Helda meaning.

Helda /ˈɦeld̪a/: antico nome germanico che significa "guerriera".

mercoledì 23 gennaio 2013

Il flop di Muccino e Django, eroe moderno.

Sì, la vita da studentessa universitaria fuori sede, procede bene. Insomma, non sono ancora morta per intossicazione alimentare, sebbene qualche giorno fa abbia "cucinato" una frittata che aveva un aspetto orribile, tipo il Pulcino Pio dopo il passaggio del trattore, nè sono morta di fame, perchè - bene o male - sto mangiando. Insomma, non dico che sia facile, ma dopo un po' si impara che il mocio va strizzato prima di lavare a terra, a meno che non si voglia fare la fine di Cenerentola che faceva le bolle di sapone (e ci metteva una vita!), si impara ad avere un rapporto civile con la lavatrice e si impara a vivere una nuova vita. Mi consola che nulla possa essere più complicato del studiare la sintesi proteica al liceo, se ho superato quello, posso fare qualsiasi cosa!
Ma in questo post non voglio parlare della mia independent life, insomma, per chi mi segue su Twitter o sulla mia pagina Facebook ne ha sentito abbondantemente parlare.
Si avvicina la Notte degli Oscar e dopo un po' di tempo, torno con le mie recensioni inappropriate sui film.
Essendo fondamentalmente una romanticona, ho deciso di sfidare le recensioni a dir poco taglienti ed andare a vedere "Quello che so sull'amore", il terzo film americano di Gabriele Muccino. D'accordo che dopo film come "Alla ricerca della felicità" che ha commosso l'America e "Sette anime", ci si aspetta da lui film di un certo spessore e in effetti il budget impiegato per la realizzazione di questo film, nonchè per la scelta di un cast così importante, facevano presupporre qualcosa di meglio.
Effettivamente non è proprio uno dei suoi film migliori, scorre lento, molte scene sono superflue e la trama è abbastanza banale: la classica storia di due che sono stati insieme, non è funzionata la prima volta sebbene si amassero molto, poi lui cambia e tornano insieme salvando la famiglia. Beh, in effetti è una trama un po' facile, lontana dagli effetti spettacolari di Hollywood, dai colpi di scena e dal patos e probabilmente avrebbe funzionato molto di più con un cast meno importante e magari se fosse stato fatto in Italia, dove Muccino con commedie del genere ha già una certa esperienza e piace molto, per questo non mi sorprende che il flop sia stato negli USA e non in Italia dove "Quello che so sull'amore" ha fatto molti incassi già nel primo weekend nelle sale. In definitiva, non è un gran film, ma non è nemmeno così brutto come invece hanno affermato le critiche americane.
Nelle sale in questo periodo c'è anche il nuovo lavoro di Tarantino. Ben lontano dai classici film western con abili pistoleri, la vita nel Sud degli Stati Uniti e "Knockin' On Heaven's Door" in sottofondo, Django si presenta come una sorta di eroe moderno che passa dall'essere schiavo di colore rassegnato alla sua esistenza, al diventare cacciatore di taglie, uccidendo così i malfattori seguendo un po' la legge del taglione però "approvata" e facendo di tutto per ritrovare la donna amata. Capovolgendo dunque l'ideale del "negro cattivo" che si contrappone come antieroe al "bianco buono"; grande smacco per un mondo in cui questo ideale paleolitico esiste ancora e tutt'ora si ripropongono storie di razzismo raccapriccianti.
Il marchio di Tarantino è inconfondibile, alle scene eccessivamente violente che cadono nel parossismo per le sparatorie esagerate, alle morti caratterizzate da schizzi esagerati di sangue e una trama abbastanza forte si contrappone un'ironia sottile che fa scoppiare la sala in sonore risate, talvolta nei momenti più inopportuni.
Insomma, è un bel film che ho apprezzato molto, apparte le scene spaltter alle quali io sono particolarmente sensibile e che quindi evito di guardare, bella la fotografia e anche molto la colonna sonora, anche se è lontano dai primi film di Quentin ed è molto meno forte.
Però non mi stupirebbe se nei prossimi tempi Django, con la sua mira infallibile, i suoi occhi neri e la sua sete di vendetta nei confronti di un mondo bianco che gli ha rovinato la vita, diventi un eroe moderno.

martedì 15 gennaio 2013

Cambio casa, vita e abitudini, ma non cambio radio!

Ho voluto iniziare questo post con il titolo della mail che venerdì ho mandato a Radio Deejay e che mi ha permesso di parlare con Alessandro Cattelan in diretta a Catteland e che ho considerato un po' il mio portafortuna per questa nuova esperienza.
L'argomento della puntata erano i cambiamenti e il mio è un grande cambiamento. Ho fatto le valige e mi sono trasferita a cinquecentottantasei chilometri da casa per realizzare un sogno... uno dei tanti. Studiare al DAMS.
Così sono passata dall'essere la principessina viziata da mamma e papà - in sedi e momenti differenti - al trovarmi con una pentola in mano e l'iPad nell'altra per cercare di capire come si cucina pasta e lenticchie.
Oggi è il primo giorno effettivo in cui sono sola, o meglio, ho iniziato a cavarmela da sola e direi che a mezzanotte meno un quarto posso dire buona la prima.
Quando inizierò a prendere più la mano con le pulizie, la cucina, lo studio e tutto il resto, ho vari progetti per il mio futuro prossimo: innanzitutto voglio fare un corso d'inglese adeguato e voglio tornare a padroneggiare la lingua come prima dato che dopo la fine del liceo l'ho un po' persa, poi voglio continuare a fare video su Youtube, insomma, per quanto futile possa sembrare, è comunque un passatempo migliore di altri e inoltre mi permette di dedicarmi in modo semplice e divertente alla regia che da un po' si è intrufolata con prepotenza nelle mie passioni e infine voglio cercare una radio locale dove fare la speaker ed iniziare a portare avanti anche quest'altra passione, perché se il sogno è poter parlare a Radio Deejay, non come ascoltatrice emozionata, ma come speaker, non posso certo pretendere di andare lì senza aver mai fatto un'esperienza simile e poi Bologna è a un'ora e un quarto da Milano, dalle case discografiche e dalle radio appunto, quindi... chi può dirlo.
Con questo non voglio dire che da qui a chissà quanto tempo io avrò realizzato tutti i miei sogni, che mi rendo conto, sono un po' troppo grandi, ma volevo che questo post incoraggiasse chiunque lo leggerà a sognare e a non smettere mai di farlo.
Lo ripeterò sempre, sono sicura che vale la pena lottare per i propri sogni, anche se è difficile... Per me lo è stato e di certo la situazione ora non sarà tutta rose e fiori, ma ho raggiunto il mio obbiettivo dopo essermi sentita per un anno come un fantasma che resta nella sua non-vita perché ha dei conti in sospeso... Io finalmente ho risolto i miei, sono finalmente qui a Bologna dopo averlo voluto con tutta me stessa! Forse con qualcos'altro sarò meno fortunata, qualcuno obietterà che non si può avere tutto dalla vita, forse è così, ma secondo me provarci è già un buon inizio.
E l'incoraggiamento è soprattutto per coloro che non hanno ancora smesso di sognare, che non si lasciano condizionare dalle tante persone - troppe! - che dicono che non c'è speranza, che i sogni sono per sfigati, che bisogna pensare a trovare un lavoro, qualsiasi esso sia e non cercare di fare quello che si ama, perchè non c'è più tempo per le passioni, perchè c'è crisi e tutto il resto. Forse è per questo che il mondo (e l'Italia in particolare) sta crollando a pezzi, perchè troppe persone hanno lasciato i sogni nel cassetto.
I miei cassetti invece sono pieni di tanta altra roba (vestiti, CD, cianfrusaglie) e per i sogni lì non c'è spazio - detesto sgualcirli! - e così li ho tirati fuori ed ne ho accettato tutte le conseguenze, le cose belle e anche quelle brutte, come ad esempio la lontananza e la sensazione di solitudine in certi momenti, un po' come questo.
A voi la scelta.
Per quanto riguarda me, potrei anche pensare di fare un manuale per studenti fuori sede alle prime armi, con tanto di video-tutorial in cui spiego come si cucina, come si cambiano le lenzuola su un letto a castello e tante altre cose, insomma, prima o poi dovrò impararle no? Comunque vi terrò aggiornati e se non mi si sente per troppo tempo, allora chiamate qualcuno!

giovedì 3 gennaio 2013

Appunti di produzione #4

E finalmente ce l'abbiamo fatta!
I Maya hanno toppato, Natale è passato, il 2012 è finito e io sono riuscita a pubblicare il mio quarto video!
Quarto video decisamente sfigato perchè è successo di tutto prima che riuscissi a vederlo finalmente sul tubo... Infatti il mio computer è deceduto, nel senso che si è bruciato l'hard disk e tutti i miei dati (canzoni, foto, storie... tutto!) sono andati perduti... per sempre, quindi immaginate la mia disperazione; ad ogni modo avevo deciso comunque di fare il video di Natale, perchè c'avevo messo una cifra per idearlo e perchè ci tenevo abbastanza... e lo sapete, quando mi metto una cosa in testa, non me la leva più nessuno. Ma, appena ho caricato i video sul computer-rottame di mia madre - che mi aveva gentilmente prestato in attesa di riavere il mio -, mi è uscita una simpatica finestra d'avviso che diceva che il formato non era supportato da quella versione di Windows (sì, se state pensando che con il computer di mia mamma ci lavoravano i dinosauri, non avete tutti i torti!). Quindi, dopo essermi disperata anche per questo, ho deciso di non demordere e di cercare un programma per convertire i file passando così tutta la Vigilia e Natale in cerca del programma trial migliore che non mi chiedesse la licenza e che non deturpasse le mie registrazioni. Quando finalmente l'ho trovato, ero ancora in tempo per poter pubblicare il video su Youtube nel tempo che mi ero prefissata, così con tanta pazienza ho tagliato e montato i vari clip, ma al momento del salvataggio, Movie Maker ha deciso di dare forfait perchè il video era troppo pesante, così ogni volta che provavo a salvare, il computer si riavviava per il troppo sforzo.
Alla fine mi sono dovuta arrendere... poi è arrivata una mela morsicata in mio aiuto, io la stavo aspettando da un po', ma come si dice, l'attesa aumenta il desiderio... e si è dimostrata anche meglio di quello che pensavo... E in fretta e furia ieri ho passato i file e montato il video e alle 23.59, il video è stato pubblicato su Youtube, giusto in tempo per mantenere la promessa che avevo fatto ieri mattina, ovvero che in giornata avrei pubblicato finalmente il video di Natale!
Allora, perchè ho deciso di fare un video in cui umilio pubblicamente ancora di più degli altri?
Beh, perchè è un po' la storia di quello che succedeva la sera della Vigilia a casa mia, o meglio, ne è più che altro la parodia portata quasi al parossismo.
Ho avuto la fortuna - o sfortuna, dipende dai punti di vista - di avere un papà che era più bambino di me, per cui ogni Natale fino ai dieci anni - periodo in cui un mio amico mi ha svelato della non-esistenza di Babbo Natale -, ha sempre cercato di rendere la Vigilia un momento magico: ad un certo punto, dopo il cenone, usando trucchi che a Hollywood invidiano, mi faceva credere che Babbo Natale stesse arrivando. Quindi mi mostrava il cielo dicendo che era diventato più buio proprio per nascondere Babbo Natale, nove renne e slitta inclusa, iniziava a suonare dei campanelli di nascosto e poi mi diceva che era il rumore delle renne di Babbo Natale che si avvicinavano... insomma, nel recitare la sua parte che ripeteva ogni anno, sembrava un attore consumato ed ovviamente riusciva puntualmente a suggestionarmi, fino a farmi andare a dormire presto per non far arrabbiare Babbo Natale, non prima però di aver lasciato sul tavolo in salone - vicino al balcone - un piattino con dei biscotti e un po' di liquore e per terra un po' di erbetta per le renne, roba che magicamente il giorno era sparita, lasciando solo poche tracce.
Per me tutto questo era sul serio magico e sono fermamente convinta che tutti i bambini dovrebbero vivere la magia del Natale così come l'ho vissuta io. Per questo ho deciso di fare proprio questo video... Anche se ovviamente ci ho messo molta ironia come al solito, perchè fare la seria - soprattutto su certi argomenti - mi risulta difficile. E per questo la scelta del titolo Disneyano, anche se riguardandolo adesso, credo che sarebbe stato ugualmente appropriato chiamarlo The Nightmare Before Christmas viste le mie occhiaie, la differenza di illuminazione in alcune scene e l'oscenità di me vestita da "padre di famiglia".
Che dire? Spero che vi piaccia.
Buon 2013 a tutti!