Helda meaning.

Helda /ˈɦeld̪a/: antico nome germanico che significa "guerriera".

mercoledì 21 maggio 2014

Cara Laura...

Il '93 ha dato i natali a te, Laura, artisticamente parlando e a me, naturalmente parlando. Io sono nata poco meno di un mese prima di te, tu però sei più grande.
Mi piace pensare che in qualche modo abbiamo qualche cosa in comune noi due.
Qualche esempio?
Anche il mio papà è un musicista ed è lui che mi ha "iniziata" alla musica, certo, non faccio pianobar con lui, ma semplicemente perchè suonava sui palchi delle piazze, dei palazzetti dello sport, degli stadi e non solo nei locali, però lo accompagno spesso, soprattutto di recente... Cioè, da otto anni. Lui crede molto in me, comunque, ed immagino che, vista la tua incredibile voce, anche tuo padre doveva credere moltissimo in te allora. E vorrei ben dire!
Anche io sono una brava ragazza, non lo dico per vantarmene, è un dato di fatto. A volte vorrei non esserlo così tanto... Sono decisamente troppo brava, troppo timida, troppo educata (come spesso mi ha ripetuto persino la maestra alle elementari); ho fatto sega a scuola solo un paio di volte - vabè dai, facciamo quattro, ma solo perchè sono di una generazione diversa - ed anche io ho chiamato subito mia madre per scusarmi scatenando l'ilarità di entrambi i miei genitori che a momenti facevano una festa quando l'hanno saputo.
Sono sostanzialmente una brava ragazza che cerca di nasconderlo. Ma non sono quella che a Napoli verrebbe definita addurmuta, ho fatto anche io i miei casini, come tutti; l'essere buona non significa necessariamente non essere sveglia. E tu lo sai bene.
E soprattutto anche io ho avuto la mia bella dose di Marco che sono andati via... Non uno, La', ho una lista di Marco! A quattordici anni ho trascorso le vacanze in un villaggio bellissimo a Rossano Calabro dove lavorava un altrettanto bellissimo ragazzo di nome Marco che faceva l'animatore, mi sono presa una cotta allucinante per lui! Per cui una delle ultime sere al villaggio, c'era la serata karaoke, mi sono fatta coraggio ed ho cantato La Solitudine e poi pure Incancellabile, giusto per non farmi mancare niente... Inutile dire che tutto il villaggio - equipe e villeggianti - avevano capito che la stessi palesemente dedicando al bell'animatore. Inutile dire anche che ripensandoci ora, arrossisco ancora.
Ce ne sono stati altri di Marco, giusto perchè sbagliare è umano, perseverare è da Helda Tassi! Ma ce n'era (ce n'è) uno in particolare. Lui non se n'è propriamente andato via, direi più che va e viene a suo piacimento (distruggendomi) e non posso nemmeno scrivere una canzone perchè guarda un po', l'hanno già fatta su un Marco. Ah già, l'hai fatta tu. Così, evitando di citare il nome Marco, avrei potuto dire che finchè rimane sarà lui il migliore dei miei mali... Ma anche questa mi sa di già sentita. Mortacci tua, La'. Con affetto.
Scherzi a parte... D'accordo, magari un altro milione di ragazze ha un papà musicista e un Marco nel suo passato, e le tette non mi sembrano un buon argomento per dire di avere qualcosa in comune con te, per cui forse non è che ti somiglio molto, però sei sempre stata una delle mie cantanti preferite e ti stimo molto (ok, questa chissà quante volte l'hai sentita).
Quando ero piccola avevo un CD che ascoltavo continuamente, ogni giorno e che, a furia di riprodurlo, è diventato ormai irriproducibile, ma lo conservo ancora con gelosia: E Ritorno Da Te, il tuo Best Of del 2001. Cantavo le tue canzoni sempre, davanti allo specchio in camera mia con un microfono giocattolo sperando di poter diventare come te un giorno...
E poi, quando avevo sette/otto anni circa, hai fatto un concerto al Palapartenope a Napoli ed ho supplicato i miei di portarmi al tuo live. Era il mio primo concerto, o meglio, mio padre dice che a tre anni mi ha portata a vedere Bob Dylan, ma io proprio non lo ricordo!
Però ricordo benissimo le emozioni che ho provato quando sono venuta a vedere te la prima volta. Ero felicissima, finalmente avrei visto il mio idolo, avrei potuto cantare con te, seppure a distanza e quando sei salita sul palco... sono svenuta! No, non sto scherzando... Ho avuto davvero un calo di pressione per la troppa emozione e mi sono ripresa solo alla fine della prima canzone. Poi ho iniziato a cantare a squarci gola, a saltare e a piangere disperata e quando alla fine del concerto mio padre mi ha chiesto se avessi voluto conoscerti, stavo per svenire di nuovo. Ma ero troppo timida, troppo emozionata e non ce l'ho fatta.
Ora, ripensandoci, mi darei una sberla!
Però a breve avrò il mio riscatto perchè il 1 giugno al concerto di Radio Italia in Piazza Duomo a Milano, ci sarò anche io, con mio padre e, sebbene siano passati quattordici anni da quel concerto e nel frattempo io sia stata svariate volte in tour, abbia conosciuto tantissimi artisti italiani e non e sia salita su palchi importanti, ti confesso che sono molto emozionata all'idea di poter incontrare l'idolo di una vita.
Perciò, da persona leggermente egocentrica quale sono, spero che tu e le similitudini che tanto mi affatico a trovare tra noi, mi portiate fortuna.
Grazie Laura.

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