Helda meaning.

Helda /ˈɦeld̪a/: antico nome germanico che significa "guerriera".

venerdì 7 ottobre 2016

Cari Coldplay...

Cari Coldplay,
io ho tutti i vostri dischi - originali eh! mica quelli comprati dal vucumprà in Piazza del Gesù, che credete! - certo, voi potreste obiettare che io sia una collezionista di dischi e non potrei darvi torto, tant'è che a quattordici anni ho comprato Headstrong di Ashley Tisdale semplicemente perché mi piaceva una canzone, dopodiché non l'ho mai più ascoltato e manco la mamma della Tisdale se lo ricomprerebbe, quindi resta lì, il più nascosto possibile nel mio scaffale con tutti i dischi.
Però generalmente se mi prendo la briga di spendere i miei soldi per comprare l'intera discografia di un artista/band - anziché, che ne so, comprare dei pantaloni di una taglia più piccola dato che quelli dell'inverno scorso mi stanno larghi - è perché mi piace parecchio.
Affinché voi lo sappiate, i vostri CD sono sistemati davanti a tutto, per farvi capire: c'è la discografia completa di John Mayer, Bob Dylan, Queen e poi spiccate voi proprio in pole position.
Per di più, ho passato svariate serate tristissime accasciata sulle piastrelle giallo vomito del mio appartamento a Bologna, piangendo disperata sulle note di Fix You e pensando al più stronzo degli stronzi, semplicemente perché la frase "When you're too in love to let it go" era proprio appropriata a lui/"noi". Nel frattempo speravo - invano! - che lui mi scrivesse facendomi così tornare gli occhi a cuoricino per qualche minuto, anche se però non serviva a placare il dolore che provavo perché lui non ricambiava minimamente il mio amore. (Ci ho impiegato quattro anni per capire che le sue parole dolci erano semplici parole di uno che è molto bravo a scrivere!)
Cioè, cari Coldplay, capite? Io ascoltavo voi in quei momenti! Mica Adele o Laura Pausini come fanno tutti! Cioè, è una cosa importante! La scelta della canzone in momenti del genere è davvero fondamentale, probabilmente se avessi ascoltato Someone Like You, mi avrebbero ritrovata diciotto ore dopo morta come Janis Joplin, invece voi mi avete dato la forza di andare avanti, di non ispirarmi al suicidio di Madame Bovary, ma di alzarmi e tornare nella mia stanza con un gran mal di testa e gli occhi rossi e gonfi come quelli di un coniglio albino e di pensare che io da sola avrei try to fix you, cioè me.
Io non so come funzionano le cose all'estero, ma qui in Italia è un casino con le prevendite dei biglietti di un concerto: gente che piazza metaforicamente le tende sul sito di TicketOne da giorni prima, persone che s'ammazzano per un posto in piccionaia, tipi del secondary ticketing che comprano biglietti per il corrispettivo di tutta la popolazione cinese per poi rivenderli a prezzi così alti che dopo un po' ti chiedi se sia meglio comprare un biglietto per il concerto o comprare direttamente la Parlophone... Cioè, una tragedia! Se poi si aggiunge che in questo periodo c'ho un po' le ovaie che girano come i pianeti del sistema solare, allora è proprio brutto.
Provate a capirmi, ho passato tutta la mattinata su quel dannato sito che ha crashato un triliardo di volte e alla fine non sono riuscita a comprare i biglietti né per il 3 Luglio né per il giorno dopo e nel frattempo dovrei scrivere la tesi del Master (che dovrei consegnare a fine mese ed ho scritto solo tre pagine per ora), sto cercando lavoro, mi faccio un casino di paranoie per altri motivi che non vi sto a raccontare perché insomma, i problemi in amore li abbiamo tutti, vero Chris?
Insomma, non è che avevo proprio tutta sta voglia di far scendere tutti i Santi dal Paradiso mentre perdevo il mio tempo su TicketOne. Fossi almeno riuscita a prendere un misero biglietto, e invece niente!
E il vostro concerto volevo proprio vederlo.
Poi immaginate la figata: io sono una di quelle che ai concerti urla così tanto che la mia voce quasi sovrasta la musica, chiunque si trova accanto a me preferirebbe essere svegliato ogni domenica dal trapano del vicino piuttosto che perdere l'udito durante il concerto a causa delle mie urla che sembrano quasi ultrasuoni, poi ballo, salto, a volte cado io da sola perché perdo l'equilibrio... Cioè, è proprio uno spasso avermi ai concerti, pensate quante risate! Poi volete mettere l'effetto speciale che manco Hollywood quando voi cantaterete Fix You e io allagherò San Siro perché tanto proprio in quel momento mi ricorderò di non aver mai dimenticato lo Stronzo e quindi ascoltare quella canzone dal vivo mi distruggerà? Ma noi pensiamo positivo, cari Coldplay, c'abbiamo la testa piena di sogni e siamo sicuri che per Luglio le mie paranoie saranno finite ed io avrò un ragazzo con cui limonare duro mentre voi cantate Yellow.
In Italy we say "che figata" and it means "it's very cool", pensateci Coldplay, in nessun'altra parte del mondo ci sarebbe un elemento del genere ad un vostro concerto; quindi mettiamoci d'accordo: io cucino una bella teglia grande di pasticcio di tagliatelle, vi invito qui a casa, ci beviamo un po' di vino italiano che è sempre buono, facciamo casino che tanto i vicini sono abituati a me che canto e voi in cambio mi date un accredito per il vostro concerto. Chris, mi rivolgo soprattutto a te, pensaci bene! Il pasticcio di tagliatelle in cambio di un biglietto, mi sembra ragionevole, no? Che lo so che tanto Gwyneth ti faceva mangiare al massimo solo una caesar salad!

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