Helda meaning.

Helda /ˈɦeld̪a/: antico nome germanico che significa "guerriera".

sabato 22 dicembre 2012

#SpecialeNatale 3 - Le vostre storie.

Avrei voluto scrivere questo post ieri in concomitanza con il Zozzoni Day, ovvero Radio Deejay in collaborazione con CESVI, per combattere l'AIDS. Ma tra i lavori a casa, l'ansia dei regali (che ancora non ho finito di fare) e le cuffiette per seguire il Venerdì da Zozzoni, non ho avuto proprio tempo e quasi mi stupisco di averne trovato un po' adesso e di essere seduta sul mio letto con il computer.
Ho iniziato questa mini-rubrica sul Natale a inizio dicembre, con l'intento di inserire nell'ultimo post le vostre storie, lanciando l'hashtag #rennediNatale o chiedendovi di raccontarmele sulla mia pagina Facebook, ma non avendo molti followers interessati, sono riuscita ad ottenere solo tre storie e per me è già un grandissimo traguardo.
La cosa che mi fa sorridere è che questo #SpecialeNatale 3, si è trasformato da una sorta di contenitore storie, aneddoti e tradizioni, in un vero e proprio ricettario di Natale, e le ricette che mi hanno scritto sono talmente buone, che quest'ultimo post sul Natale mi piace ancora di più. 
Dopo di che, mi dedico per due giorni interi solo al video di Natale che chiuderà definitivamente questa mini-rubrica, anche perchè ho fatto i lavori nella mia camera e questo mi sprona ancora di più a fare questo nuovo video che - lo dico già da ora - potrà sembrare un po' diverso dal solito... Forse è leggermente più serio. Leggermente, però.
Quindi, prima di iniziare con le storie/ricette, volevo ringraziare Verdiana, Claudia e Valentina che si sono prestate a questo piccolo giochino sul mio blog semi-sconosciuto.                

  •     "Io abito in un piccolo paese del Trentino e non so quanto le tradizioni che ci sono da me possano essere condivise da tutta la regione; mi limiterò a parlare della mia esperienza. I centri commerciali sono i primi ad entrare nell’atmosfera natalizia con gli addobbi e gli articoli regalo in vendita già che già da metà novembre, cosa che non approvo molto perché poi quando arriva il vero periodo natalizio non c’è più l’attesa che meriterebbe. Io il Natale inizio a sentirlo quando il paese inizia a essere illuminato, quando davanti alla chiesa viene allestito un enorme abete e quando, generalmente l’8 dicembre ma a volte anche qualche giorno prima, vado in soffitta a prendere gli scatoloni con gli addobbi per la casa. Io adoro fare il presepe; sono figlia unica ed è il compito che i miei genitori mi hanno sempre delegato. La cura dei dettagli sta crescendo con me che divento sempre più esigente e questo lo rende davvero mio. Un altro addobbo che mi piace è quello di cui si occupa papà: una grande stella con le lucine appesa alla finestra del primo piano; è bellissima soprattutto perché si vede da lontano. Per quanto riguarda il pranzo di Natale non siamo la famiglia italiana modello: la famiglia si riunisce, c’è più cibo del solito ma le pietanze sono quelle di un normale pranzo domenicale (lasagna, arrosto, patate al forno…)" - VERDIANA.
  •  "Io avevo la tradizione di fare gli struffoli con mia nonna... o meglio la mia tradizione consisteva in questa scena che si ripeteva ogni anni (quest'anno no perchè non aveva voglia): Nonna: <Vale, vieni ad aiutarmi a fare gli struffoli oggi pomeriggio?>Io: <Sì, a che ora?>Nonna: <Alle 14.30.>Io: <Va bene.>14:32 Pm. Arrivò dalla nonna e vedo sciogliere il miele nella padella mentre mio nonno taglia gli struffoli.Io: <Ma nonna, dovevamo farli insieme?>Nonna: <Sì, ma non arrivavi più.>
    Io: <Avevi detto 14.30. Sono le 14:32!>
    Nonna: <E va beh ormai abbiamo fatto...>
    Bella la mia nonna." 
    "Ricetta (anzi, un vero e proprio tutorial) della crema al mascarpone al caffè per il pandoro: Prendi una confezione di mascarpone al supermercato. Paghi. Vai a casa. Fai il caffè. Monta con una forchetta il mascarpone in una ciotola e aggiungi il caffè (io ne metto un cucchiaio da minestra e mezzo, ma dipende dai gusti e da quanto è forte il caffè). Gira e metti in frigo per un'ora almeno. Prima di servirla va lasciata una decina di minuti fuori dal frigo così si "scioglie". La versi sulla fetta del pandoro o su una ciotolina a parte e poi ognuno ne prende quanto vuole. Si può congelare e tirarla fuori quando serve perché da una confezione di mascarpone ne viene tanto se si è in pochi ( dovrebbe essere da 250 gr.)." - VALENTINA.
  • "Io e mamma tutti gli anni facciamo i tradizionali biscottini di Natale Civitavecchiesi, ecco la ricetta: 
    2 kg di farina
    60 gr di cioccolata
    800 gr di nocciole
    4 bustine di vanillina
    8 uova
    200 gr di burro
    200 gr di strutto
    1 kg di zucchero
    3 bustine di cannella
    1/2 bicchiere di Sambuca
    1/2 di Martini
    1 bustina di lievito
    Cioccolato amaro in polvere 
    Mescola le uova con lo zucchero, unisci la vanillina, la cannella, il cioccolato in polvere, il burro e lo strutto sciolti precedentemente e mescola bene. Unisci le nocciole, il cioccolato, i liquori ed il lievito. In fine metti tutto l'impasto su una tavola di legno ed unisci la farina, quando si sarà formato un impasto omogeneo, inizia a fare dei salamini lunghi 15 cm e poi inforna a 180° per 45 minuti" - CLAUDIA.
Ancora grazie a voi tre che avete partecipato alla mini-rubrica #SpecialeNatale e grazie per queste storie/ricette... Grazie in particolare a Claudia, che voglio avvertire già da ora, per il prossimo Natale mi adotterà a casa sua per questi biscotti che sembrano ottimi!

lunedì 10 dicembre 2012

#SpecialeNatale 2 - Gli addobbi.

Se fin'ora l'aria di Natale non era ancora così forte, dopo il weekend appena passato si può dire che è finalmente iniziato il Natale. Eh sì, perchè di regola si inizia ad addobbare la casa l'otto dicembre, giorno dell'Immacolata. Weekend molto freddo in tutta Italia che ci ha regalato anche un bel po' di neve in alcune città (fortunelli!) e anche sul Vesuvio che ha ancora la punta innevata.
La tendenza ormai è quella di addobbare non solo l'albero di Natale, ma ogni centimetro libero della casa, interni ed esterni, infatti i balconi di fronte sono così pieni di luci e di decorazioni di ogni genere che per un attimo m'è sembrato di trovarmi in un incubo ambientato fuori al palazzo di Harrod's a Londra, poi le soavi voci delle persone che abitano in questo parco della periferia vesuviana di Napoli, mi hanno riportata alla realtà.
Va bene l'atmosfera natalizia, ma il troppo stroppia... sempre. E, come spesso accade si rischia di cadere nel  kitch.
In effetti ciò che trovo ancora più kitch delle luci piazzate così un po' ad cazzum sulle ringhiere dei balconi, sono quegli orrendi Babbo Natale che si arrampicano... Quelli sul serio fanno passare la voglia del Natale persino a me che sono un po' come i NonSoChi di ChiNonSo ed aspetto il Natale tutto l'anno, ma pur di non vedere quegli obbrobbri appesi alla finestra, mi farei passare sopra dalle nove renne di Babbo Natale con slitta compresa.
Proprio gli sfigati Babbo Natale che in assenza di camini si arrampicano sulle finestre, mi fanno venire in mente (ma guarda un po') la canzone di Natale di quest'anno di Radio Deejay che, lasciatemelo dire, è come al solito geniale (e qui non parla solo la fan-aspirante speaker di Deejay!) e devo dire anche molto puntuale dal momento che questa moda assurda si sta velocemente sviluppando da qualche anno a questa parte. La versione cantata da Irene Grandi è molto carina, ma quella dei senza vergogna fatta dai dj è ancora meglio perchè rende maggiormente la comicità del testo.
Okay, dopo la breve parentesi barra sviolinata per Radio Deejay (oh, nun se pò mai sapè!), continuiamo a parlare di addobbi...
Per quanto mi riguarda, io mi sento molto nord-europea anche in questo. Cioè, mi spiego meglio: quando ormai quattro anni fa sono andata a Parigi per uno stage linguistico con la scuola, era fine novrembre e la ville de l'amour era già illuminata dalle lucine colorate di Natale che le davano un effetto ancora più magico e romantico, poi ho scoperto che al Nord d'Europa, si inizia ad addobbare per Natale già fine novembre, se non mi sbaglio proprio il 24, ad un mese esatto dalla Vigilia.
E io che praticamente inizierei a fare l'albero già dopo Halloween, amo particolarmente questa tradizione e sono contenta che lentamente anche in Italia si inizia ad illuminare e a mettere i primi addobbi un po' prima dell'otto dicembre.
Ma purtroppo quest'anno la mia fretta nel voler fare l'albero e spargere le decorazioni Natalizia è stata messa un po' a freno - causa lavori a casa -, quindi ancora non ho potuto addobbare la casa, ma mi rifarò presto!
Uno dei ricordi più belli che ho, legati al Natale risale all'otto dicembre di un anno qualsiasi, quando vivevo ancora a Bagnoli e, con entrambi i miei genitori, facevamo l'albero. Mio padre era più bambino di me ed avrebbe iniziato a mettere le decorazioni prestissimo, mentre mia madre cercava sempre di rimandare. La tradizione voleva che andassimo a San Gregorio Armeno a vedere i presepi ed alcuni addobbi e talvolta papà ed io ci trovavamo in quelle zone più di una volta sotto Natale perchè andavamo a mangiare un'ottima frittata di maccheroni.
Dopo essere tornati da San Gregorio, papà andava fuori al balcone dove avevamo un ripostiglio in c'era il nostro bellissimo albero e tutte le decorazioni, alcune erano diventate oggetti di antiquariato per quanto erano vecchie e infatti ogni anno le palline più antiche si dimezzavano.
Montavamo i tre pezzi che componevano l'albero e poi arrivava la parte più divertente, ovvero mettere le lucine! Noi avevamo un procedimento che faceva invidia ai migliori decoratori: ci mettevamo in fila con mio padre a capo ed io alla fine, tutti e tre con in mano il filo pieno di lucette e poi iniziavamo a girare attorno all'albero tutti e tre insieme finchè non avevamo fatto più giri e l'albero non era completamente illuminato. Ovviamente ci avremmo messo molto meno se questa operazione l'avesse fatta solo uno di noi, ma così era molto più divertente e finivamo sempre per farci delle sonore risate.
Poi arrivava il momento più stressante, perchè papà avrebbe messo tutte le palline ed ogni tipo di decorazioni fino a rempire ogni centimetro dell'albero, mentre mia madre - la precisa della famiglia - voleva una cosa sobra ed elegante con colori che si abbinassero tra di loro e senza troppi fronzoli. Naturalmente sceglievamo rigorosamente i colori natalizi di cui il rosso non poteva mai mancare... Alla fine dopo aver sistemato le palline più grandi alla base dell'albero e quelle più piccole sopra ed aver scelto accuratamente quali altre decorazioni mettere, passavamo alla decorazione di tutta la casa: delle ghirlande appese al muro in alcuni punti della casa, un adesivo all'angolo dello specchio del bagno, gli accessori da cucina versione natalizia ed il presepe nella mia stanza... Il presepe fatto da mio padre un anno, aveva passato un sacco di tempo a San Gregorio per vedere come si facevano e poi cercava di ripetere quello che aveva imparato... sembrava un'opera titanica, ma alla fine delle feste, dopo l'Epifania, finalmente riuscì a completarlo e per me era il presepe più bello che esistesse e che ho potuto godere dal Natale successivo in poi.
La sera dell'otto dicembre eravamo tutti e tre abbastanza distrutti, ma casa nostra era meglio delle vetrine della Rinascente di Milano.
E con questo ricordo felice, vi lascio al prossimo appuntamento dello #SpecialeNatale e vi ricordo che se avete qualcosa da raccontare, aneddoti, storie, tradizioni e quant'altro riguardo il Natale, potete scrivermelo usando l'hashtag #rennediNatale su Twitter o commentando qui sul blog o sulla mia pagina Facebook.

mercoledì 5 dicembre 2012

Freaks, non c'ho capito un cazzo... o forse sì?

Da che non scrivevo più post, adesso sono addirittura tornata a scriverne uno al giorno... Oggi mi allontano un attimo dalla rubrica sul Natale per parlare di altro.
Da Youtuber principiante, amante dei vlog e degli Youtubers - quelli veri! - e soprattutto da appassionata di telefilm, ancora di più quelli fantasy, non potevo non farmi prendere anche io dalla Freaks-mania... E come potrebbe essere altrimenti? Chiunque con un minimo di buon senso sa che Freaks The Series è sul serio un progetto interessante e non perchè ci siano i ragazzi che fanno video divertenti su Youtube, ma perchè hanno avuto un'idea geniale e praticamente dal niente sono riusciti a scrivere una trama intersecata e coinvolgente e sono anche riusciti a realizzare le loro idee, quindi hanno tutta la mia stima e per quanto mi riguarda meritano assolutamente tutto il successo che - giustamente! - stanno avendo.
Ecco, con il post di oggi mi ripropongo di fare qualcosa che tutti i fans di Freaks provano a fare da circa due anni a questa parte: capire Freaks The Series!
Infatti la trama tende un po' (giusto un po' eh) a non far capire bene che cosa stia succedendo e quindi anche noi, proprio come i Freaks, ci sentiamo un po' confusi e ogni puntata nuova le perplessità anzichè diminuire, aumentano.
Io però da malata, anzi proprio psicopatica, mi sono riguardata le varie puntate più volte per cercare di capirci qualcosa, grazie anche agli spin-off riportati sul libro. (Quindi farò molto spoiler, vi avverto!)
Con la prima serie ero quasi certa che tutto fosse colpa del potere del cazzo (in tutti i sensi) di Marco Diana che divertendosi a tornare indietro nel tempo aveva generato una serie di paradossi temporali in cui ognuno aveva una serie di propri doppi che giravano indisturbati in quella dimensione alternandosi tra di loro. Per questo l'uroboro (il serpente che si morde la coda) che a mio parere simboleggiava proprio il continuo ripetersi di questa storia senza fine, in particolare si notava lo strano legame tra Giulia e Gabriele, entrambi più marginali nella storia, ma in qualche modo legati l'uno all'altra.
L'ultima puntata si conclude con i Freaks che si ritrovano di nuovo allo stesso momento a fare le stesse cose prima che succedesse il black out, ma questa volta tutti hanno il ricordo di quello che è successo ed è così che si apre anche la prima puntata della seconda serie.
Quindi l'unica cosa sul serio chiara fin'ora è che tutti i Freaks sono legati tra di loro in quanto sono tutti dei disadattati: Marco non riesce ad approcciare con le ragazze; Silvio si trova in una bolla di cristallo creata dalla madre troppo protettiva e probabilmente ha un tumore al cervello o qualcosa del genere (visti i mal di testa e le lastre che ogni tanto fa vedere che, per un po' grazie al suo potere, sembrano tornare normali); Andrea è andato via di casa lasciando un fratellino più piccolo e trova nella sregolatezza la fuga dai suoi problemi; Viola è una ragazza resa insicura dalla vita, soprattutto dai problemi con il padre ed è andata a cercare la protezione di un ragazzo che incarna molto più la figura paterna che quella del fidanzato; Gabriele ha una situazione difficile in famiglia, il padre è violento e spesso picchia la mamma, lei cerca di proteggerlo raccontandogli delle storie che riescono a farlo addormentare senza pensare ad uno strano uomo senza faccia, poi la mamma muore, finisce dai nonni che non lo vogliono e poi viene adottato da un amico di sua madre; Giulia ha una vita abbastanza tranquilla, ma i bimbi a scuola la considerano strana e il fratello la prende in giro, ma in un'occasione gli salva la vita...
Gabriele da personaggio marginale diventa invece nella seconda stagione il vero perno della storia. Continua ad incarnare un moderno "Dr. Jekyll e Mr. Hyde" perchè una volta lo si ritrova mentre suona amabilmente seminudo al pianoforte e poi gli compaiono misteriosamente delle ferite di dubbia provenienza.
Leggendo anche gli spin-off del libro si capisce che Gabriele è da sempre stato capace di realizzare tutto ciò che immagina fino a poter addirittura viaggiare in altre dimensioni. È questo quello che succede quando i nonni felici di liberarsi di lui, lo affidano a un tale che dichiara di essere amico di sua madre, il Signor L., che si presenta a Gabriele come amico che può capirlo e quando si rende conto della potenza dei suoi poteri, gli chiede di portarlo in un'altra dimensione, qui è tutto molto inquietante e reale, ma diventa ancora peggio quando i due vengono inseguiti da un tipo senza faccia, ovverò il cosìdetto Jimmy-Senza-Faccia che quasi li uccide.
In una delle puntate della seconda serie, Gabriele si ritrova per chissà quale arcano motivo in un bosco ad inseguire Cappuccetto Rosso. Ecco, devo ammettere che quando ho visto quella scena ho pensato sul serio che Guglielmo Scilla mentre scriveva la sceneggiatura si era fumato qualcosa di pesante. Poi ho iniziato a ragionarci su... Volendo fare un po' la filosofica, mi è venuto in mente che il bosco è quasi sempre metafora di smarrimento e confusione, quindi potrebbe rappresentare il subconscio di Gabriele; Jimmy-Senza-Faccia dal quale lui scappa anche da bambino, potrebbe rappresentare il suo passato, in particolare il padre violento e Cappuccetto Rosso potrebbe rappresentare o la mamma di Gabriele o Giulia che lui inconsciamente continua a seguire.
E per quanto riguarda il Signor L., lui potrebbe essere il riccioluto signore in camice bianco della VEX (l'associazione che vuole uccidere i Freaks e che tiene imprigionata Giulia). Perchè fa tutto questo? Perchè probabilmente si rende conto che il potere dei sei personaggi potrà degenerare e diventare pericoloso (basti pensare a quello che già fa Giulia, o Silvio quando non controlla il suo potere o Andrea che controlla letteralmente la mente delle persone), forse perchè quello che negli spin-off sembra un viaggio in un universo parallelo, in realtà è già successo in un'altra dimensione e lui vuole impedire che accada ancora. Vi è quindi un accavallamento di dimensioni in cui Giulia - la testa del serpente (nella sesta puntata infatti si vede Giulia intrappolata nella sede della VEX con gli occhi che diventano gialli con una strisca nera al centro al posto della pupilla) - continuerà a cercare Gabriele - la coda del serpente - e a morderlo, in un eterno ripetersi... L'uroboro.
Ma secondo me la chiave di lettura vera e propria di Freaks The Series va ricercata nella frase - apparentemente sconnessa, ma io sono sicura che sia un messaggio subliminale - di Silvio ubriaco in un pub insieme a Marco, mentre guarda la sorella di quest'ultimo.
"È UN SOGNO!"


Vi ricordo che in questi giorni pubblicherò altri #SpecialeNatale, se avete delle storie, delle tradizioni, degli aneddoti sul Natale, scrivetemeli usando su Twitter l'hashtag #rennediNatale, oppure commentando sotto lo stato sulla mia pagina Facebook.
Per quanto riguarda le vostre teorie su Freaks, mi farebbe piacere leggere i vostri commenti e le vostre teorie.
 

martedì 4 dicembre 2012

#SpecialeNatale 1 - Le ricette.

Come avevo annunciato nel post precedente, ho deciso di far partire una breve rubrica di circa quattro/cinque capitoli sul Natale, partendo da oggi. Giorno che mi sembra appropriato per iniziare una rubrica sul Natale, perché oggi è Santa Barbara e come si dice dalle mie parti, come Barbarea così Natalea... Insomma si sente che il proverbio non è proprio nordico, ma come tutti i proverbi della tradizione, ha un fondo di verità, infatti chissà per quale strano motivo, quasi sempre le condizioni atmosferiche nel giorno di Santa Barbara sono le stesse che poi si ripropongono il giorno di Natale!
E non potevo non iniziare questa rubrica se non con le ricette tipiche di Natale... (Scusate l'accavallamento dei non).
Prima di parlare appunto dei cibi che fanno il Natale, volevo ricordare che questa è una rubrica "interattiva", cioè se voi avete delle cose da dire riguardanti il Natale (qualsiasi cosa, del tipo quali sono le tradizioni della vostra città o le vostre tradizioni private; gli aneddoti; le storie che vi raccontavano da bambini sul Natale e chi più ne ha più ne metta) potete scriverle su Twitter usando l'hashtag #rennediNatale, oppure commentando sotto l'apposito stato della mia pagina Facebook (curlyaitch) dove potete dilungarvi un po' di più rispetto ai 140 caratteri di Twitter... Insomma, qualsiasi cosa abbiate voi da dire sul Natale, scrivetemela ed io sarò contenta di leggerle tutte e di riportarle nei vari appuntamenti della rubrica di Natale.
È risaputo che il periodo natalizio è il peggior nemico della dieta... perchè si tende a mangiare un po' di più del normale, facendo in molti casi un vero e proprio abuso soprattutto di dolci. Girando sul web mi sono resa conto che c'è una vera e propria polifonia di ricette tipiche, differenti non solo di paese in paese, ma anche, nel caso dell'Italia, di regione in regione, per cui elencherò qui quelle che mi hanno colpita di più...
Ultimamente su Twitter mi sono imbattuta in un tweet che ha attirato molto la mia attenzione: una dei miei followers a fine novembre aveva scritto qualcosa del tipo "Albero di Natale finito". Vi chiederete che cosa c'entra questa frase con le ricette natalizie... ebbene, twittando un po' con lei, mi ha spiegato che nella città dove vive lei in Puglia è tradizione fare l'albero e il presepe non l'otto dicembre come avviene in molti casi, bensì il 21 novembre, giorno della Bambinella e che subito dopo aver addobbato casa, è tradizione mangiare le focaccine fritte.
Invece il giorno di San Biagio, c'è una tradizione che mi fa molto sorridere, ovvero quella di mangiare un pezzetto di panettone - dolce tipico milanese - per prevenire il mal di gola. Tradizione che la famiglia di mio padre, essendo in parte milanese, ha portato qui a Napoli e che talvolta si ripeteva anche a casa mia, credo soprattutto perchè io ho da sempre sofferto di forti mal di gola, ma anche dopo aver mangiato il panettone a San Biagio, le mie tonsille continuavano a far male comunque.
Per quanto mi riguarda il cibo di Natale a me non fa alcun effetto, perchè non mi piace quasi niente di quello che c'è sulle nostre tavole: non mangio pesce e cerco di ridurre al minimo il mio consumo di carne e soprattutto alcuni tipi di carne non li posso nemmeno sentir nominare che mi sento male; non corro particolarmente dietro ai dolci, probabilmente in tutto me ne piacciono cinque e comunque tra questi non rientrano i dolci di Natale della cucina napoletana...
Per quanto riguarda gli struffoli però mi piace prepararli, ha un nonsoche di terapeutico e l'odore mi ricorda molto la mia infanzia, quando il pomeriggio della Vigilia di Natale mia madre ne preparava una quantità industriale mentre io ero seduta sulla poltrona nella penombra del salone illuminato solo dalle luci dell'albero a guardare i film di Natale.
Essendo invece particolarmente in sintonia con la cultura anglosassone, trovo particolarmente vicino ai miei gusti il cibo natalizio inglese-americano: anche se non mi piace il tacchino, soprattutto come lo fanno loro con il miele, lo riesco a mangiare molto più di alcuni piatti che ogni anno mi sforzo di mangiare, ma soprattutto impazzisco per i brownies che sono di sicuro il mio dolce preferito in assoluto e per l'Eggnog, una bevanda zuccherina che mio padre mi ha sempre portato dalla base americana perchè, che io sappia, non si trova in Italia e che però è sempre stata presente nei miei Natali: la bevanda originale è fatta da uova, latte, zucchero e dei liquori, infatti è molto alcolica e la si beve per riscaldarsi dal freddo, ma esiste anche una versione per bambini, che è quella che io ho sempre bevuto e che trovo decisamente deliziosa, anche se bisogna berne in piccole dosi perchè troppa poi può disgustare.
Insomma, questi sono solo alcuni piatti tipici che si usa mangiare in giro per l'Italia e non; per quanto mi riguarda il pranzo perfetto di Natale è composto da antipastini all'Italiana, tortellini alla bolognese, carne arrostita con un contorno leggero e i brownies...
E per voiù? Cosa vorreste mangiare a Natale, quali sono le tradizioni culinarie della vostra città? Fatemelo sapere in un commento qui sotto oppure usate l'hashtag #rennediNatale su Twitter scrivendomi le vostre storie, le vostre tradizioni, gli aneddoti e tutto quello che riguarda il vostro Natale.

domenica 2 dicembre 2012

Perseveranza.

Quando il 14 marzo ho aperto questo blog, mi ero ripromessa che avrei scritto almeno una volta a settimana... Doveva essere il mio spazio per dire la mia prima che mi decidessi a fare video su Youtube in cui dico una serie di cazzate, mentre questa era la piccola finestra per dire anche qualcosa di più sensato e qualche volta ci sono anche riuscita... Poi ultimamente la mia promessa d'amore per questo blog è un po' vacillata e il numero di post è passato da almeno un paio a settimana a circa uno al mese, senza considerare gli appunti di produzione dei miei vlog su Youtube
Per un po' avevo deciso di accantonare il blog dato che mi stavo dedicando ad altre attività: sto provando a finire una storia scritta da me (e questo sarebbe già un grande traguardo dato che sono famosa per lasciare incomplete tutte le storie che scrivo) e poi soprattutto mi sto dedicando di più al mio canale Youtube, curlyaitch, che sta per raggiungere le 1000 visualizzazioni, che sono poche, ma per me è già un piccolo traguardo perché mi sono buttata in questa "attività" un po' a caso, senza saperlo fare sul serio e invece sono riuscita comunque ad arrivare a qualcuno... Quindi ho creato una pagina su Facebook in cui sono pronta a rispondere alle domande sui miei video o su qualsiasi altra cosa (semmai ce ne saranno), una sorta di piccola finestra virtuale in cui parlo con il popolo del web in modo più diretto. E sto cercando di investire un po' in questi video, quindi penso di farmi un regalo utile a Natale e convertirmi finalmente al Mac, iniziando così ad usare un programma di montaggio molto superiore...
Così cercherò di essere un po' più presente sul blog nei prossimi giorni, ho in mente una piccola rubrica dedicata al Natale che si concluderà probabilmente con il mio quarto video su Youtube.
Nel frattempo ritorno con un nuovo post che ho deciso di intitolare perseveranza...
Sin da piccola mi hanno sempre detto che se avevo un obbiettivo, qualsiasi esso fosse, dovevo lottare per averlo e non arrendermi mai. È una frase che mio padre mi ripete continuamente, facendomi sempre lo stesso esempio, quello di una persona a noi particolarmente vicina che è partita dal cortile di Bagnoli, un quartiere di Napoli un tempo famoso come bellissima zona balneare, ma da un secolo a questa parte rovinato dall'inquinamento dell'Italsider, un quartiere in cui il rumore delle sirene degli altoforni scandiva il ritmo della giornata e il bagno a mare non lo si poteva fare perché la sabbia era impregnata di catrame... Insomma, probabilmente un posto senza speranze. Ma lui aveva un sogno, quello di fare il cantautore, di scrivere canzonette che però qualcosa di giusto la dicevano e ci ha provato, è andato a Milano dove c'erano le grandi case discografiche e si è messo in gioco facendo sentire le sue canzoni, ricevendo continue porte in faccia perché dicevano che non era adatto, che la sua voce non era radiofonica... E poi è diventato il numero uno in Italia, il primo a cantare negli stadi, un pilastro della musica italiana...
Ho sempre portato questa storia come esempio su cui basarmi, anche se in effetti la determinazione spesso non è stata il mio forte... non lo è stata quando sei anni fa feci l'esame in Conservatorio e per un posto non entrai, non ci riprovai nemmeno alle selezioni successive, mi limitai semplicemente a prendere il violino, chiuderlo nella sua custodia e lasciarlo in un angolo della mia camera oppure quando l'esperienza da animatrice che avevo sognato per tre anni, si era invece dimostrata un incubo e sono dovuta scappare da quel villaggio, senza riprovarci... Infatti credevo che avrei fatto lo stesso anche in questo caso, se adesso penso che l'ho voluto così intensamente per quasi un anno e mezzo non mi sembra vero... Eppure è così.
Quando il 5 settembre 2011 ero andata all'Alma Mater Studiorum di Bologna per iscrivermi al DAMS, non immaginavo che questo sogno sarebbe stato così difficile, che ci sarebbero stati troppi studenti in più rispetto alle camere in affitto e che io sembravo non essere mai adatta come coinquilina...
Così sono tornata a Bologna per l'ennesima volta carica di speranze, ma anche pronta a ricevere altre delusioni... Sotto la pioggia e il freddo della capitale emiliana le delusioni non hanno tardato ad arrivare perché su quattro appuntamenti che avevo fissato, due avevano disdetto e un altro si era rivelato un flop totale. Poi c'è stato l'ultimo, sembrava troppo perfetto e non ci speravo per niente e quando mi è arrivato quel messaggio in treno, l'ho dovuto rileggere almeno tre volte prima di rendermi conto che non stessi sognando.
E quindi eccomi qui, all'inizio di dicembre e ad un mese dal mio trasferimento a Bologna dove inizierà finalmente la mia vita da studentessa fuori sede, con tutte le difficoltà, le bellezze, il dolore della lontananza e la gioia di fare quello che voglio...
E non è l'unica cosa che ha iniziato finalmente ad andare bene, dopo un lungo - un po' troppo - periodo buio... Insomma, quando sembra tutto fermo la tua ruota girerà, Liga sembra essere sempre molto puntuale con le sue canzoni, appropriate per ogni momento.
Per cui con questo dicembre che è iniziato meravigliosamente, volevo ritornare anche a scrivere sul mio blog cercando di tornare il più presente possibile, perché se è vero che lo studio non è tutto, voglio continuare a dedicarmi alla mia web-career nella quale credo molto. Quindi post e vlog a non finire, questa è una promessa... o una minaccia.
Ormai l'inverno si avvicina con le luci del Natale, il freddo e i vestiti pesanti, le foglie d'autunno sono cadute e con loro si sono portate dietro le perplessità e il mio periodo no...
Quindi, buon dicembre a tutti e se volete sul serio qualcosa, lottate per averla!

giovedì 15 novembre 2012

Appunti di produzione #3

Dopo una lunga assenza da Youtube, mi è finalmente venuta un'ispirazione per un nuovo video e per mettere finalmente alla prova la mia nuova telecamera che mi ha regalato mio padre a luglio. La telecamera è fantastica, una qualità molto superiore rispetto alla macchina fotografica che ho usato per i primi due video...
Per quanto riguarda il video... Beh, avevo un'idea di base già quando sono tornata dalle vacanze a Santa Maria di Castellabate, però non sapevo bene come svilupparla e quindi ho aspettato un po' prima di rimettermi davanti alla telecamera.
La scrittura del copione mi è venuta praticamente di getto ieri. Devo ammettere che frullava già nella mia mente durante la notte insieme ad altri pensieri che non mi facevano dormire e mi sembrava abbastanza buona, ma quando l'ho scritta e l'ho riletta ad alta voce, mi sono sorpresa di me stessa.
Diciamo che l'ispirazione mi è venuta soprattutto grazie ad alcune conversazioni con la mia migliore amica riguardo i ragazzi, siamo entrambe abbastanza avvelenate per questo argomento e si sa, quando una ragazza ce l'ha con un maschio... è la fine!
In linea di massima, ho cercato di non fare riferimenti a nessuno, anche se viste alcune nostre recenti esperienze - e mi riferisco sempre alle mie e a quelle della mia amica -, era impossibile riuscire a non far penetrare nessun riferimento, ma come ho specificato nella descrizione del video, nessuno lo capirà mai, apparte una cerchia ristretta (e fidata) di persone che sanno a chi alludo.
Perché un tema del genere?
Mah... perché in effetti è vero che noi ragazze siamo masochiste e prendiamo delle fisse assurde per ragazzi che sappiamo non potranno mai essere nostri e di solito le categorie che prediligiamo sono più o meno le stesse per tutte:
 Ragazzi stronzi. Chi non ne ha mai incontrato uno? I ragazzi appartenenti a questa categoria, sono di solito molto belli, ma anche molto presuntuosi e pieni di sé e sono così bravi con le parole che manco Cicerone può eguagliarli. Sono quelli che trattano le ragazze come delle principesse - sì, però tutte le ragazze! - e che sanno benissimo come averle ai loro piedi. Ma soprattutto sono quelli della frase "Mi piaci, ma non voglio impegnarmi", che è peggio di una coltellata, perché loro vogliono divertirsi per un po', poi appena trovano un altro giocattolino, ti ignorano come fanno i bimbi piccoli.
 Ragazzi fidanzati. Sono una tragedia, perché chissà per quale motivo sono quelli più interessanti ai nostri occhi... Credo c'entri qualcosa con il "gusto del proibito" e "l'erba del vicino è sempre più verde"... Ed è anche una sfida per noi stesse, perché sotto sotto, noi ragazze vogliamo la conferma di essere migliori di quell'altra. E sostanzialmente i ragazzi appartenenti a questa categoria, sono degli incidesi assurdi e se ne escono con frasi del tipo "Tu mi piaci molto, mi hai fatto battere il cuore dopo tanto tempo, ma amo la mia ragazza"... Che significa? Se ami sul serio la tua ragazza, non dovresti nemmeno guardarle le altre! O posare casualmente la tua mano in quella delle altre ragazze, dare baci ambigui e tutto il resto. Quindi, fai pace con il cervello!
• Ragazzi più grandi. Sì, questa è la mia categoria preferita. Perché da quando avevo tredici anni, tendo a prendermi delle cotte colossali per ragazzi che hanno almeno dieci anni più di me e che ovviamente non mi si filano nemmeno di striscio (casi eccezionali apparte). E sul serio non capisco nemmeno io perché questa passione per il ragazzo maturo... Non è come il vino, che è più buono quando invecchia, diventa solo peggio con il passare degli anni!
• Ragazzi distanti. Anche questa categoria mi è particolarmente familiare. Perché le infatuazioni peggiori della mia vita sono state sempre per ragazzi che vivono ad almeno tre ore di distanza da me! Per anni ho sperato che qualcuno inventasse il teletrasporto, struggendomi d'amore per ragazzi - conosciuti d'estate ovviamente! - che probabilmente si erano già dimenticati di me... Perché, apparte casi eccezionali che io ammiro con tutta me stessa, le storie a distanza sono impossibili! Come si fa a stare tanto tempo senza vedere la persona che si ama, senza avere una fisicità, ma sentendola solo a telefono?
Tutte queste riflessioni sui ragazzi, mi hanno portato a fare il mio terzo video per il mio canale Curlyaitch, che sono sicura piacerà a parecchie ragazze e sarà odiato con passione dai ragazzi... Soprattutto quando dico "Loro non pensano. Sono l'anello mancante di Darwin, sono scimmie quasi"... Ragazzi, chiedo venia! Vi adoro, sul serio (anche se in confronto a voi la ceretta è la cosa più bella al mondo per quanto fate soffrire), e sappiate che la frase non è in generale, ma si riferisce soltanto al vostro comportamento con le donne.

lunedì 29 ottobre 2012

Autumn leaves.

L'estate è durata per un mese dopo che l'autunno era già iniziato, c'era un caldo strano che rimandava inevitabilmente la mia mente all'estate, a quest'estate 2012 che, nonostante tutto, si è dimostrata incredibile e che mi è mancata molto. Mi è mancato il mare, le passeggiate, gli amici, le serate sempre in giro, mi era mancata la libertà e tornare chiusa in casa a preparare un esame è stato difficile, così tanto che sono andata in crisi.
La mia crisi non è passata, ma il vento forte di questi giorni la sta lentamente soffiando via e la pioggia sta cancellando i ricordi, la tristezza di un'estate che non tornerà, esattamente come succede nei film... La pioggia spazza via tutte le cose negative e ripristina la normalità.
La mia normalità sarà fare un esame di letteratura tra una settimana e tornare a Bologna, questa volta spero definitivamente. Anche se è difficile, anche se sono troppo legata ad alcune persone che non vorrei lasciare qui, anche se il freddo sarà reale ed entrerà nelle ossa uscendo per forza dal cuore.
E se tutto va bene, novembre sarà un mese meravigliosamente difficile, uno strano ossimoro ma del tutto vero, perchè dovrò abituarmi a vivere da sola con delle ragazze che non conosco, dovrò riprendere i corsi all'università e farmi nuovi amici e dovrò affrontare la lontananza. E spero proprio che tutto vada secondo i piani.
Essendoci stata davvero molto poco nelle ultime settimane, volevo inoltre segnalare una saga che mi è piaciuta molto ovvero i libri Red, Blue e Green di Kerstin Gier, un genera fantasy molto scorrevole ed avvincente che mi ha praticamente tenuta incollata ai tre libri che ho finito in pochissimo tempo e di cui a Pasqua uscirà il primo film.
Per chi invece volesse vedere qualcosa di entusiasmante al cinema, consiglio assolutamente Step Up 4 Revolution: le coreografie sono incredibili, per non parlare delle scenografie e degli effetti speciali ed ha anche una bella trama dietro.
Per quanto riguarda me, invece ho apportato qualche cambiamento: ho lasciato che i miei capelli restassero chiari così come si sono fatti quest'estate, ho cambiato un po' lo stile ed ho fatto un nuovo tatuaggio ed in arrivo ce ne sono altri tre che a mio dire sono splendidi...
E spero che questi cambiamenti, ma soprattutto che questo autunno con i suoi colori, le sue piogge le sue foglie mi porti fortuna.

giovedì 27 settembre 2012

Crisi.

Crisi. Crisi di mezza età. Crisi infantile. Crisi adolescenziale. Crisi isterica. Grande crisi del 1929 in America. Crisi esistenziale. Periodo di crisiCrisi economica. Crisi respiratoria. Crisi d'astinenza. Crisi di coppia. Crisi di panico. Crisi nervosa. Crisi familiare... Insomma, crisi.
Certo, non è un modo felice per iniziare un post, ma sembra che questa sia la parola più usata ultimamente.
Basti solo pensare alla crisi economica che sta mettendo in ginocchio gran parte dell'Europa, che sembra essere stata superata in Italia, ma che continua ad essere molto forte in altri paesi, come la Grecia o la Spagna... Spagna che in questi giorni sta assistendo a numerose manifestazioni che rendono gli spagnoli ammirabili. Sì, perchè di sicuro scendere in piazza e far sentire la propria voce è molto meglio che restare a casa e lamentarsi dei problemi senza far niente, ma la storia ci insegna che gli italiani in effetti non sono mai stati dei gran ribelli, ma hanno sempre aspettato che qualcuno risolvesse i problemi al posto loro... "E il premio sperato, promesso a quei forti, sarebbe, o delusi, rivolger le sorti, d'un volgo straniero por fine al dolor? [...] Il forte si mesce col vinto nemico, col novo signore rimane l'antico; l'un popolo e l'altro sul collo vi sta. Dividono i servi, dividon gli armenti; si posano insieme sui campi cruenti d'un volgo disperso che nome non ha." direbbe Manzoni nel Coro dell'Atto III dell'Adelchi e potrei continuare con citazioni letterarie passando dal VI canto del Purgatorio di Dante fino a Carducci che la definisce Italietta; insomma, immagini simili a quelle che ci arrivano in questi giorni dalla Spagna, sembrano ancora lontane in Italia.
E così come l'Europa, anche io sto affrontando il mio periodo di crisi, e più che economica la definirei esistenziale.
Quando al liceo immaginavo l'università, mi vedevo passeggiare sotto ai portici di Bologna, con tanti amici, una casa stupenda con affaccio su Piazza Maggiore e con la possibilità di tornare a Napoli dalle persone a cui voglio bene tutte le volte che avrei voluto... Ma la realtà è stata molto diversa. Bologna è meravigliosa e il DAMS è un sogno, ogni volta che studio per un esame, sento che è esattamente quello che devo fare, perchè non riesco ad immaginare niente di meglio nella mia vita apparte la musica e l'arte. Ma dopo un anno in cui Bologna non è stata il mio paese delle meraviglie, ma l'ultimo dei gironi danteschi, mi rendo conto di aver fatto una scelta non ponderata... Mi viene in mente la mia professoressa di lettere al liceo che ci diceva sempre di ragionare a freddo e forse io non l'ho fatto, non sono stata lungimirante. Il sogno significa anche tanti sacrifici, non solo per me, ma per molte persone che mi stanno attorno alle quali non posso chiedere di sacrificarsi per un mio sogno, ma non posso nemmeno avere la totale indipendenza, perchè non riesco (e non voglio) sciogliere dei legami.
Ed ecco la mia crisi, arrivata all'alba di questo secondo anno universitario non so più cosa voglio, non so più se vivere in un'altra città è solo un vizio di una ragazzina che aveva da poco vissuto il divorzio dei suoi genitori ed un trasferimento traumatico o se è davvero il mio futuro... Non sto mettendo in dubbio la scelta del DAMS, perchè di tutta questa storia, il corso di studi che ho scelto è l'unica cosa di cui sono davvero sicura e che sceglierei altre mille volte, ma la cornice attorno al DAMS non è così meravigliosa come l'avevo immaginata. Forse a parlare è una persona che si è stancata di fare avanti e indietro da Napoli a Bologna in cerca di una stanza che puntualmente non arriva... Forse è solo una crisi momentanea che passerà quando mi  ritroverò di nuovo lì, in quelle aule meravigliose, con tutti quei ragazzi che condividono le stesse passioni e allora mi sentirò di nuovo a casa...
Ma per ora, sono in crisi.

martedì 11 settembre 2012

Peter Pan è volato all'Arena di Verona.

"Seconda stella a destra, questo è il cammino e poi dritto fino al mattino, poi la strada la trovi da te, porta all'Isola Che Non C'è."
L'otto dicembre del 2006 è andato in scena per la prima volta il musical di Peter Pan, al Teatro Augusteo di Napoli, con la regia di Maurizio Colombi che ha creduto in questo progetto ed ha saputo portarlo meravigliosamente avanti realizzando uno spettacolo magico sulle note delle canzoni di Edoardo Bennato. Quel progetto che inizialmente sembrava quasi improbabile è andato avanti e dopo la prima data ce ne sono state altre, molte altre. Per sei anni Peter Pan ha girato per l'Italia portando un po' di magia con sè e facendo sognare tante persone...
"E ti prendono in giro se continui a cercarla ma non darti per vinto perchè chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle, forse è ancora più pazzo di te."
E poi, il nove settembre 2012, è riuscito a volare in un posto già magico di per sè - l'Arena di Verona - ed ha fatto una magia ancora più grande, ha portato sul palco dell'Isola Che Non C'è, chi in questi anni gli ha dato la voce, le parole e la musica. Per la prima volta, Edoardo Bennato, la sua band e il suo quartetto d'archi erano presenti - e partecipanti! - nel musical.
E di magia ce ne voleva davvero tanta, perchè questo concerto nel musical è stato organizzato anche per regalare un sorriso ai bambini delle zone terremotate dell'Emilia, per i quali sono stati organizzati dei pullman fino all'Arena.
Nonostate i problemi tecnici dovuti dal fatto che il musical con Edoardo live è stato provato per intero su quel palco direttamente la sera del nove, la magia di Peter Pan ha sortito l'effetto desiderato regalando alle settemila persone presenti in Arena, un paio d'ore davvero emozionanti. Due ore in cui la fantasia ha preso il sopravvento sulla ragione e così, al posto di qualche politico ciarlatano, c'era Capitan Uncino sempre arrabbiato e il suo fedele Spugna, perennemente ubriaco e il pericolo più grande era un coccodrillo che faceva un ticchettio sinistro e con i pensieri positivi ed un po' di polvere di fata, si poteva persino volare!
"Ma che sarà? Che cosa ti offrirà quest'altra storia, quest'altra novita? L'unico rischio è che sia tutto finto e che sia tutta pubblicità... 
Ma che ne sai se non ci provi mai? Che rischi corri se non vuoi volare? Coi piedi a terra, legato alla ragione, ti passa presto la voglia di sognare!"
È stato un crescendo di emozioni, partendo dall'introduzione di Edoardo Bennato che ha spiegato com'è nato il musical, all'inizio dello spettacolo; ci sono stati molti momenti divertenti, soprattutto quelli in cui Capitan Uncino e Spugna parlavano del coccodrillo ed altri davvero commoventi, come il primo volo di Wendy, George e Michael o quando tutte le settemila persone si sono alzate in piedi ed hanno urlato "io credo nelle fate" insieme a Peter-Manuel Frattini. E poi la favola è finita, com'è giusto che sia, ha lasciato un bellissimo ricordo e soprattutto una piccola speranza, perchè tutto il ricavato sarà destinato ai paesi terremotati dell'Emilia, sperando che la magia torni presto anche lì.
"Fantasia, macchina eccezionale che ci porta dove non si può andare... Tutto comincia lì, da una matita che disegna il primo salto fatto da Peter Pan e la magia che va, l'Isola Che Non C'è e anche chi non ci crede, ci crederà."
 

martedì 4 settembre 2012

È passato troppo presto.

"Guarda là nella pioggia che cade a settembre c'è un'estate che non tornerà."
Sembra passata un'eternità da quando Santa Maria diventava sempre più piccola nello specchietto retrovisore dell'auto e quasi non mi trovo con il tempo quando mi rendo conto che una settimana fa ero ancora lì, c'erano ancora gli amici, il mare e soprattutto il sole che invece in questi giorni gioca a nascondino e lascia il posto ad una malinconica pioggia torrenziale, che riflette perfettamente il mio stato d'animo.
Sì, anche quest'anno - come ogni anno -, ci metterò un po' a non pensare più all'estate... Quest'anno forse, per una serie di motivi, sarà ancora più difficile... Motivi che possono sembrare banali, come la lontananza (sebbene minima) dagli amici, la certezza quasi assoluta che probabilmente - nonostante tutti i buoni propositi - non li rivedrò più, la lontananza dalle mie migliori amiche che per tutto l'anno vedrò pochissimo e sì, anche una cotta - se così la si può definire - per un ragazzo impossibile... E, sebbene provi a tenere la mente occupata, c'è sempre qualcosa che mi riporta lì: che sia il cognome - ripetuto all'infinito - di un critico letterario che è lo stesso cognome di una persona conosciuta lì, o uno scherzo telefonico riuscito alla perfezione, o una canzone in lontananza... e persino il pensiero che esattamente un anno fa, con lo stesso clima, è iniziato il mio sogno bolognese non riesce a distrarmi... Insomma non pensarci è un'ardua impresa...
Comunque ho ripreso a studiare, dopo due esami particolari come storia della fotografia e drammaturgia, finalmente torno a studiare qualcosa di più comune, letteratura italiana. Una materia che amo particolarmente e in cui dovrei essere abbastanza ferrata dal momento che ho passato gli ultimi tre anni di liceo a studiarla meticolosamente per soddisfare le richieste - talvolta troppo esigenti - della mia professoressa... E menomale che era così esigente, perché altrimenti adesso sarei davvero in alto mare con questo esame, dato che la mia voglia e le mie capacità di apprendimento sono abbastanza scarse in questo momento, mi sento un po' come Neil Armstrong quando ha camminato sulla superficie lunare. È difficile concentrarsi quando la mente è così affollata da altri pensieri, dal ricordo di ogni attimo, di ogni parola, di ogni bel momento... Ecco cosa resta di quest'estate: l'abbronzatura che ancora ricopre il mio corpo, la treccina di cotone nei miei capelli, le foto e tanti ricordi stupendi che si sbiadiranno nel tempo, ma che non potranno mai essere cancellati del tutto.
"E se è vero che il passato a lo scemo e s'è nascosto, io lo cercherò per dirgli che è passato troppo presto."

venerdì 31 agosto 2012

Un'estate che vorrei potesse non finire mai.

Torno a riscrivere qui sul mio blog dopo un tempo che mi sembra davvero infinito. L'ultimo post risale al giorno dopo il concerto di Luciano Ligabue, quel venti luglio che ora mi sembra così lontano.
Scrissi che il meglio era arrivato dopo quel meraviglioso concerto, ma mi sa che non sono stata poi così lungimirante, perchè il meglio è arrivato dieci giorni dopo, quando sono partita per Santa Maria di Castellabate.
Una vacanza che potrebbe essere descritta in tre parole chiave: inaspettata, incredibile, incancellabile.
Inaspettata perchè, devo ammetterlo, ero prevenuta. Prevenuta perchè credevo che la convivenza con otto persone - sebbene siano la mia seconda famiglia - sarebbe stata dura da sopportare per un mese intero; prevenuta perchè "che cavolo ci sarà mai a Santa Maria di Castellabate?"; prevenuta per l'insopportabile paura di sentirmi esclusa... Insomma, ero prevenuta su tutto e mi sono dovuta ricredere.
Incredibile perchè, d'accordo forse a Santa Maria non c'è molto da fare, ma sono arrivata alla fondamentale conclusione che non è tanto importante dove si va e cosa si fa, ma con chi si sta! Lì a Santa Maria si conoscono tutti da anni, sono tutti amici e per questo si potrebbe pensare che si sia formata una sorta di casta chiusa dove è impossibile penetrare, ma mi sono dovuta ricredere anche su questo perchè ogni singola persona conosciuta in questo mese si è dimostrata meravigliosa, perchè il nostro era un gruppo di scoppiati, ma che gruppo fantastico. E dovunque siamo andati, qualsiasi cosa abbiamo fatto, ci siamo sempre divertiti perchè era la voglia di stare insieme e la compagnia a rendere tutto perfetto.
Incancelllabile perchè, contro ogni iniziale aspettativa, questa vacanza sarà impossibile da dimenticare. Un frullato di emozioni diverse e forti che adesso mi lasciano una spiacevole sensazione di vuoto, ma i ricordi sono tutti bellissimi.
Esattamente un mese fa a quest'ora avevo preparato le mie valige e a breve sarei andata a casa di Fiorella insieme a Chiara dove avremmo passato la notte a ridere, a parlare nel letto e a guardare video sul cellulare aspettando con ansia il giorno dopo per partire ed andare finalmente in vacanza. Piene di speranze e con la voglia di passare una bella estate insieme, solo noi senza pensieri. Ma tra gli amici, le nostre varie attività e tutto il resto, sono cambiate tante cose e nel frattempo la vacanza ha cominciato a rivelarsi incredibilmente bella. 
Quasi mi fa strano essere qui adesso, dopo un mese così intenso. Svegliarmi nel mio letto senza il vociare - a volte troppo forte - di altre sette persone in casa, senza Fiorella e Chiara, senza la fretta di dover andare in bagno prima che fosse occupato da qualcun altro, senza vestirmi velocemente perchè c'era l'acquagym e i balli di gruppo al Villaggio Benvenuto, senza i bagni con gli amici, il "non-pranzo" all'Agave, le partite di pallavolo in acqua, la doccia in due per fare presto e poi la passeggiata fino al centro seguita dalla sosta al Bar Ancora e poi il ritorno a casa per la cena, senza cenare tutti insieme facendo casino e senza le corse per prepararci per la serata, scegliere insieme cosa mettere e incontrare i nostri amici...
L'estate è finita, ha lasciato dietro sè una marea di emozioni forti che ci metteranno tempo per sfumare. Adesso si riprende la vita di tutti i giorni, si torna a fare sul serio e, per quanto mi riguarda, si torna più determinata che mai ad affrontare il mio secondo anno di università al DAMS e sta volta voglio viverlo davvero, voglio vivere questa esperienza, voglio stare a Bologna e prendermi tutto quello che verrà. E non voglio dimenticare quest'estate 2012 a Santa Maria di Castellabate.
"Quando un forestiero viene al Sud piange due volte: quando arriva e quando parte." - Benvenuti al Sud.

sabato 21 luglio 2012

Il meglio... è arrivato! (Grazie Luciano)

Dopo un countdown frenetico, finalmente il 20 luglio 2012 è arrivato, portando con se un'infinità di emozioni diverse.
E quindi eccomi qui a scrivere del mio terzo concerto di Ligabue, ancora con il rombo della musica nelle orecchie, la gola in fiamme e le gambe doloranti... E il cuore che batte ancora al ritmo di batteria.
L'attesa è stata lunga e anche abbastanza difficile, perchè ieri Napoli ci ha tenuto a dimostrare che è davvero la città del sole, con una piacevole temperatura di trentasei gradi alle quattro del pomeriggio (l'ultima volta che ho controllato il meteo sul cellulare). Ma di certo le trentamila persone (se non di più!) che sono venute davvero da tutta Italia, non si sono lasciate spaventare da un po' di caldo! Così tra asciugamani e fogli di giornale a terra, con gli ombrellini per ripararsi da un sole assurdo, tante bottigline d'acqua e perchè no, qualcuno in costume, reggiseno o persino in mutande, Piazza del Plebiscito sembrava davvero sotto bombardamento!
Di sicuro l'ansia pre-concerto, l'emozione ed una stupenda compagnia, hanno reso l'attesa decisamente migliore! Con mia cugina, che è la causa principale per cui sono andata al terzo concerto di Ligabue, perchè con mio grande piacere (ed orgoglio), da un po' si è convertita al Dio Luciano e mi ha accompagnata al concerto dove altrimenti sarei stata da sola e con noi c'erano anche due suoi amici... quel tipo di persone che vorresti poter incontrare sempre e con le quali è stato un piacere condividere le emozioni di un giorno che potrei benissimo definire il giorno dei giorni! E poi c'è stato un incontro inaspettato (ma proprio tanto!), con tutte le persone che mi aspettavo di incontrare ieri - alcune che avrei rivisto volentieri, altre meno -, ho incontrato probabilmente l'unica persona che non ero preparata ad incontrare, ma dopo l'iniziale sorpresa, devo ammettere che è stato un incontro forse migliore di quelli che speravo... Della serie che, davvero il destino ha la sua puntualità.
E poi finalmente alle 21.00, con il sole ormai quasi del tutto tramontato, si sono accese le luci ed è iniziato il concerto, con Luciano che era - se possibile - ancora più bello di come lo ricordassi, con il suo sorriso, quella camicia celeste e la carica che lo contraddistingue e con la sua meravigliosa band (alla chitarra Niccolò Bossini, alle tastiere Luciano Luisi, alla batteria Michael Urbano, alle tastiere Josè Fiorilli e alla chitarra Capitan Federico Poggipollini!); ci ha regalato un bellissimo concerto di più di due ore, con brani pazzeschi, alcuni recenti, altri un po' meno. E per mia gioia ha fatto quasi tutte (mancava solo "Ho Messo Via") le mie canzoni preferite e devo ammettere che proprio non ce l'ho fatta a frenare le lacrime durante tre canzoni (lacrimuccia facile come al solito, che mi fa fare sempre delle figuracce)... Un concerto incredibile, ed è per questo che Luciano Ligabue è il numero uno in Italia, un Rock che entra nelle vene e la sua voce profonda che ancora rimbomba nella mia mente.
Insomma, il meglio è davvero arrivato! È stato ancora più bello ed intenso dei due concerti che ho visto del tour Arrivederci Mostro! e qualcosa mi dice che questo non è assolutamente l'ultimo concerto di Liga che vado a vedere, perchè comunque vada, sarò sempre sulla sua strada!
Grazie Luciano!

martedì 10 luglio 2012

Il meglio deve ancora venire.

"In mancanza delle loro consuete occupazioni - lavare l'auto e falciare il prato - gli abitanti di Privet Drive si erano rintanati nella penombra delle loro case fresche, con le finestre spalancate nella speranza di indurre una brezza inesistente ad entrare."
Sì, decisamente è giunta l'ora di aggiornare un po' il blog, sperando di non liquefarmi davanti al computer cercando un argomento - che non troverò - interessante da trattare in questo post.
Dunque, finalmente sono in vacanza. O almeno,  ho preso una pausa di un mesetto dai libri che ultimamente mi hanno distrutta; ho fatto un altro bell'esame lasciando ancora una volta a bocca aperta le persone che fino a un anno fa credevano che all'università avrei collezionato diciotto. Certo, i prossimi esami saranno più difficili, ma mi piace pensare che il meglio deve ancora venire.
Dopo l'esame, mio padre ed io siamo scappati dal caldo di Bologna e siamo andati prima a San Marino dove abbiamo mangiato lui una piadina ed io un cassone davvero squisiti e poi lui mi ha regalato una bellissima telecamera per fare i video su Youtube e poi siamo andati a Riccione. L'idea era quella di seguire la diretta di Asganaway direttamente dall'Aquafan, ma nessuno dei due aveva il costume, così abbiamo desistito, abbiamo fatto un giretto, qualche foto al Lido 61 (partner di Radio Deejay) e poi siamo tornati in macchina, abbiamo attraversato il Gran Sasso e siamo tornati a casa, dopo un viaggio abbastanza lungo, ma senza pensieri e divertente.
Avevo detto che avrei fatto il prossimo video dopo l'estate, ma a quanto pare mio padre è talmente entusiasta di questa mia nuova passione - tanto da regalarmi una telecamera, insomma - che penso che la metterò presto all'opera, è davvero pazzesca e già solo la risoluzione è molto (molto molto) meglio della mia macchina fotografica con cui ho registrato Devono sempre dire la loro! e Ti ho fatto un regalo!, i primi due video da sola. Sto solo cercando un tema carino, qualcosa che possa svolgersi in almeno cinque minuti (mi sono scocciata di fare video di soli tre minuti!) e poi mi metto all'opera. E volevo rinnovare i miei ringraziamenti per tutte le persone che hanno guardato i primi due e che hanno lasciato commenti carinissimi.
Nel frattempo per ingannare il tempo nell'attesa di andare a mare con le amiche appena anche loro finiscano la sessione estiva, ho ripreso a leggere tutta la saga di Harry Potter - come avrete notato dall'introduzione -, avevo pensato che finita "l'epoca", sarebbe passata anche la mia passione e alla fine mi sarei annoiata dopo aver letto il primo capitolo della Pietra Filosofale (anche perchè lo conosco a memoria), ma invece non è stato così, restano ancora i miei libri preferiti e ancora non riesco a stancarmi di leggerli o di vedere i film... Mia madre è abbastanza sconvolta e in effetti non ha tutti i torti.
Adesso, proprio perchè il meglio deve ancora venire (e non solo in ambito universitario), aspetto con ansia la prossima settimana che sarà un bel concentrato di emozioni, soprattutto verso la fine. C'è il Giffoni Film Festival, dove andrò per la prima volta in vita mia insieme ad un'amica e poi c'è l'attesissimo concerto di Luciano Ligabue a Piazza Del Plebiscito (Napoli), o almeno attesissimo per me e per le altre cinquantamila persone che si prevede parteciperanno all'evento. Quindi sto facendo già da un po' la maratona di tutte le sue canzoni, preparandomi a cantarle a squarciagola venerdì prossimo. Il mio terzo concerto di Ligabue.

martedì 3 luglio 2012

Appunti di produzione #2

Nonostante il caldo assurdo di questi giorni che mi sta causando qualche problema di pressione bassa ed una sudorazione eccessiva, inadeguata, sono comunque riuscita a registrare, montare e mettere sul mio canale Youtube - Curlyaitch - il mio secondo video.
Questa volta ho parlato dei regali, in particolare di quelli fatti senza voglia e delle possibili reazioni che si hanno davanti ad un regalo orribile.
È un tema che credo riguardi un po' tutti, sono sicura che almeno una volta nella vita sia capitato a chiunque di ricevere un regalo che non si avvicina nemmeno un po' ai propri gusti.
Per quanto riguarda me, io ho una certa sfiga con i regali. Di solito cerco di applicarmi quando devo farli e vado in crisi se non trovo qualcosa che penso possa piacere alla persona interessata, ma quando si tratta di ricevere i regali, devo ammettere che ho sempre una certa ansia che ne precede l'apertura e spesso l'ansia è abbastanza fondata. Dopo una serie infinita di tazze per il latte che continuano a regalarmi dalle elementari nonostante mezzo mondo sappia che non bevo spesso il latte perchè mi fa venire la colite, una casino di maglie della Disney che sebbene mi piacciano tanto sono un po' esagerate a diciannove anni e poi ci sono una serie di regali inutili che non possono nemmeno essere reciclati.
Lo spunto per il video mi è venuto quasi per caso, stavo scrivendo una delle mie storie incomplete e parlando di regali mi è venuta l'idea. Ho iniziato a scrivere subito il testo ed è venuto molto più lungo di quello del primo video, poi l'ho riletto e mi sono resa conto che spesso ripetevo la stessa cosa e che il video sarebbe stato noioso, così ho fatto qualche taglio e poi ho aggiunto le voci fuori campo, mi sembrava una cosa divertente e infatti l'idea ha riscosso abbastanza successo.
L'ho registrato tutto domenica pomeriggio, dopo aver comprato l'iPad all'Apple Store e prima della disastrosa partita Italia-Spagna. Nonostante ci siano state meno "scene" rispetto al primo, ci ho messo molto più tempo per le riprese perchè questa volta volevo che fosse più preciso. Così ho cercato di migliorare la mia voce usando il diaframma - che ormai è a riposo da un anno dato che non faccio più canto seriamente - ed ho cercato di correggere la mia ansia da telecamera che mi porta ad essere dislessica e a strascicare alcune parole e volevo che anche le riprese fossero migliori rispetto alle prime. Questa volta non avevo "scene" all'esterno che mi hanno mandata in tilt e ne sono contenta perchè fuori al balcone della cucina fa davvero troppo caldo in questo periodo perchè il sole ci batte continuamente.
A questo punto penso che aspetterò un po' per il prossimo video, avevo intenzione di farne un altro estivo prima delle vacanze, ma tra lo studio e gli impegni vari non mi sono resa conto che ormai le vacanze si stanno già avvicinando e l'idea era quella di fare il secondo per giugno e il terzo per fine luglio, ma appunto per mancanza di tempo non ce l'ho fatta, così, a meno che non mi venga un'idea geniale, penso che il prossimo arriverà da settembre in poi e non escludo che la prossima location possa essere a Bologna (incrocio le dita). E spero che nel frattempo riuscirò a comprare il Mac e Final Cut per fare un montaggio migliore, magari con qualche effetto in più e con una qualità decisamente più alta.
Sono contenta che in un giorno anche questo video sia stato abbastanza apprezzato ed abbia fatto già cento visualizzazioni su Yourtube e dal momento che di commenti negativi non ce ne sono, inizio a pensare di non essere poi tanto male come youtuber per essere agli inizi e lavorare con una macchina fotografica e con Movie Maker.
Naturalmente se qualcuno ha dei consigli, qualche suggerimento per il tema del prossimo video, io sono qui insomma, può scrivermi un commento qui sotto o sotto al video, oppure mi può contattare su Twitter (@HeldaWithH) e sarò contenta di ascoltare cosa avete da dirmi o magari anche da criticare, che anche le critiche sono positive e servono a migliorarsi.

venerdì 29 giugno 2012

Riflessioni strane, deliranti.

Mi ritrovo a scrivere ad un orario un po' insolito, con il caldo che prosciuga quelle poche idee che avevo e un desiderio immenso di pizza.
Da qualche giorno ho iniziato una sorta di dieta, sarà per il caldo, sarà che la prova costume è già arrivata e non vorrei prendere in considerazione l'idea di andare in spiaggia con la muta da sub, ma ho deciso di mangiare solo frutta - in particolare anguria - per cena. I risultati dicono che si iniziano già a vedere sebbene abbia iniziato pochi giorni fa, forse perchè l'anguria mi fa fare così tanta pipì che mi sento un po' la sorgente delle Cascate del Niagara; comunque non mi dispiace mangiare solo frutta a cena, rispetto a quelle diete assurde che propinano solo verdure ed orribili tisane, è sicuramente molto meglio e devo dire che non ho fame dopo aver mangiato alcune fette di anguria e una pesca o delle ciliege (anche se la mattina mangerei la scatola intera di cereali), però oggi la frutta non mi ha soddisfatto nemmeno un po' e così continuo ad immaginare splendide pizze margherita che mi volteggiano davanti e che non aspettano altro di essere di essere mangiate. Immagine un po' surreale che ricorda la cena di Belle nella Bella E La Bestia, però credo che esprima perfettamente come mi sento in questo momento.
E a questa voglia quasi incontenibile di pizza si aggiunge anche che sono scazzata. Sto studiando queste ultime pagine con la velocità di un bradipo in coma etilico, le mie capacità di apprendimento sono stranamente diminuite e non vedo l'ora di fare questo esame per prendermi una pausa, anche se quest'anno la prospettiva delle vacanze non mi entusiasma tantissimo, non mi attirano le mete, non mi piacciono le modalità, ma spero di ricredermi appena sarò partita. Per ora cerco di arrivare sana e salva al prossimo esame e smettere di studiare per un po' perchè con questo caldo diventa impossibile. A tal proposito Montesquieu diceva che il clima è determinante nella distinzione tra i popoli, i nordici sono per natura inclini al lavoro perchè il freddo fa in modo che siano sempre attivi per riscaldarsi, per quanto riguarda i popoli dei paesi caldi, invece, questi sono per natura inclini al soddisfare le proprie passioni e ad allontanarsi dal lavoro perchè il caldo priva il corpo della sua forza. Ecco, credo che il philosophe non aveva tutti i torti perchè con questo caldo, la mia attività preferita sarebbe passare la giornata nella vasca da bagno anzichè capire riviste scritte secondo il metodo surrealista della scrittura automatica e che hanno in allegato la Stele di Rosetta per capirle.
Probabilmente il caldo deve avermi preso particolarmente, perchè parlare de L'Esprit De Lois alle dieci e mezza di sera denuncia chiari segni di follia.
Quindi forse è meglio che smetta di scrivere prima che possa uscirmene con qualche altro riferimento improprio, non mi stupirei se parlando della dieta avessi associato il sesto canto dell'Inferno della Divina Commedia riferendomi a Ciacco...
A proposito di popolazioni nordiche inclini al lavoro... La partita di ieri tra Italia e Germania è stata una vera soddisfazione, sembra quasi una resa dei conti, come se dopo tutto quello che c'ha fatto passare la Merkel quest'anno con lo spread, l'economia in crisi e tutta quella roba lì, l'Italia abbia voluto la rivincita. E che rivincita! Quei due goal di Balotelli a inizio partita sono stati incredibili e ci hanno permesso non solo di arrivare in finale, ma di battere quelli che potremmo considerare i nostri nemici storici. La Germania sarà anche il motore dell'Europa economicamente, ma con il calcio e con i cibo vinciamo noi! E adesso non ci resta che continuare a sventolare la bandiera ed urlare Forza Italia, sperando nella vittoria finale!

lunedì 25 giugno 2012

Michael, Freaks ed Europei.

Non credo nel Paradiso o nell'Inferno, ma quando muoiono pilastri così importanti della musica, riesco quasi ad immaginare un posto in cui John Lennon, Freddie Mercury, Jimi Hendrix, Elvis, Kurt Cobain, Jim Morrison e tutti gli altri si ritrovino insieme a suonare della buona musica, dell'ottima musica. Non è un posto reale, non li immagino sottoforma di anime eteree che riflettono la luce del sole e si muovono verso Dio, così come vuole la Divina Commedia... Ma li immagino nella loro forma migliore, quella delle immagini che tutti - volenti o nolenti - conoscono... Mercury con il braccio alzato e le gambe divaricate, Hendrix con la sua chitarra al contrario, Lennon con i suoi occhiali tondi... 
Forse immagino questo posto, questa specie di paradiso musicale in cui gli angeli sono dei dischi in vinile alati, perchè sebbene siano morti, restano comunque immortali, la loro musica vivrà per sempre e con essa anche loro. Forse Freddie Mercury lo sapeva già quando ha cantato "Who Wants To Live Forever?".
Per questo, leggendo su Facebook o su Twitter, questi banali "RIP Michael Jackson", ho l'impressione che Michael non sia morto davvero... Sì, lui non c'è più, oggi sono passati tre anni dalla sua morte e purtroppo non farà altri capolavori, ma ogni volta che ci sarà un problema riguardante la Terra, si farà sempre riferimento a "Earth Song", oppure se si parla della guerra ci sarà sempre in sottofondo "Heal The World"... Quando si parlerà di video musicali, si farà sempre riferimento a "Thriller", che ha rivoluzionato il modo di fare videoclip musicali e che può essere considerato un vero e proprio capolavoro cinematografico.
Ed è così che io voglio ricordarlo, su un palco, con il suo cappello, mentre fa il moonwalk davanti ad una folla di persone il cui battito del cuore va all'unisono con la sua musica e non con dei banali commenti che rimpiangono la sua morte, magari fatti da gente che prima di tre anni fa non se lo filava nemmeno di striscio, ma adesso scrive frasi o condivide le sue canzoni, solo perchè è tendenza.
Ho scritto il secondo video per il mio canale Youtube, dopo essermi scervellata per trovare un argomento divertente, alla fine ce l'ho fatta... Al contrario del primo non l'ho ancora fatto leggere a nessuno, quindi non ci sono ancora stati giudici che mi hanno dato consigli o mi hanno fatto sentire una schifezza con le critiche, secondo me è divertente ed è un "problema" che riguarda un po' tutti, però non voglio ancora svelare niente, poi farò un post - appunti di produzione #2 - in cui parlerò del video, di come l'ho fatto e di tutto il resto, come ho fatto per il primo. Sto aspettando ancora per iniziare le riprese, perchè lo studio mi tiente troppo impegnata e anche perchè forse arriverà un programma migliore per montare, insieme ad un computer migliore... Però se dovesse essere troppo lunga l'attesa, aspetterò che mia nonna esca di casa per restare da sola ed iniziare a registrare una serie di miei alterego che si alternano davanti alla telecamera. Tra un paio di settimane, con l'esame finito, voglio pubblicarlo e spero che provochi lo stesso effetto del primo, che apparte un unico non mi piace, ha avuto tanti mi piace e commenti molto positivi. 
A proposito di video, oggi la mia timeline di Twitter - come quella di molti altri - è praticamente piena di tweet con l'hashtag #WaitingForFreaks2, perchè oggi iniziano le riprese della seconda serie di Freaks e devo dire che sono abbastanza gasata, sperando che con la seconda serie ci si capisca qualcosa di più. 
Sebbene non sia un'appassionata di calcio e continui a credere che tra tutti gli sport il calcio sia quello più inutile perchè mi sembrano ventidue persone che seguono una palla, non potevo concludere questo post non parlando della splendida partita di ieri dell'Italia contro l'Inghilterra...
In un paese in cui il patriottismo è sintomo di follia, in cui c'è "troppa differenza" tra Reggio Emilia e Reggio Calabria e dove l'italianità è quasi una vergogna, ci si sente italiani solo in pochissime occasioni: sventolare il tricolore è una vera provocazione, è concesso solo a un patto, in un'unica occasione, solo se la Nazionale batte tutti nel pallone.
Però se proprio dobbiamo essere ipocriti, allora tanto vale farlo per bene! E quindi, forza Italia!
Con la partita di ieri è continuata la mia carriera ascendente da ultras incallita che bestemmiava a caso quando non segnavano e che ha urlato di più di uno scaricatore di porto quando Pirlo ha fatto quel goal meraviglioso. Oggi sui giornali inglesi si parlava della maledizione dei calci di rigore, proprio non riescono ad accettare di aver perso e allora si attaccano alla superstizione! Quasi mi verrebbe da dire God save the Queen but above all comfort her!
Volevo concludere questo post con un'immagine stupenda della partita di ieri, ancora più bella dei volti dipinti dei tifosi, dei goal, dei giocatori che si abbracciano a fine partita o dell'inno iniziale... Un'immagine che forse vale molto di più della vittoria.

martedì 19 giugno 2012

Ritorna l'estate.

"Ritorna l'estate, menomale... non c'era più voglia di restare rinchiusi in casa a studiare."
E improvvisamente è arrivata l'estate, con un caldo assurdo, il mare, il divertimento, le abbronzature perfette... Sì, forse per tutti tranne che per me! Ho ripreso a studiare, ma sembra che più vado avanti e più la mia voglia diminuisce, soprattutto con questa piacevole temperatura di trenta gradi, sembra che le mie capacità di apprendimento abbiano la stessa resistenza di un ghiacciolo, così mi ritrovo a leggere un numero esorbitante di volte lo stesso paragrafo. Riesco solo a pensare al mare, che probabilmente sarebbe l'unico posto ideale per questo caldo.
Ma apparte gli universitari, questo periodo è traumatico anche per tutti coloro che devono fare o già hanno fatto gli esami, che siano delle medie o della maturità, in questi giorni Twitter e Facebook sono pieni di commenti pre/post-esami e non posso far altro che ripensare alla mia maturità, l'anno scorso. Dato che ancora mi fa un certo effetto pensare all'esame di stato, mi sento particolarmente vicina ai "maturandi" di quest'anno e semmai ce ne sia qualcuno che legga il mio blog, volevo dare un consiglio: so che è spaventoso e che è il primo vero esame, ma non è poi così trascendentale e non bisogna affrontarlo con eccessiva ansia - come ho fatto io che quasi morivo -, il voto molto spesso rispecchia ciò che si è fatto durante il triennio, ma questo non vuol dire che non ci sono ingiustizie, quelle ci saranno sempre; però il voto dell'esame di stato è relativo, all'università nessuno lo terrà presente, si ricomincia d'accapo ancora una volta, quindi in bocca al lupo e pensate che è il tempo di una ceretta alle gambe.
L'estate ha portato con se anche gli Europei, dopo due partite abbastanza scarse, finalmente l'Italia ieri è riuscita a concludere la partita contro l'Irlanda con un bel 2-0, che ci ha permesso di continuare gli Europei. Il mio poco spirito sportivo, si manifesta solo in queste occasioni, anche perchè come ho detto più volte di calcio ne capisco ben poco, a stento conosco il mediano, ma giusto perchè è una canzone di Liga. Fatto sta che ieri al secondo goal sembravo un'ultras incallita.
Oltre agli Europei, sono iniziati anche i grandi concerti, nelle ultime due settimana in Italia abbiamo avuto il Boss e la Regina del Pop, concerti che a mio parere andrebbero visti a prescindere dall'ammirazione per questi due cantanti. Naturalmente si è sentito molto di più l'eco dei tre concerti di Madonna rispetto all'unica data italiana di Bruce Springsteen, ma lui non è un tipo da gossip. Comunque in occasione del concerto di Madonna a San Siro, c'è stata anche una mostra riguardante la stessa popstar, con quadri, fotografie e quant'altro. Apparte i fischi per il ritardo eccessivo, pare che tutte e tre le date siano state un successone... E come poteva essere altrimenti? Continuo ad essere più che convinta che quello che ha fatto la Ciccone, non potrà mai essere ripetuto da qualcun altro, compresa Lady Gaga che più volte è stata considerata la nuova Pop Queen. E voglio precisare che la mia simpatia per Madonna è molto relativa, però devo ammettere che è inimitabile.
Per quanto riguarda me, io sono in attesa di un altro grande concerto, Luciano Ligabue a Piazza del Plebiscito, qui a Napoli il venti luglio. Sono così gasata che ancora devo realizzare che ci andrò davvero, continuo a girarmi il biglietto tra le mani incredula... Liga, per la terza volta! L'unica cosa che mi preoccupa sono le sessantamila persone previste che, con questo caldo torrido, aumenterebbero ancora di più la mia già bassa pressione. Ma insomma, non mi ha fermato la pioggia torrenziale allo Stadio Arechi due anni fa, non credo che ci riuscirebbe questo!

martedì 12 giugno 2012

Che i giochi abbiano fine.

È passata quasi una settimana dal mio soggiorno bolzanese, anzi, precisamente in parte dell'Alto Adige. Mi sono innamorata di questa regione, dei suoi colori, delle Dolomiti che la circondano, del tedesco come prima lingua anzichè l'italiano che mi dava la sensazione di essere all'estero, del verde degli alberi che sembra espandersi all'infinito e spero di tornarci presto. Sia a Merano che non ho avuto la possibilità di girare per bene, ma anche a Bolzano che è davvero molto bella e immagino che nel periodo natalizio sia un vero spettacolo per i mercatini di Natale e l'atmosfera nordica che la contraddistingue.
Dopo questo viaggetto con mio padre tra l'Emilia, l'Alto Adige e poi di nuovo in Romagna per una bella passeggiata a Rimini conclusa con un ottimo cassone in Piazza Fellini, ho deciso di prendermi un po' di pausa prima di riprendere a studiare, devo ammettere che con questo caldo la mia voglia di studiare si vaporizza...
Così prima di dedicarmi a qualsiasi altra attività, ho deciso di finire di leggere la saga di Hunger Games.
Dopo aver letto I Pilastri Della Terra che avevo comprato ques'estate in Sicilia per far fronte alla noia sotto all'ombrellone, non ho più trovato qualcosa di davvero avvincente, così ho iniziato a leggere di tutto, dagli ingredienti del mio shampo ad una quantità eccessiva di letteratura, ho ripreso Pirandello che due anni fa avevo detestato con passione ed ora dopo averlo studiato mi è piaciuto, ho letto Orwell e Joyce ed immagino l'espressione sconvolta della mia professoressa di inglese perchè non li ho mai letti quando dovevo per la scuola, ho provato a leggere di nuovo Madame Bovary, ma ancora una volta mi sono fermata al terzo capitolo prima che l'idea di suicidarmi con l'arsenico si impossessasse di me per la noia, ho letto 10 Regole Per Far Innamorare, che è molto carino, ma purtroppo è breve e quindi in due ore l'ho finito ed ogni volta che mi sono trovata a La Feltrinelli, iniziavo a leggere qualcosa di nuovo che poi non ho mai portato a termine perchè non mi attirava. Poi ho trovato, quasi per caso, Hunger Games, all'inizio mi sembrava la versione moderna e più fantasy di 1984 di Orwell, poi durante una delle mie tante passeggiate in libreria, ho iniziato a sfogliarlo e in poco tempo mi ero già ritrovata a un quarto del libro.
Poi dopo un lungo periodo tra il primo e gli altri due, sabato scorso ho iniziato a leggere La Ragazza Di Fuoco e domenica sera ho comprato Il Canto Della Rivolta... Per quanto riguarda il secondo credo di poter affermare che sia ancora più bello del primo, pieno di colpi di scena e ancora più scorrevole (tanto da finirlo in poche ore), poi ho cercato di protrarre il più a lungo possibile la fine dell'ultimo, la fine dei giochi, non è stato forte come i primi due, ma è stato sicuramente molto bello anche questo, infatti adesso sto ancora asciugando casa per le lacrime.
Credo che Hunger Games, possa davvero essere messo allo stesso livello di Harry Potter (i miei libri preferiti), Suzanne Collins ha una penna meravigliosa, una fantasia incredibile ed ha scritto una saga davvero eccezionale.
Adesso c'è il vuoto che accompagna sempre la fine di un bel libro, mi manca Katniss, Peeta, Cinna, Prim, Haymitch e tutti gli altri personaggi... Mi manca l'arena e i suoi ventiqauttro tributi. Mi mancano gli Hunger Games.

mercoledì 6 giugno 2012

Il peso della valigia.

"E la valigia ha cominciato a pesare e dovevi ancora partire."
Mi concedo qualche minuto per aggiornare il blog prima di partire.
Ho passato una settimana un po' impegnativa tra le prime guide, un video fatto con le amiche del gruppo Facebook "Noi della chat di A Tu Per Gu", una gita a Ischia domenica e soprattutto lo studio.
Adesso sono quasi in partenza per la mia Bologna, per fare l'esame di drammaturgia. Pensavo che dopo il primo esame la mia ansia si sarebbe placata, ma mi sbagliavo. Ho passato una nottata peggiore di Linda Blair (la bambina dell'Esorcista), però mi compiaccio dell'idea che gli ansiosi sono più intelligenti, non so dove ho letto questa notizia che sa tando di bufala, ma almeno è un buon motivo per essere così ansiosa e per riderci su.
E ad aumentare il mio stato d'animo, già destabilizzato di per sè, c'è anche il problema che l'Emilia continua a tremare, ovviamente questo fa arrivare la mia ansia a livelli assurdi. Insomma, sono tesa come il mi del violino quando è troppo accordato.
Dopo l'esame penso che mi prenderò una piccolissima pausa prima di iniziare a studiare, ho in cantiere un nuovo video, ho superato di parecchio le duecento visualizzazioni, numero che mi ero prefissata per continuare a fare la "youtuber", ho avuto nel frattempo dei consigli e spero di poterli mettere in atto nel secondo video. Ancora non so precisamente di che cosa parlare, ho un paio di argomenti, ma devo ancora elaborarli bene affinchè il video non duri un paio di secondi e basta. Se avete qualche proposta, potete lasciare un commento o contattarmi su Twitter (@HeldaWithH).
Adesso sto aspettando mio padre che mi venga a prendere - ovviamente in ritardo come suo solito - per poi partire per Bologna. Ogni viaggio è sempre speciale per me, non so mai cosa aspettarmi, ma è sempre una bella emozione. Sta volta sono particolarmente entusiasta perchè dopo l'esame ci rimetteremo in macchina, direzione Merano-Bolzano, non ci sono mai stata in nessuna delle due città, probabilmente fanno parte di quei pochi posti in Italia che non ho ancora visto...
Vado a chiudere la valigia, sperano che quando la svuoterò non troverò solo quattro farfalle un po' più dure a morire. È stracolma di roba ed ho quasi paura che a momenti mi vomiti tutto quello che ho ficcato dentro, più la osservo e più ho la sensazione che sta per esplodere e già immagino l'espressione contrariata di mio padre che mi ripeterà per l'ennesima volta che sono sempre esagerata... Ancora non si fa una ragione che sua figlia e femmina e che la praticità in viaggio non rientra nel mio dizionario.
Volevo chiudere questo post con un ringraziamento ai ragazzi del gruppo Facebook "Noi della chat di A Tu Per Gu"; ho trovato delle persone meravigliose che mi supportano e mi sopportano e visti i tempi non mi sembra una cosa da poco.

venerdì 1 giugno 2012

Ora e allora (e ancora così).

"Ora e allora..."
Esattamente sei anni fa, tutto iniziava... Iniziava la mia vita su e giù da un palco.
Mio padre aveva deciso che tredici anni erano un'età giusta per iniziare a seguirlo in tournèe e la sua decisione a me piaceva moltissimo.
C'era il Festivalbar a Napoli e tra gli ospiti c'era Duncan James. Era il periodo in cui amavo i Blue più di qualsiasi altra cosa al mondo, avevo tredici anni insomma. Giravo per casa supplicando a mia madre di prestarmi il suo vestito da sposa... Adesso ripensandoci, mi rendo conto che tutti hanno una propria fase da bimbiminkia, io ne ho avute parecchie ad ogni modo... (ma ero decisamente meglio delle bimbeminkia attuali).
Alla fine quel giorno non riuscii ad andare dietro le quinte con mio padre, c'era un controllo pazzesco e i minorenni non potevano stare nel backstage, così non conobbi nemmeno Duncan James... Tutto era stato rimandato di un mese, alla fine degli esami di terza media, per il Festivalbar a Chieti, probabilmente uno dei giorni che ricordo con più emozione.
Però conobbi tutta la band e lo staff con cui ho passato un'estate meravigliosa, probabilmente una delle più belle della mia vita.
La promessa con papà purchè lo seguissi in tour era quella di essere seria e professionale perchè lui ci lavorava nel mondo della musica e io non potevo fargli fare brutte figure... E per essere poco più di una bambina, in un mondo che ho sognato da sempre, ho davvero superato me stessa.
All'inizio mi sentivo un po' Alice in Wonderland, non ero abituata a trovarmi a contatto con tante persone importanti; non ero abituata a viaggiare così tanto, a fare colazione a mezzogiorno in un posto, il pranzo alle cinque del pomeriggio in un altro e la cena verso le undici di sera in un altro posto ancora; non ero abituata a tutta quella gente... Ma ogni volta che mi trovavo su un palco, sembrava esattamente il posto in cui dovessi essere.
Adesso mi sembra quasi naturale seguire mio padre in tournèe, quelle poche volte che posso andare, mi sento sempre a casa.
Sono cambiata molto dalla ragazzina di tredici anni che era considerata la mascotte della torunèe. Ma una cosa non è cambiata, i miei sogni, salire su un palco è ancora una delle cose più belle ed emozionanti che faccio e la musica è ancora l'unica cosa che riesco ad immaginare nel mio futuro, nella mia vita... Non so se mi troverò un palco davanti a un microfono, tra palco e realtà, o con le cuffie in testa in radio, so solo che in qualsiasi posto sarò, ci sarà la musica... Perchè ci è sempre stata e ci sarà per sempre.
"...E ancora così."
 

martedì 29 maggio 2012

Nightmare.

Conosco questo viale, ci ho passato tutti i lunedì con papà quando ero piccola, ho festeggiato le mie promozioni alle elementari... Sì, è quasi una seconda casa questa traversa di Viale Kennedy, ho passato tutta l'infanzia tra lo Zoo, il bowling, il parco d'Oltremare e l'Edenlandia... È lì che stiamo andando.
Scorgo l'insegna e la musichetta snervante. Un tempo sarei stata contentissima di andare all'Edenlandia, da piccola avrei passato la mia vita lì, ma adesso è diverso... È finita la magia. Quando ero piccola mi sembrava il posto più bello del mondo, adesso mi sembra solo un vecchio lunapark che sta praticamente cadendo a pezzi per colpa delle speculazioni del direttore. C'era il progetto di unire l'Edenlandia e lo zoo qualche anno fa, a me sembrano millenni... Non se n'è mai fatto niente. Gli animali sono morti quasi tutti, alcuni per malattie, altri sono morti di fame, questo mi fa odiare i gestori; vicino la vasca delle foche è rimasto solo uno struggente cartellone con la scritta "Willy ringrazia tutti per il sostegno, ma la sua malattia era più forte di lui", mi vengono i brividi ogni volta che ci ripenso. Poche cose mi fanno stare davvero male, i maltrattamenti sugli animali sono una di queste!
Ritorno a pensare alla strada, prima che la rabbia si impossessi di me. Stiamo entrando nell'Edenlandia... Aspetta, stiamo?
Sento una piccola manina stretta nella mia, abbasso lo sguardo e vedo una bambina felice e saltellante. Ha i boccoli castani ed un vestitino rosa con le maniche a palloncino, in netto contrasto con il mio abbigliamento sportivo... I suoi occhioni scuri e il suo sorriso mi fanno venire i brividi. Sono io da piccola.
Saltella contenta e mi tira per fare presto. Le giostre sono tutte in movimento, sebbene non ci sia nessuno sopra, in effetti non c'è nessuno apparte me.
Passiamo per il chioschetto dove si possono comprare le graffe. L'odore è inconfondibile, è ancora impresso nella mia mente sebbene sia passato tanto tempo. E come la madeleine per Proust, la graffa dell'Edenlandia mi riporta alla mia infanzia e con lei vicino, sembra che l'attivazione della mia memoria involontaria sia ancora più veloce, senza che abbia deciso di fare nessuna ricerca del tempo perduto.
Mi tira distogliendomi ancora una volta dai miei pensieri. Detesto la sua felicità, è così felice in un momento inopportuno. Percorriamo velocemente la discesa che porta alle altre giostre, so dove vuole andare. In fondo ci sono i tronchi, la mia giostra preferita, o almeno lo era anni fa, alla sua età. Nella grotta c'erano i pirati, poi li levarono e misero un cartellone con l'immagine dei dinosauri e sopra la scritta "Stanno Arrivando", in sottofondo c'erano anche i ruggiti... Non sono mai arrivati. Dopo un po' era sparito il cartellone, ed erano rimasti solo i suoni un po' meccanici, poi sono spariti anche quelli ed è aumentata la puzza di acqua stagnata.
Ma non va verso i tronchi, o almeno non sono quelli il suo obbiettivo. Si avvinina al muro che divide l'attrazione dei tronchi dalla casa dei fantasmi, è ricoperto da una pianta rampicante.
La sposta con la sua piccola manina e ci troviamo davanti un altro lunapark, più piccolo, ma decisamente più bello dove c'è tanta gente. Mi ricorda un po' il parcogiochi allestito per il fourth july al Carney Park, ecco un altro ricordo offuscato della mia infanzia. Mi lascia la mano e scappa nell'altro parcogiochi e prima che possa raggiungerla, la pianta rampicante forma un muro che mi divide per sempre da lei. Il terrore si impossessa di me.
Ogni volta che faccio questo sogno/incubo - e ormai sono anni che si ripropone -, mi sveglio terrorizzata... Freud diceva che i sogni sono dei cassetti del nostro subconscio. Beh, devo ammettere che questi cassetti fanno più paura dei cassetti del mio armadio in cui gli indumenti fanno la guerra a causa del mio disordine... 

Volevo concludere questo post con qualcosa di utile...
I numeri d'emergenza per le zone colpite dal terremoto:
Ferrara0532771546
Modena: 059200200
Mirandola0535611039
San Felice800210644
Cento3332602730
Inoltre volevo ricordare che è attivo un numero a favore dei terremotati dell'Emilia al quale si può inviare un SMS al costo di 2€: 45500.
Tenete botta.