Helda meaning.

Helda /ˈɦeld̪a/: antico nome germanico che significa "guerriera".

domenica 8 dicembre 2013

Fuga a Milano.

Potrei scrivere un romanzo con questo titolo, "Fuga a Milano" e potrebbe racchiudere la storia della mia vita. O meglio, la storia del mio rapporto con questa città, l'ho infatti vista spesso ma sempre di fuga, velocemente...
Forse perchè Milano è così, è la città che ha fretta e ha il tempo di sognare. E allora io da ansiosa sognatrice non posso fare altro che adattarmi al ritmo frenetico di Milano.
La prima volta che mi sono trovata lì, è stata sul serio una fuga. Ero in pieno periodo scolastico, avevo quattordici anni ed andai lì per un giorno e mezzo... Più che una fuga quello mi piace definirlo un filone musicale. Ricordo che fu tutto molto intenso: la mia prima volta in aereo, la mia prima volta a Milano; rimasi affascinata da quella città, così veloce rispetto alla tranquillità rassegnata di Napoli, così contraddittoria con sè stessa, con strade incredibili, negozi dell'alta moda e vicoletti semi-deserti con piccole botteghe artigianali, con tanta arte annebbiata dalla foga per il lavoro... Insomma, era un gioco di luci ed ombre. Ed era bellissima.
Penso che il rapporto con Milano sia un po' così, non ci sono mezze misure, esattamente come tutto quello che la caratterizza. Milano o la si ama profondamente o la si odia con passione. È così. Punto.
E io l'ho amata, da subito, in un modo diverso da come amo Roma, quello è un amore incontrollabile, viscerale, come se effettivamente la capitale fosse anche un po' mia; con Milano è diverso, so che alla lunga detesterei vivere lì, eppure non riesco a non pensare altro posto dove vivere, dove lavorare. Beninteso, in Italia.
Fu proprio allora, a quattordici anni, che decisi che un giorno sarei tornata lì, avrei preso una piccola casa ed avrei iniziato a lavorare. Milano è la meta obbligatoria per l'arte e lo spettacolo, patria italiana delle case discografiche, della borsa, delle radio, di sedi televisive... Ora forse un po' meno, ma resta comunque a suo modo il punto di riferimento, anche se non esistono più case discografiche a cui bussare alla porta.
Ogni volta che ci torno so che probabilmente la vita mi porterà lì, a meno che non abbia in serbo per me altre sorprese, più grosse e più spaventose. In tal caso, non voglio pensarci ora.
E Milano mi sembra la scelta giusta. Non ho più niente che mi leghi a Napoli, nè sul piano affettivo, nè tanto meno su quello lavorativo e forse, non l'ho mai avuto. Ma ora ne sono pienamente consapevole, sono arrabbiata e pronta a ricominciare, ancora e comunque Milano è un buon posto per ricominciare.
Non so quando, forse tra un anno quando mi avranno messo in testa una corona di alloro e sarò una dottoressa in musica o tra dieci oppure il mese prossimo, so solo che alla fine mi troverò lì, perchè sembra quasi che mi stia chiamando.
E va bene così.
E così un giorno la città di tutti anche mia sarà

2 commenti:

  1. Bellissimo post, Helda. Eh, Milano! Che città! Hai perfettamente ragione sulla questione dell'odio e dell'amore.
    Fino all'anno scorso la detestavo, quest'anno che ho imparato a conoscerla meglio la sto apprezzando un pò di più.
    Non è casa naturalmente e la sua vita frenetica non sarà mai il mio standard, abituata come sono a 20 anni di ''vita tranquilla'' in terra sicula.
    Ad ogni modo sapere che anche tu sei una piccola parte di quest'immensa città e che la pensiamo similmente, mi rincuora, mi fa sentire meno sola e mi fa davvero riflettere tanto.
    GOO!

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    1. Io sono frenetica dentro, quindi forse un po' Milano riesco a capirla, magari leggermente più di te.
      Comunque non sei sola, come dice un famoso cantautore di Napoli che è diventato grande proprio per Milano, questa è la città di tutti. =)

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