Era il periodo di Halloween e del ponte del due novembre e il tempo non aveva ancora deciso di cambiare a suo piacimento facendo durare l'estate fino a Natale e gli inverni fino a maggio, per cui faceva freddo e la capitale mi accolse con la pioggia.
Ho un ricordo molto nitido di quel giorno, cosa strana perchè fino ai tredici anni, ho ricordi piuttosto sfocati di quello che ho fatto... e di cose ne ho fatte tante. Ricordo che arrivare a Roma con l'auto mi sembrò il viaggio più lungo della mia vita, sebbene avessi passato le estati precedenti sulla Salerno-Reggio Calabria dalla notte alla mattina in attesa di arrivare al villaggio turistico di turno; ricordo che si era fatto troppo tardi per entrare nel Colosseo e che probabilmente mia madre si era arrabbiata con mio padre per questo; ricordo che mi comprarono un orribile keeway giallo che lei mi infilò a forza addosso e che non misi mai più in vita mia perchè lo detestavo, ma nonostante questo, la pioggia non rovinò quella bella giornata e che mangiammo una focaccia con la provola e la salsiccia sbriciolata di cui ricordo ancora il sapore per quanto era buona.
Soprattutto ricordo che, appena arrivai a Roma, pensai che avrei voluto vivere lì, in quella meravigliosa città che, come nessun'altra, fondeva insieme numerosi periodi storici e che era così bella da lasciare senza fiato dovunque si andasse.
Con il tempo sono tornata a Roma altre volte, molte altre, così tante da aver perso il conto di quanto spesso l'abbia vista. Ho imparato a conoscerla, a girare per il centro e a muovermi per le stradine meno conosciute senza aver bisogno di qualcuno che mi accompagnasse o di chiedere informazioni, insomma, conosco molto di più il centro di Roma che quello di Napoli. E in tutti questi anni, ogni volta che ci sono tornata, ho sempre pensato che quella città un po' mi appartenesse, la mia Roma... Non mi stanco mai di andarci ed ogni volta che devo lasciarla, provo una strana sensazione di dolore che non saprei spiegare e sempre penso che non ci sarebbe altra città dove vorrei trovarmi, dove vorrei vivere.
Ieri sono appena tornata da Roma, dove ho passato cinque giorni incredibili. Ad accogliermi stavolta non c'era la pioggia, ma un caldo che ha rischiato più volte di mettermi al tappeto, ma la meraviglia che mi suscitò allora non è cambiata.
Il motivo iniziale per cui sono andata a Roma era il concerto degli Electric Diorama ed About Wayne... insieme, praticamente un invito a nozze per me che ormai mi posso considerare una loro fan sfegatatissima. Inutile dire che il concerto è stato emozionante e bello, che gli Electric Diorama dal vivo sono fantastici e che risentire per la quarta volta gli About Wayne è stato bellissimo, soprattutto perchè hanno presentato tre brani inediti del loro prossimo CD che, senza scherzare, sono belli da far mancare il fiato e da far venire i brividi.
Con le immagini del concerto e la loro musica che echeggiava nella mia mente, ho poi cercato di fare al meglio che potevo le veci di Virgilio, portando in giro per la (quasi) mia città due mie amiche, di mostrare loro quanto Roma sia stupenda e magari, di trasmettere anche un po' del mio amore per la capitale... E forse un po' ci sono riuscita.
Lasciare Roma, dopo cinque giorni così intensi, in giro per le sue strade e per i suoi posti più belli, a mangiare i piatti tipici e a bearsi di quella magia che solo lei ha, è stato come al solito difficile. Ma adesso mi aspettano le vacanze al mare, sono pronta per un'altra estate a Santa Maria di Castellabate e so che tornerò a Roma più presto di quanto immagino.
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