Helda meaning.

Helda /ˈɦeld̪a/: antico nome germanico che significa "guerriera".

martedì 27 marzo 2012

Parla come mangi!

Che bella giornata. Sì, volevo iniziare il post di oggi con una frase molto banale, ma decisamente appropriata. C'è il sole, una piacevole temperatura di circa venti gradi ravvivata da un leggero venticello e c'è una bella sensazione di calma; questo è di sicuro il tempo che preferisco, non fa nè troppo caldo nè troppo freddo e, per una che è molto freddolosa e che ha cali di pressione per il caldo, è davvero il massimo.
Ieri ho iniziato a studiare il secondo libro di storia della fotografia, sono passata dalla nascita della fotografia nell'Ottocento, fino agli sviluppi di quest'arte nel Novecento, ma soprattutto sono passata da un bellissimo libro scritto bene ad un libro scritto dal mio docente. Ecco, non so se vi è mai capitato di dover studiare da un libro di un vostro professore universitario, ma vi assicuro che è una tragedia; per farvi capire, ci ho messo quasi due ore per leggere un capitolo di dieci pagine, quando di solito impiego lo stesso tempo per tre-quattro capitoli. E questo non perchè l'argomento sia così complicato, ma perchè è scritto davvero male. Durante il corso ero affascinata dal professore, dalle sue spiegazioni e da tutto il resto, ma aprendo quel libro ieri mi è davvero cascato un mito. Sì perchè, oltre a periodi inteminabili in cui la punteggiatura gioca a nascondino, c'è un abuso di termini eccessivamente aulici ed altisonanti, quasi come se in quel libro il mio professore avesse voluto dimostrare tutta la sua cultura eccelsa, con il solo risultato di farlo sembrare un'opera a metà tra la poesia Onde Dorate di Gian Battista Marino e la raccolta Calligrammes di Apollinaire, il tutto rinterpretato dai poeti Stilnovisti. Qualcosa di allucinante. Quindi, vorrei dire a voi cari professori che avete queste brillanti idee di scrivere libri universitari... parlate come mangiate!
Forse sono stata un po' tecnica, colpa di uno studio intenso ed esasperato della letteratura (italiana, inglese, francese, spagnola e latina) al triennio del liceo e di una successiva passione per la stessa che ha colto alla sprovvista persino me; ora torno anche io a parlare come mangio, tranquilli. Ogni tanto ho des éleves et des chutes (come direbbe Baudelaire in Fleurs Du Mal), ovvero slanci culturali in contrasto con la banalità consueta.
Sì, oggi ho un po' di nostalgia per il liceo... Non avrei mai sognato di dire una cosa del genere fino ad un anno fa e sarei abbastanza retorica se dicessi che, nonostante tutto, gli anni delle superiori sono stati i migliori della mia vita.
Ora che ci penso, dedicherò un post a tutto questo!
Adesso vado a scegliere qualcosa di comodo da indossare stasera per il concerto di Giorgia... Domani vi racconerò com'è stato.

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