Helda meaning.

Helda /ˈɦeld̪a/: antico nome germanico che significa "guerriera".

lunedì 21 aprile 2014

Noah

Grandissimo film.
Non andavo al cinema da qualche mese ormai e tornarvi per vedere un film così bello è stato più che appagante. E, quando un film mi colpisce così tanto, allora non posso non parlarne qui.
Cercando di non fare troppo spoiler, la storia è una rivisitazione in chiave un po' fantasy-fantascientifica del passo dell'Antico Testamento dell'Arca di Noè. (Non me ne vogliate, ma sono piuttosto al digiuno di testi sacri, per cui non so bene se si possa parlare di "passo", ma sono quasi certa che questa storia si trovi nell'Antico Testamento. Ad ogni modo sono ben accette correzioni su questo argomento che ignoro particolarmente.)
Non parlerò della trama perchè, a parte che è facilmente intuibile visto l'argomento abbastanza famoso, inoltre è anche facilmente rintracciabile in Internet; per cui volevo innanzitutto soffermarmi brevemente sul cast, man mano che i vari personaggi si succedevano sullo schermo, non ho potuto fare a meno di esclamare un sonoro wow. Insomma, Russell Crowe, Antony Hopkins, Emma Watson, Logan Lerman, Douglas Booth... tutti insieme nello stesso film, direi che non è affatto poco. E poi lasciate che la Potterhead che è in me dica la sua: Emma Watson è una grandissima attrice.
Più che gli effetti speciali, ciò che mi ha colpito molto del film a livello tecnico sono state le immagini fatte a computer che, a mio dire, sono davvero notevoli ed ho apprezzato particolarmente anche la colonna sonora, molto pertinente rispetto ad ogni scena.
Ciò che però ho amato di più è stato il messaggio che Darren Aronofsky - il regista - ha voluto lasciare, o che forse io ho arbitrariamente letto, ovvero la crudeltà dell'uomo, al di là della "favola religiosa" che era inevitabile visto il tema e che poi può essere discutibile a seconda di quello in cui si crede o non si crede.
L'essere umano viene presentato soprattutto in tutte le sue accezioni negative, nella sua brama di potere che porta inevitabilmente alla distruzione di tutto, dalla natura agli animali, fino ad arrivare alla guerra tra uomo contro uomo, fratello contro fratello, esattamente come Caino che ha ucciso Abele. L'emblema di questo tipo di umanità dedita solo all'odio e alla violenza è Tubal-Cain - il cattivo per intenderci, nonchè discendente della stirpe di Caino - che si fa beffe delle decisioni del "Creatore", che considera l'uomo l'essere superiore e che perciò ha il diritto di sfruttare a suo piacimento le risorse della natura e di uccidere gli animali che non sono altro che esseri dovuti all'uomo, di sua proprietà e chiunque cerchi di opporsi a questa cattiveria, al sangue che scorre a causa della presunzione dell'essere umano, allora merita di morire a sua volta. Insomma Tubal-Cain si sente a sua volta un dio e, in quanto tale, sostiene di poter decidere della vita o della morte di qualsiasi essere vegetale, animale e umano.
In lui riconosco gran parte dell'umanità, da Putin a qualsiasi altro dittatore della storia, a coloro che si scagliano contro chi sostiene che uccidere così tanti agnelli a Pasqua solo per compiacere una stupida tradizione sia una sciocchezza, alle decisioni di sotterrare le scorie tossiche e l'immondizia nei campi tra Napoli e Caserta e così via... Insomma, l'essere umano è così e, sebbene ci siano tanti Noah, Naamah o Ila a riscattare l'umanità, purtroppo non bastano a redimerla totalmente e allora ecco che il diluvio è necessario per salvare la Terra e tutti i suoi abitanti innocenti ed è per questo che nell'Arca ci sono due esemplari per ogni specie animale, ma Noah si rende conto che l'uomo è destinato a morire.
L'essere umano non è superiore a tutto il resto, questo pianeta non è soltanto nostro e non siamo i padroni di tutto. Quando finalmente inizieremo a capire che siamo uguali a tutti gli altri animali e che la nostra intelligenza superiore, il pollice opponibile o la parola non ci rendono più importanti delle altre specie e non hanno niente di superiore; quando ci renderemo conto che la natura è tutto ciò che realmente abbiamo e che distruggendola non facciamo altro che distruggere ulteriormente noi stessi e quando finalmente smetteremo di imporci gli uni sugli altri per decidere chi è il migliore, allora forse potremo salvarci e questa "salvezza" non ha nulla a che fare con il giudizio universale, con il paradiso o con qualsiasi altra cosa legata alla religione.
Ma finchè ci sarà qualcuno che dirà "gli animali sono solo animali ed è giusto che noi li uccidiamo per servircene in qualsiasi modo", finchè si preferirà un altro parcheggio al posto del Parco Robinson e finchè continueremo ad avere questa presunzione di essere superiori a tutto e di avere diritto a tutto, allora non saremo altro che più inferiori di qualsiasi altro animale e il diluvio sarà necessario.

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