Stesso orario del treno, stessa giornata un po' cupa, stessa nebbia durante il tragitto, stesso primo giorno di mestruazioni e conseguenti dolori... forse solo il clima era diverso perchè l'anno scorso arrivai con pochi gradi sopra lo zero ed una nevicata imminente, oggi invece Bologna non è poi tanto fredda... insomma ci sono state giornate decisamente peggiori.
Ma stavolta in treno ero da sola, cioè, da sola se non si considerano tutti gli altri passeggeri tra cui una fastidiosa coppia (con bimba insopportabile compresa) che fungeva da rappresentate della parte peggiore di Napoli visto l'italiano così poco italianizzato e l'ultra-cinquantenne seduto accanto a me che si era spaparanzato sulla poltroncina e si era addormentato quasi addosso a me... Però ero sola, con la mia musica e i miei pensieri.
Dopo un anno, di viaggi in treno da sola ne ho affrontati un'infinità e non mi fa più niente, così come non mi fa più niente arrivare in una casa vuota in cui devo fare le pulizie, cucinare e sentirmi la definizione esatta di un Elfo Domestico. Anzi, adesso questa tanto agognata indipendenza mi piace, è una condizione che ho fatto mia e, per quanto abbia amato stare a casa per le feste, un po' mi mancava.
Però in un anno sono cambiate tante cose, lo ripeto spesso e forse sembra retorico perchè tutto cambia sempre, ma io venivo da un anno piuttosto statico, per cui i cambiamenti adesso sembrano ancora più evidenti.
Innanzitutto l'anno scorso sono partita con dolore, perchè lasciare alcune persone era difficile e al momento a me sembrava quasi impossibile; adesso invece i motivi per cui mi dispiace lasciare Napoli sono diminuiti notevolmente e a volte non ne trovo neanche uno davvero buono.
Quei legami a cui ho tenuto tanto, a cui ho voluto per forza credere, mantenendo dei fili già spezzati e rattoppati troppe volte, erano una delle mie bugie più grandi; ci ho messo un po' per capirlo, ma ora che ho lasciato che queste catene mentali si spezzassero, mi sento più libera... e anche più sola. Ma immagino che al momento la solitudine sia lo scotto da pagare per tutto il resto, il modo per staccare completamente quelle radici che mi tenevano ancora ancorata ad un posto con cui non ho più niente a che fare e con cui forse non l'ho mai avuto davvero; staccate queste radici più profonde, posso iniziare a seminare qualcosa di nuovo. Altrove.
Adesso voglio concentrarmi su me stessa, di spazio agli altri ne ho dato in abbondanza, a volte esagerando; ora torno da me e per tornare non potevo fare altro che andarmene via.
Nessun commento:
Posta un commento