Helda meaning.

Helda /ˈɦeld̪a/: antico nome germanico che significa "guerriera".

domenica 31 marzo 2013

Ricordi, About Wayne, nuovo video...

Avevo tredici anni, erano passati pochi giorni dal mio esame di terza media in cui avevo preso ottimo in italiano, inglese e violino e insufficiente in matematica- tipico di me -, ma soprattutto avevo appena iniziato a seguire mio padre nel Tour Britti&Bennato, la mia prima tournèe, quella in cui ho capito definitivamente che cosa avrei voluto per il mio futuro... per me era il Paese Delle Meraviglie.
C'era ancora il FestivalBar e i tormentoni di quell'estate erano "Happy Hour" di Ligabue, "Diventerai Una Star" dei Finley, "Notte Di Mezza Estate" di Alex ed Edoardo... E "Sooner Or Later" di Duncan James. Solo l'estate prima avevo praticamente costretto i miei a portarmi allo Stadio Arechi a vedere il concerto dei Blue, l'ultimo che hanno fatto prima di sciogliersi definitivamente e pochi mesi dopo ero andata al Palapartenope a vedere Lee Ryan, insomma, quella boyband all'epoca era sul serio importantissima per me e ovviamente mio padre, da musicista, si chiedeva che avesse fatto di male perchè sua figlia ascoltasse quello "scempio" anzichè dedicarsi alla musica - quella vera - con la quale lui era cresciuto.
A pochi giorni prima della seconda tappa del FestivalBar, a Chieti, mio padre mi disse che mi avrebbe portata con lui, a patto che mi comportassi professionalmente e non da fan. Una sfida difficile per una ragazzina che avrebbe passato molto tempo a stretto contatto con tantissimi cantanti famosi, ma potevo farcela, in fondo in quel periodo più che mai ero determinata a far parte del mondo della musica il prima possibile.
Beh, certo, è stato un po' più complicato essere professionale quando ho saputo che avrei incontrato Duncan James, tanto che chiesi disperata a mia madre di prestarmi il suo abito da sposa perchè finalmente avrei incontrato mio marito! Ok, ero poco più di una bambina, ma alla fine al FestivalBar sono stata bravissima, mi presentavo a tutti come "Helda" (ovviamente calcando tantissimo l'H) ed ero tranquilla - almeno così sembrava da fuori -, qualcuno ha addirittura detto che la vera star del FestivalBar ero io.
Nel giro dei sei anni successivi al 2006, ho visto così tanti concerti che adesso purtroppo non ricordo nemmeno più di chi fossero, alcuni... Ho costretto mio padre ad accompagnarmi alla maggior parte di questi: Avril Lavigne a Milano, due concerti di Ligabue, uno di Laura Pausini, Max Pezzali, i Sonhora e chi più ne ha più ne metta...
Sono quasi sempre riuscita a mantenere un certo contegno a tutti i concerti che ho seguito nella mia vita, anche a quelli dei miei "idoli" quando ero più piccola - apparte le lacrime per alcune canzoni di Ligabue che, anche dopo tre concerti, non riesco a fermare - e lui ha sempre sopportato quei concerti che avrebbe sicuramente fatto a meno di ascoltare, solo per farmi contenta.
Venerdì si è riproposta una scena simile quando gli ho chiesto - anzi, supplicato - di accompagnarmi a Capua a vedere gli About Wayne... Sì, lo so, li ho visti a Bologna appena due mesi fa, ma se prima mi piacevano, dopo il loro concerto mi sono innamorata della loro musica (e della loro gentilezza con i fans)... Inutile dire che il loro concerto a Capua è stato pazzesco nonostante una serie di problemi tecnici ed inutile dire che già sto facendo progetti - irrealizzabili - per andare all'ultima data del loro tour al Circolo degli Artisti a Roma... E se si aggiunge che è stata una serata pazzesca, piena di emozioni e sorprese, allora sarebbe d'obbligo un grazie a quei cinque ragazzi che potrebbero essere inseriti a pieno merito nella top five delle mie band preferite. Insomma, ora non si può nemmeno parlare di totale adulazione, ma di pura assuefazione da loro e la loro musica.
In questi giorni che sono stata a Napoli, oltre a cercare di vedere praticamente tutte le persone che conosco, mi sono dedicata anche al mio sesto video - alla Cicciasan - ed ho deciso che non ci saranno più gli Appunti Di Produzione, perchè sostanzialmente mi annoio e nel caso qualcuno avesse delle domande sui video, su come li ho fatti o sul perchè, può contattarmi sulla mia pagina Curlyaitch, o su Twitter (@heldatassi), oppure può lasciare un commento sotto al video... 

martedì 5 marzo 2013

I'm still Helda from the block.

Bagnoli è il quartiere dove sono nata e cresciuta. È il luogo idillico della mia infanzia, il posto sopra qualsiasi altro che sento come casa anche a distanza di quattro anni dall'abbandono - forzato - del nido, per dirla alla Pascoli; qualcuno dice che il rumore di Bagnoli è il peccato originale, e probabilmente per chi è bagnolese è sul serio così. Sono cresciuta in questo piccolo paradiso a Sud-Ovest di Napoli, un quartiere delimitato quasi completamente dal mare che gli conferisce un paesaggio strepitoso che ha dato i natali a grandi nomi che sono il suo fiore all'occhiello come Claudio Attanasio, i fratelli Bennato (Edoardo, Eugenio e Giorgio), Nando Paone... Sì, proprio quella Bagnoli che è stata tanto amata e odiata, con i progetti di rinnovo, le promesse dei politici per una Bagnoli Futura e chi proponeva di venderla al miglior offerente...
Di quanto fosse bello quel posto se n'erano accorti già i romani che avevano trovato nel mare, nelle terme naturali e nel clima favorevole un posto ideale per le vacanze; poi all'inizio del Novecento qualcuno ha ben pensato di deturpare Bagnoli facendola diventare la sede dell'ILVA diventata poi Italsider, un polo industriale, il più importante del Meridione... Per chi ha vissuto in quel periodo ricorda il rumore asfissiante delle sirene degli altoforni e il bucato che non poteva essere steso in determinati momenti del giorno perchè altrimenti diventava nero; altri ricordano le persone morte inspiegabilmente di tumore, poi una spiegazione è arrivata, le polveri di amianto e i gas di scarico dell'Italsider erano solo alcune delle controindicazioni dei quell'industria costruita sul mare dei Campi Flegrei; io personalmente ricordo che il bagno nel mare di Bagnoli è meglio non farlo perchè nel mare e nella sabbia ci sono ancora i regali dell'Italsider, che ci metteranno svariati decenni per essere del tutto smaltiti.
Ma ricordo anche la bellezza di Nisida, che è un'isola e nessuno lo sa, ricordo le lunghe passeggiate sul Pontile, l'odore pungente della Solfatara che arrivava spesso fin lì, ricordo la musica dell'Arenile fino a notte fonda d'estate e Via Napoli completamente bloccata, ricordo i racconti quasi mitologici su quel Cortile da cui è partita la vita da pirata di mio padre e poi anche la mia... E ricordo le frequenti gite con mio padre alla Città della Scienza.
Come lo Zoo, l'Edenlandia, il bowling d'Oltremare e il Parco Robinson, la Città Della Scienza è stato uno dei posti che più hanno caratterizzato la mia infanzia. Era un posto che agli occhi di una bambina era magico, questo luogo incredibile sul mare dove si poteva imparare divertendosi... Ed era un polo della cultura importantissimo non solo per Napoli, ma per l'Europa intera.
Ho lentamente e dolorosamente assistito al declino dei luoghi della mia infanzia: la mancanza di fondi per lo Zoo, fino alla morte della maggior parte degli animali, fino a quello straziante cartello vicino la vasca delle foche "Willy ringrazia tutti per il sostegno, ma la sua malattia era più forte di lui"; la fine dell'Edelandia, prima parcogiochi fantastico, poi abbandonato a sè stesso il cui emblema è la grotta dei Tronchi in cui circa dieci anni fa levarono i pirati e misero un cartellone raffigurante i dinosauri e la scritta "Stanno arrivando" accompagnata dal suono dei versi, poi il cartellone è caduto e successivamente sparito, il suono è diventato lentamente meccanico ed arrugginito, finchè non è cessato del tutto ed ora in quella grotta non resta nient'altro che l'odore dell'acqua stagnata; la chiusura del Parco Robinson, di cui ancora oggi si parla di buttarlo giù e costruirci un parcheggio... E poi ieri sera l'incendio che ha raso al suolo i padiglioni della Città Della Scienza.
Bagnoli - e Napoli in generale -, non merita questo. È la città più bella al mondo senza se e senza ma, non esiste un posto come Napoli da nessun'altra parte! E non è possibile che non sia questo suo aspetto meraviglioso ad emergere, ma solo e sempre il suo lato peggiore che la rende la città più invivibile al mondo, un posto dal quale bisogna scappare per salvarsi... È un'indecenza!
Per ironia della sorte stanotte ho fatto un sogno, all'inizio sembrava sempre il mio incubo ricorrente da quattro anni, ma per la prima volta è cambiato... Ero sempre con la proiezione di me stessa da piccola, ma non la odiavo più, lei era in quel parcogiochi stupendo dietro la siepe in quel punto immaginario dell'Edenlandia e io la salutavo da Bologna senza la paura di perderla, perchè sapevo che l'avrei sempre portata nel cuore. Ho pensato a lungo a questo sogno che mi è sembrato inappropriato dopo quello che è successo stanotte alla Città della Scienza, poi ho capito: io ho trovato finalmente una mia identità e una tranquillità che mi mancava da molto tempo. Bagnoli che ho tanto amato e odiato, resterà sempre la mia Bagnoli ed io resterò sempre la Helda del quartiere, ma è ora di andare avanti e di lasciarmi il passato alle spalle.
È proprio a Bologna che ieri ho passato una bellissima serata; il concertone in Piazza Maggiore per ricordare Lucio Dalla è stato a dir poco incredibile. Bologna era gremita di gente, tutti riuniti per salutare e ricordare Lucio nella sua amata Piazza Grande e nonostante i lividi ed il corpo dolorante per le spinte e la ressa, è stata una serata intensa e il concerto è stato incredibilmente emozionante. Lucio è riuscito a tenerci tutti lì, a farci cantare, sorridere, a farci sentire tutti - artisti, staff e pubblico - un tutt'uno, una grande entità che si muoveva a ritmo delle sue bellissime canzoni.
Volevo concludere questo post parlando di un progetto di cui faccio parte e nel quale credo parecchio, ovvero Impatto, un settimanale d'informazione online fatto da ragazzi e per il quale scrivo anche io. Non dovete uscire di casa per comprarlo, ma lo leggete tranquillamente dal vostro computer, è fatto da ragazzi competenti che fanno informazione libera e credo che questi siano tutti motivi più che sufficienti per condividere e supportare questo progetto e mi auguro che tutti coloro che leggeranno questo post se ne interessino e diffondano la notizia... 
In risposta a chi ironicamente ha detto che sto diventando la versione femminile di Guglielmo Scilla dato che faccio video su Youtube, voglio lavorare in radio e ora sto anche scrivendo per un giornale, volevo dire che sì, in parte è vero, ma magari fossi come lui, per ora il mio è un ambito molto ristretto rispetto al suo... Ma comunque, nonostante tutti i miei impegni, ricordate che I'm still Helda from the block.