Helda meaning.

Helda /ˈɦeld̪a/: antico nome germanico che significa "guerriera".

martedì 25 agosto 2015

La Grecia è magica

La Grecia io l'ho sempre amata, sarà che forse dopo che ti fanno studiare Omero e i vari racconti della Mitologia alle elementari, alle medie, al biennio del liceo, al triennio del liceo e persino al corso di Drammaturgia all'università, la Grecia inconsciamente la devi amare per forza. Oppure odiare.
Io l'ho amata.
In fondo la Grecia è stata il mio primo viaggio all'estero, okay che dieci giorni prima mi ero rotta ed ingessata il piede quindi ho un po' odiato quella vacanza, però comunque resta il primo posto fuori dall'Italia dove io sia stata. E mi è rimasta dentro.
L'estate scorsa in Grecia è stata la più bella della mia vita perché ho girato per Atene ed ho finalmente visto dal vivo il Partenone, perché ero in un villaggio fantastico, perché mi sono divertita oltre ogni previsione e perché mi sono innamorata. E ci ho messo dodici mesi esatti per riuscire almeno un po' a contrastare il dolore sordo che ho provato nell'istante in cui ho lasciato Eretria l'anno scorso; ci sono riuscita tornando in Grecia, non nello stesso posto anche se avrei voluto e magari non per vacanza, ma per lavorare tre mesi insieme alla persona di cui mi ero innamorata proprio in quel posto, ma non è stato possibile. Questa volta sono andata a Rodi, la maggiore delle isole del Dodecaneso, un'isola piena di storia non solo greca, ma un'intersecarsi di storie e culture diverse che la rendono particolare e bellissima.
La città principale dell'isola è per l'appunto Rodi formata da una parte nuova e da una parte antica, quest'ultima è stata dichiarata tutta patrimonio dell'umanità dall'UNESCO ed è davvero bella; è circondata da mura tardo-medievali risalenti al periodo dei Cavalieri di Rodi (successivamente diventati Cavalieri di Malta) e al loro interno c'è un piccolo mondo in cui la cultura greca, romana e turca si incrociano in strade, monumenti, negozi, moschee e quant'altro che lasciano davvero senza fiato. C'è da dire che Rodi dista appena 18 km da Marmaris in Turchia e risente molto dell'influenza turca; qui - ancora di più che nel mercatino delle pulci di Monastiraki ad Atene - c'è questa perfetta fusione tra Occidente ed Oriente che io trovo incredibile.
Ma da un punto di vista architettonico, io ho preferito molto di più la piccola e caratteristica città di Lindos con le sue stradine strette e le case bianche tipiche delle isole greche che fanno contrasto con il blu-verde del mare meraviglioso alle loro spalle, i negozi di argento e ristoranti che si intrecciano in questo posto suggestivo il cui culmine si ritrova man mano che si sale per l'Acropoli.
Ecco, se arrivare all'Acropoli di Atene è stato per me qualcosa di quasi mistico per quanto ho studiato il Parthenon e quanto ami l'architettura ellenica, devo ammettere che l'Acropoli di Lindos quasi fa concorrenza a quella nella capitale greca.
L'Acropoli di Atene provoca davvero la Sindrome di Stendhal - almeno per quanto mi riguarda -, una volta raggiunto il Parthenon si ha questa vista mozzafiato di tutta la città e si ha la percezione di essere davvero una divinità che domina ogni cosa; l'Acropoli di Lindos, sebbene più piccola, è per certi versi ancora più suggestiva perché le colonne doriche rimaste del tempio di Atena Lindia sono completamente circondate dalle mura di un Castello Bizantino, per cui chi è appassionato di architettura come me, si ritrova ad osservare una struttura architettonica perfetta e perfettamente conservata che racchiude un'altra struttura architettonica, il tutto circondato dal mare incantevole dell'isola che sulla sinistra del tempio forma anche una piscina naturale. Sembra che Lindos ce l'abbia messa tutta per farsi ammirare e lasciare chiunque senza fiato, una piccola città vanitosa che ha tutte le ragioni di esserlo.
Infine un altro posto affascinante che ho visto dell'isola è Prasonisi, una lingua di sabbia che divide il Mar Mediterraneo dal Mar Egeo i quali, durante l'alta marea, si incrociano in un unico mare da un lato più agitato e dall'altro calmo.
Quest'estate non posso esprimere un giudizio molto positivo per il villaggio che in confronto a quello dell'anno scorso è stato parecchio deludente, però questa vacanza è servita a rimarginare almeno un po' le ferite dell'estate scorsa che ancora non si sono del tutto chiuse e che bruciano ancora molto.
E se è vero che ogni estate ha un segreto, il mio di quest'estate è stato un bel segreto, dolce, divertente, completamente pazzo che ha reso un po' pazza anche me. Non ci sono canzoni che me lo ricorderanno, ma solo una frase detta durante il primo esilarante e dolcissimo giro sul Jetski: keep me tight. E io lo terrò stretto a me, nonostante tutto.
Non ho pianto lasciando Rodi, l'ho lasciata godendomi fino alla fine quel mare incantevole che per quanto mi riguarda non ha rivali, mangiando la mia adorata pita gyros e con gli occhi pieni delle meraviglie di quell'isola che mi hanno arricchita un po' di più. Nessuna lacrima, nessun ricordo straziante e nessuna dolore troppo forte, solo un sorriso dolce ed una sensazione di calore su quelle ferite ancora fresche, ma soprattutto la consapevolezza che ho solo detto arrivederci alla mia Grecia che conto di rivedere molto presto.
Eυχαριστώ πάρα πολύ Ελλάδα, σ'αγαπώ.

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