Avete presente quando camminate per strada, con le cuffie dell'iPod nelle orecchie che sparano Avril Lavigne a tutto volume? In quei momenti di solito io non voglio avere niente a che fare con il resto mondo, ma puntualmente c'è qualcuno che si avvicina a me per chiedermi qualcosa.
La categoria più ovvia è quella delle persone dei mezzi pubblici. Evidentemente devo sembrare molto rassicurante, o forse il mio modo di vestire ricorda una hostess, perchè mi ritrovo sempre a dare informazioni a qualcuno. La maggior parte delle persone si limitano a domandare la direzione di quel quel treno o l'ora in cui arriva il prossimo autobus, e voglio sottolineare che a Napoli è più facile prevedere che tempo farà il prossimo Natale che sapere quando arrivano i pullman; poi ci sono quelli che, non convinti, continuano a fare altre domande e non ho mandato a quel paese molti di loro solo per educazione.
Per non parlare poi di quando ci sono dei turisti stranieri che chiedono informazioni. Da una che ha preso un diploma linguistico, ci si aspetterebbe che sappia capire bene e parlare fluentemente le lingue straniere studiate, e quello che mi aspetterei anche io, per questo ogni volta mi propongo sempre di aiutarli, finchè non dicono una parola incomprensibile, mai sentita prima e allora mi convinco dell'inutilità dei miei cinque anni di liceo.
In questa prima categoria c'è una sottosezione interamente dedicata a coloro che probabilmente hanno avuto dei traumi infantili e che vivono una vita da emarginati sociali - tipo protagonisti di un romanzo di Victor Hugo -, quindi sentono il bisogno di parlare della propria vita con qualcuno e chissà perchè quel qualcuno sono sempre io. Come dicevo si incontrano soprattutto nei mezzi pubblici, perchè queste persone sono subdole, sanno che tu non hai via di scampo e sei costretta a subirti tutto quello che dicono, ritrovandoti così ad annuire e sorridere come un'ebete. Sono questi i momenti in cui improvviso una chiamata da parte di qualcuno congedando così il mio interlocutore non gradito o nella peggiore delle ipotesi, decido di scendere alla prossima fermata anche se non è la mia.
Poi c'è la categoria di quelli che ci vogliono provare. Questi sono facili da individuare, se vedi un tipo che ti fissa, inizia ad ammiccare e trova qualsiasi scusa per attaccare bottone, allora è matematico che ci stia provando. Personalmente io li detesto e cerco di evitarli, ma quando questo diventa complicato allora ci sono due tipi di reazioni: se il soggetto non è proprio rassicurante, inizio a bluffare, chiamando in causa quell'omone di mio padre che lavora in un negozio di armi, è cintura nera decimo dan di Karate e rugbista nel tempo libero, sperando che demorda prima di rendersi conto della bugia abissale che ho appena sparato; se invece è il primo idiota che non ha niente da fare, allora insceno la parte di una straniera, iniziando a dire frasi senza senso in inglese, buttandoci in mezzo anche un po' di francese e spagnolo - che non guastano mai -, così il tipo in questione passa rapitamente dal guardami confuso mentre gli parlo della Generaciòn del 98 in tutte le lingue che conosco, allo scappare via perchè non ha capito una ciosba di quello che ho detto.
Infine c'è la categoria dei geniacci. Quelli che ti osservano sconvolti, manco avessero visto Kurt Cobain, che poi prendono coraggio ed esordiscono con quella frase che trovo geniale: "Non ci posso credere! Sei proprio tu!"... La realtà è che ho bevuto la Pozione Polisucco ed ho preso le sembianze di questa persona, anche se non so chi sia! Ma che domanda è? Certo che sono io, non credo di avere dei sosia in giro per il mondo, come quelli di Elvis!
Intanto, mentre la persona che hai davanti ti guarda con occhi allucinati, tu inizi a pensare che forse l'hai vista al villaggio dove hai fatto l'animatrice per un po', oppure lavora in quel bar dove fai colazione tutte le mattine, ma per non fare un'ulteriore figuraccia, decidi di non fingere di averla riconosciuta, così finalmente ti svela chi è: "Non mi riconosci? Io ti ho vista nascere, ti conosco da quando ancora eri nella culla!"
Evidentemente il concetto ero troppo piccola per ricordarmi di te, proprio non entra nelle loro teste bacate!
Dopo aver notato quanto tu sia diventata grande in questi anni - ma va - ed averti chiesto cosa stanno facendo mamma e papà, queste persone vogliono sapere tutto della tua vita... in questi casi, meglio rimanere sul vago, perchè credetemi, non c'è bisogno di un'altra persona che giudichi le vostre scelte!
[Il post di oggi è un piccolo assaggio di una serie di video che ho intenzione di pubblicare sul canale di Youtube della Tatu Production, però senza Ilaria e Raffaella, una piccola rubrica insomma, ho deciso così di proporvi un anticipo di quello che probabilmente succederà nei prossimi video. Se avete suggerimenti, critiche, o anche complimenti - quelli sono molto ben accetti -, allora commentate qui sotto!]
Stupendo...bravaaa!!! :)
RispondiEliminaPaola :)
Ma grazie!
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