Helda meaning.

Helda /ˈɦeld̪a/: antico nome germanico che significa "guerriera".

martedì 2 luglio 2013

An H against the brain.

Ok, mi prendo una pausa da antropologia culturale... Beh, non che abbia studiato chissà quanto oggi, no vabè, ho studiato, abbastanza. O almeno ci sto provando, ma è un po' complicato dato che il mio cervello è altrove; mi manda delle simpatiche cartoline di località balneari o sue foto in giro tra città e concerti vari, devo ammettere che le più belle sono quelle che si è fatto a Roma, sì perchè lui è già lì (o forse ci è rimasto da venerdì, ancora non ho capito), peccato che affinchè anche tutto il resto di me possa seguirlo, devono prima passare esattamente quindici giorni, il suddetto esame di antropologia culturale ed altri otto giorni qui a Bologna.
Insomma caro cervello, io ho bisogno di te adesso. Lo so, sono un po' opportunista, ti cerco solo quando ne ho bisogno e ti contraddico praticamente sempre, ma in fondo lo so che hai ragione tu, quindi qualsiasi cosa t'abbia fatto sta volta, dai facciamo pace e torna da me!
Altrimenti rischio di precipitare nel baratro. Sto prendendo persino in considerazione di brevettare un nuovo gioco olimpionico: il lancio del libro dalla finestra. Il suddetto lancio verrà giudicato in base a tre caratteristiche: la distanza, l'altezza e le lesioni riportate dal libro. Io mi candido per la medaglia d'oro, mai come sta volta credo nelle mie capacità sportive.
La verità è che fa caldo, ho poco tempo per studiare e sostanzialmente la materia non mi piace e soprattutto sono stanca. Molto stanca. A questo punto dell'anno chi non lo è? Non basta più prendersi una giornata di pausa e poi riprendere meglio di prima, il concerto di Jovanotti non è stato una pausa, ma l'inizio ufficiale delle vacanze e andateglielo a dire adesso al mio cervello che invece manca ancora un po' alle vacanze... Io c'ho provato, ma non mi ascolta!
E quale inizio migliore per le vacanze se non un concerto incredibile le cui immagini ed emozioni si sono impossessate di me e vengono continuamente rievocate dalla mia mente?
È il secondo anno che la mia estate parte proprio da un concerto. L'anno scorso Luciano Ligabue a Piazza Del Plebiscito, con quel turbine di emozioni che lui riesce sempre a regalarmi, unite ad altre emozioni provenienti dall'esterno, decisamente contrastanti. Quest'anno Lorenzo Cherubini, nella mia Roma.
Quest'ultimo è stato talmente incredibile che ha lasciato un po' di nostalgia, anzi no, proprio disperazione. In questo momento sto detestando tutti i miei "amici" di Facebook che stanno sovraffolando la mia bacheca di stati in cui si manifestano particolarmente contenti di andare a vedere Jovanotti stasera all'Arechi. Vi odio tutti, con tanto affetto, ma vi odio! Anche perchè mi sto pentendo di non aver comprato la maglia con la scritta "Ti porto via con me", ci ho pensato dopo che mi piaceva, tanto... E ora la voglio!
Sono così disperata che ho controllato le altre date sperando di poter andare ad un'altra, ci sarebbe Padova il 13, già, io torno a Napoli il 10 però. E tra l'altro il 17 parto. Per Roma, di nuovo.
Vacanze romane che mi vedranno nei panni non della bella "straniera" che incontra l'amore nella magica Roma, ma da guida turistica. Ormai è un classico, ho portato parecchie persone a Roma, manco io vivessi lì insomma, ma la cosa imbarazzante è che non ho mai portato nessuno a fare un giro per Napoli che, con grande vergogna, probabilmente conosco meno rispetto alla prima. Non che mi dispiaccia tornare in quella città comunque, fosse per me sarei sempre lì.
E comunque non mi dispiace il ruolo di guida turistica, proprio non sopporterei di essere una principessa in visita a Roma che si concede un giorno da persona normale e si innamora.
Penso che, visto lo stato delle cose, se mi innamorassi ora, il mio cervello smetterebbe definitivamente di parlarmi e, in effetti, non potrei dargli torto.
Insomma, questa è la situazione. Il caldo, la stanchezza e lo studio contribuiscono solo a peggiorarla e vi assicuro che non ce n'era bisogno.
Se poi si aggiunge che ho litigato per l'ennesima volta con il mio cervello e che stavolta sembra intenzionato a starsene per le sue almeno per un po', allora stiamo messi male. Anzi, sto messa male, malissimo.


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