devo ammettere che non posso dirmi completamente contraria a La Maledizione Dell'Erede e, una parte di me, l'ha apprezzato molto più di quanto sia stata disposta ad ammettere dopo averlo letto e terminato in tre ore e mezza.
Per quanto riguarda Animali Fantastici E Dove Trovarli, invece, le mie aspettative erano diverse. Naturalmente ho letto il piccolo libricino omonimo, ma facevo un po' fatica ad immaginare come potesse evolversi in una storia vera e propria, per cui quando ieri pomeriggio mi sono seduta nella sala iSens dell'Uci Cinema di Casoria, devo ammettere che non ero affatto preparata a quello che poi ho visto.
Animali Fantastici E Dove Trovarli è un film inaspettato, anzi, inaspettatamente oltre le aspettative. Se l'inizio può risultare lento e quasi privo di senso, in poco tempo il film trasporta invece lo spettatore in un mondo magico che forse lascia ancora più sbalorditi rispetto a tutti gli incantesimi che si svolgevano ad Hogwarts. Il personaggio di Newt Scamander - interpretato dall'incredibile Eddie Redmayne - ha una forte potenza espressiva e non si può che restare totalmente affascinati ed ammaliati da lui, dal suo modo diverso di vedere le cose e dalla capacità di trovare del buono anche e soprattutto in creature che gli altri allontanano. Ancora una volta la Rowling delinea un personaggio la cui luce diventa quasi un modello da seguire e un monito per tutti: non necessariamente ciò che è diverso è sbagliato o cattivo e Newt, con i suoi modi un po' schivi e la sua predilezione ad interagire più con gli animali fantastici piuttosto che con le persone, riesce a farcelo capire perfettamente. Ma se da un lato ci lasciamo trasportare dall'incanto per queste nuove creature e seguiamo con apprensione e meraviglia le vicende di Newt, della sua valigia magica e delle persone che incrociano il suo cammino a New York, dall'altro c'è una trama più sottile che si delinea nel corso del film e che ad un Potterhead accanito - come me! - riporta in mente storie secondarie accennate nei libri di Harry Potter che probabilmente tutti avrebbero voluto approfondire. La Rowling butta di tanto in tanto queste Easter Eggs per attivare la nostra memoria: gli articoli della Gazzetta del Profeta riguardanti un temibile mago oscuro che non è Lord Voldermort, bensì il suo "predecessore" Gellert Grindelwald, il ciondolo dei Doni della Morte, la frase "per un bene superiore"... tutto rimanda ad un mondo magico che noi conosciamo solo in parte dalle pagine per noi incomplete di Vita E Menzogne Di Albus Silente ad opera di Reta Skeeter; un mondo che precede la nascita del bambino che è sopravvissuto. Attraverso una serie di colpi di scena, di cui uno particolarmente sorprendente nel finale - con una specie di cameo che richiama il film Parnassus -, il film ci porta ad indovinare i primi elementi di una storia complessa ed affascinante che riguarda anche la gioventù di Albus Silente e che si delineerà nei prossimi quattro film di questa nuova saga fino ad arrivare alla data del 1945: anno della battaglia tra Silente e Grindelwald e della sconfitta di quest'ultimo, ma anche l'anno in cui Tom Riddle termina gli studi ad Hogwarts e va a lavorare da Magie Sinister prima di far perdere le sue tracce e tornare poi con il nome di Lord Voldemort.
Ancora una volta J.K. Rowling riesce a creare e trasportarci in un mondo che lascia a bocca aperta - e a me, personalmente, anche con un po' di invidia perché vorrei essere capace di scrivere ed inventare come lei - in cui ogni dettaglio non è mai lasciato al caso e sono sicura che questa nuova saga saprà sorprendere (quasi) quanto Harry Potter. 
[E ora, dopo averci fatto desiderato civette bianche, gatti dal pelo fulvo, zampe storte e muso schiacciato, Ungari Spinati e Puffole Pigmee, ora ci fa desiderare intensamente gli Snasi e (quasi) tutti gli altri. Io, nel frattempo, vado a recuperare tutti gli animali fantastici scappati dalla valigia di Newt per il concorso messo in palio da UCI Cinemas e sono pronta a lanciare Maledizioni Senza Perdono a chiunque pur di vincere il viaggio a Londra negli Studios di Harry Potter.]

Fatto il misfatto (almeno per adesso).

mercoledì 9 novembre 2016

Where is the American dream now?

November 9th, 2016.

Ci sarebbero tanti modi per definire questo giorno, ma l'unica parola che mi è venuta in mente quando qualche ora fa mi sono svegliata ed ho letto che Donald Trump è stato eletto Presidente degli Stati Uniti d'America è stata: paura.
Non che la Clinton fosse una candidata ottimale, ma Trump Presidente è una vera e propria catastrofe.
E pensare che ieri sera credevo che la cosa peggiore di quelle ore fosse stata cadere da un autobus, fare un volo con le bottiglie d'acqua in mano e provocarmi una distorsione alla caviglia, un ginocchio scuoiato ed una leggera lesione al polso ed essere sola e senza adeguate medicazioni. Stamattina, invece, mi sono svegliata con caviglia e ginocchio gonfi ed un'oppressione al petto che aveva poco a che fare con il mio clamoroso volo di ieri sera.
In questi mesi ho letto troppe volte un disdicevole menefreghismo da parte di molti account sui Social – non mi va nemmeno di definirli persone, perché come ho già detto in un altro post, la loro "potenza" sta solo nel numero di like e retweet – riguardo l'interesse degli italiani alle presidenziali americane. E io, in prima persona, sono stata "accusata" di voler fare l'americana, con tutti i video anti-Trump che ho condiviso. Ma in realtà, le presidenziali americane interessano tutti, non solo gli americani, ma anche il mondo intero, incluse l'Europa e sì, anche l'Italia in quanto paese della NATO legato all'America. In soldoni: se Trump domani si sveglia e vuole fare una guerra, l'Italia è chiamata in causa. Finché gli Stati Uniti saranno una potenza del genere, tutto il mondo sarà legato ad essi e dovrà interessarsi di cosa succede nella politica americana.
E purtroppo non è la prima volta che l'America mira contro se stessa da sola e, come per ironia della sorte, la storia si ripete in una data che è lo specchio di un'altra data terribile: 11/9 - 9/11.
La vittoria di Trump oggi rende questa data triste, ci aspettano quattro anni bui, ancora più oscuri di questi che stiamo vivendo ora, con la minaccia dell'Isis, la Corea, Putin e tutto il resto.
Mi sembra passato un secolo da quando otto anni fa fu eletto Barak Obama, sebbene avessi solo sedici anni, avevo la percezione che un Presidente di colore come lui avrebbe cambiato non solo l'America, ma il mondo intero. Ricordo che per il Ringraziamento subito dopo l'elezioni, mio padre mi venne a prendere a scuola ed andammo alla base americana; era una sala enorme piena di Marines e di americani residenti a Napoli e la mensa quel giorno aveva preparato tacchino imbottito e cotto al miele ed apple pie, nella più tipica tradizione americana. La TV era accesa in attesa del discorso ufficiale di Obama e ricordo le facce di attesa e di speranza di tutte quelle persone attorno a me e pensai che quello doveva essere il sogno americano e che io, che di americano conoscevo la Halloween Cup con gli Harshey's, i Reese's e i Butterfinger, l'Eggnog a Natale, il tacchino imbottito e poco altro, mi sentii in qualche modo parte di quel sogno. Forse perché volente o nolente mi sono ritrovata nella cerchia della mia famiglia un'americana che è la compagna di mio padre, ma allora come adesso capivo benissimo quanto l'elezione di quel Presidente fosse importante non solo per l'America ma per tutti.
Barak di certo non è stato perfetto, ha fatto anche lui i suoi errori, alcuni particolarmente grandi, ma si è dimostrato un Presidente moderato, abbastanza illuminato ed ha fatto molto. Le leggi sulle unioni civili in tutti gli Stati Uniti d'America è storia di solo un anno e mezzo fa e, se la Casa Bianca si è illuminata dei colori arcobaleno, è stato anche grazie ad Obama; lo stesso che ha lottato contro il razzismo e la parità dei diritti di tutti e voleva arginare quello schifoso Secondo Emendamento... E ancora più grande di lui, è stata sua moglie Michelle, una donna combattiva, forte ed onesta, una grandissima First Lady e madre impeccabile, un esempio da seguire.
E adesso, nello Studio Ovale ci sarà un uomo che, a ventisette anni dalla caduta del Muro di Berlino, vuole innalzare un muro tra gli USA ed il Messico, che vuole allearsi con la Russia che storicamente è sempre stata l'acerrima nemica dell'America... Oggi, 9 Novembre 2016, non ha vinto solo Donald Trump, ha vinto il razzismo, l'omofobia, il sessismo, l'ignoranza, l'odio e la paura.
Cinquantatré anni fa l'America si identificava nel celebre discorso di Martin Luther King, l'America aveva un sogno. Mi rifiuto di credere che ora quel sogno coincida con Donald Trump.
Dov'è il sogno americano adesso?