Helda meaning.

Helda /ˈɦeld̪a/: antico nome germanico che significa "guerriera".

domenica 26 maggio 2013

Backup.

Ascoltando "Backup 1987-2012" di Lorenzo Jovanotti, ho cercato di immaginare come potesse essere quel periodo. I fantastici Anni 80 in Italia... mi sembra quasi di averli vissuti e forse indirettamente è sul serio così, li ho vissuti attraverso i racconti dei miei, i ricordi di mio padre e gli aneddoti che spesso riecheggiano sulle frequenze di Radio Deejay.
Ad esempio chissà come doveva essere San Siro quel 19 luglio del 1980, quando sessantamila persone attendevano trepidanti il concerto di Edoardo Bennato, il primo cantante italiano che ha fatto un concerto in quello stadio riempendolo totalmente, anzi, facendo addirittura ventimila persone in più rispetto a Bob Marley che aveva suonato lì il 27 giugno dello stesso anno, quindi solo poco più di venti giorni prima... Era il periodo in cui Edoardo era la star indiscussa in Italia, il numero uno, quello da cui tutti gli altri che sono venuti dopo hanno preso spunto. Tutti conoscevano le sue canzoni, tutti avevano almeno un suo LP ed alcuni suoi testi erano finiti persino nei libri scolastici di antologia.
Oppure quell'estate di due anni dopo, nell'82 quando Claudio Cecchetto fece uscire il "Gioca Jouer", un tormentone che ha avuto un'immensa fortuna, così tanta che quando nel 2010 ho fatto l'animatrice, ancora la si ascoltava nel villaggio turistico dove lavoravo e tutti la ballavano e la cantavano. Una canzone che per quanto banale, è diventata in qualche modo parte del nostro patrimonio genetico, perchè sebbene quelli della mia generazione nell'82 non ci fossero, comunque conoscono il "Gioca Jouer" come se l'avessero vissuto in prima persona e sono pronta a scommettere che sarà così ancora per parecchio tempo. Quella canzone racchiude la genialità indiscussa di Cecchetto. E dal ricavato del "Gioca Jouer", Claudio prelevò una radio locale di Milano, Radio Music, dalle ceneri della quale creò Radio Deejay che nel giro di pochissimo tempo diventò la frequenza più ricercata in tutta Italia.
Ed è proprio tra i corridoi del Deejay Building in Via Massena 2 a Milano che sono nati - artisticamente parlando - la stragrande maggioranza di artisti che ora rappresenta un po' il fiore all'occhiello del panorama dello spettacolo italiano. Gerry Scotti, che è stato la prima voce della radio, Jovanotti per l'appunto che ha iniziato a lavorare in quella radio quando era appena un ragazzino, Max Pezzali, Linus, Amedeus, solo per citarne alcuni... Oppure un ragazzo siciliano che faceva l'animatore nei villaggi turistici, al quale Cecchetto nel 1989 affidò un programma in radio, Viva Radio Deejay, diventato uno dei programmi di punta tanto da essere trasmesso sia d'inverno a Milano, sia d'estate a Riccione.
Oppure chissà come doveva essere l'estate a Riccione, tra la fine degli '80 e l'inizio dei '90 quando Rosario Fiorello appunto - insieme a Linus ed Amadeus - conduceva il programma televisivo Deejay Beach, all'Aquafan, con la sigla cantata da lui, "Spiagge" e le canzoni più famose di Jovanotti o di un Max Pezzali agli esordi e la Deejay Parade di Albertino con tutti i tormentoni di quell'anno...
No, io non c'ero. Ero bambina quando guardavo Fiorello presentare il Karaoke, ma ne ho dei ricordi sbiaditissimi. Ma se si potesse avere una macchina del tempo, ecco, probabilmente un periodo che mi piacerebbe poter vivere, sarebbe proprio questo. Gli incredibili Anni '80.


Scusate per la banalità del post. Quando ho iniziato a scriverlo mi sembrava più profondo, forse è la bellissima musica di Jovanotti ad offuscarmi la mente e forse anche il fomento per la risposta di quello che potrei definire il mio più grande "idolo" su Twitter ieri sera.

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